37. Rubidium

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Abu Dhabi è un posto che certamente non mi aspettavo di amare.
Unisce l'antichità del mondo arabo con le più moderne tecnologie.
Abu Dhabi è un po' il cerchio che si chiude, il finale di stagione che tira le somme di tutto quello che siamo riusciti a creare in un anno.
Da quando è iniziata questa mia avventura in Ferrari sono cresciuta in una maniera che a pensarci adesso quasi mi spaventa.
Ho mossi i primi passi nel mondo della Formula Uno solo grazie al cognome che porto, perché mi serviva un tirocinio che accontentasse sia la mia laurea in chimica che le aspettative di mio padre.
Questo team mi è entrato nelle vene, penso, mentre osservo ai piedi del podio Sebastian che alza al cielo il trofeo del secondo posto.
È stata l'esperienza più emozionante che io abbia mai vissuto e ho capito finalmente cosa intende mio padre ogni volta che dice che la Ferrari è una famiglia.
Sono felice di aver scelto di rimanere in squadra, la scuderia merita tutte le forze di ognuno di noi per realizzare i sogni di migliaia di tifosi.
Kimi e Seb accanto a me applaudono per il discorso – appena concluso – tenuto da Toto Wolff.
Sono stata spalleggiata da entrambi come fanno due fratelli maggiori e so che sarò un po' persa senza il mio finlandese a farmi da guardia del corpo. Spero che l'entusiasmo e i consigli di Sebastian basteranno per colmare il vuoto.
Dopotutto Kimi sarà solo qualche box più avanti!
E poi c'è Charles.
Dall'altro tavolo, quello dell'Alfa Romeo, non riesce a fare a meno di lanciarmi occhiate e sorrisi che io prontamente ricambio.
È così bello poterlo avere finalmente tutto per me, senza nessun tipo di timore.
Come ho fatto a resistere tutto questo tempo lontana da lui?
Sono già in trepidazione per la prossima stagione, quando avrò la fortuna di lavorare fianco a fianco con il mio monegasco.
A proposito, è proprio lui ad essere chiamato sul palco per il Rookie of the Year.
Lascia trasparire una certa emozione quando gli viene consegnato il trofeo.
Si schiarisce la voce appena gli applausi sono terminati.
"Ringrazio davvero tutto il mondo della Formula Uno che ha reputato meritevole il mio lavoro di questa stagione e ha deciso di assegnarmi questo premio"
Fa un mezzo sorriso, in imbarazzo, facendomi sciogliere il cuore.
È così piccolo e luminoso nel suo smoking nero.
"In particolare vorrei ringraziare il mio team, l'Alfa Romeo Sauber, che ha creduto in me e mi ha fornito una macchina con cui dare il massimo. Siete una grande squadra, vi auguro il meglio per il futuro"
Stavolta una lunga serie di applausi proviene dal tavolo del team svizzero.
"Un doveroso grazie va anche alla Ferrari, con cui correrò l'anno prossimo. È la scuderia che mi ha formato e che ha deciso di darmi una fiducia e una responsabilità inimmaginabili. Farò di tutto per non deludere loro e tutto il popolo ferrarista"
Le mie mani si muovono da sole mentre, con un sorriso stampato in volto, applaudo insieme a tutta la mia squadra.
Charles è veramente un ragazzo troppo leale e riconoscente.
"Ringrazio tutti i miei amici e colleghi, con cui è piacevole avere a che fare anche al di fuori della griglia. Sì Pierre sto parlando di te!"
Si alza un coro di risate generali.
"Vorrei dedicare tra l'altro questo trofeo a tre persone molto speciali. Le prime due suppongo immaginiate chi siano: mio padre, la persona che mi ha spronato in ogni istante ad inseguire i miei sogni, e Jules, che avrebbe sicuramente alzato questo trofeo al posto mio. Spero siano fieri di me" conclude con un sorriso sghembo.
Qui l'applauso diventa più solenne e composto e sono in molti ad avere gli occhi un po' lucidi. Io ce li ho sicuramente. Li ha anche Charles ma si riprende subito.
"Prometto di non dilungarmi oltre... Per ultima ma non meno importante, vorrei dedicare questo premio alla ragazza che mi ha permesso di essere non solo un pilota ma anche una persona migliore, facendomi conoscere ed affrontare me stesso, i miei limiti e le mie paure. È una persona meravigliosa, con cui sento di voler trascorrere il resto della mia vita"
Il cuore mi galoppa forte del petto.
È questo il momento, Charles vuole che il mondo sappia di noi.
Mi manca il respiro e tutto intorno a me scompare: vedo e sento soltanto lui.
"Spero che per te sia lo stesso, Martina" dice, guardandomi e sorridendomi allo stesso tempo.
Un mormorio incessante dai toni sorpresi fa subito da sottofondo.
Non posso fare altro che ricambiare il sorriso con gli occhi umidi di lacrime gioiose.
"Ti amo" aggiunge solo, prima di scendere dal palco.
L'intera sala batte le mani ma io sono come paralizzata, è stato tutto così inaspettato e la felicità che provo in questo momento è totalizzante.
Mi riscuoto solo quando Sebastian mi dà un colpetto sulla spalla, sorridendo sornione.
"Quella sì che era una dichiarazione!"
Arrossisco fino alla punta dei capelli.
"Non cominciare per favore!"
"Siete i soliti diabetici" ci mette del suo Kimi, portandosi un bicchiere di chissà cosa alle labbra, ma anche lui sta sorridendo.
Spero che questa premiazione finisca presto per fiondarmi tra le braccia del mio Charles, finalmente senza il timore di baciarlo in mezzo alla gente.
Il discorso di Lewis dura una vita e molto tempo viene speso per i tributi e i saluti a Fernando e agli altri che lasciano la Formula Uno quest'anno.
Quando agli ospiti viene offerto un break prima che vengano serviti gli antipasti mi alzo per raggiungere il tavolo dell'Alfa Romeo ma dopo aver mosso a stento un passo ecco arrivare le mie amiche saltellanti in gioia e pronte a prendermi in ostaggio.
"Ma hai sentito che ha detto?!"
"Oddio siete così carini!"
"Lo sapevo che alla fine sarebbe andato tutto per il meglio!"
Caterina, Elena e Nicole non fanno nulla per nascondere il loro solito entusiasmo poco sobrio.
"Ragazze dai fatela respirare" interviene Jemma, guadagnandosi la mia immensa gratitudine.
"Giuro che organizzeremo una sessione di gossip intensa tra donne a Monaco al più presto" prometto loro, così riesco a sgattaiolare via.
Charles mi sta già aspettando fuori alla grande terrazza da cui si vede tutta Abu Dhabi.
Questa sera indosso un lungo abito blu che svolazza a causa del caldo venticello arabo, lasciandomi la schiena scoperta.
Non indosso tacchi quindi Charles mi supera come al solito di poco, anche a causa delle scarpe eleganti.
Mi stringo forte al suo petto e lui mi lascia tanti piccoli bacini sui capelli.
"Sei stato eccezionale"
"Ho molto da farmi perdonare e questo mi sembrava il migliore dei modi"
"È stato un modo perfetto" gli assicuro, salendo sulle punte dei miei sandali argentati per sfiorargli le labbra con le mie.
Lui immediatamente approfondisce il bacio, stringendomi i fianchi.
Ci stacchiamo solo per riprendere fiato.
"Solo me e te, per sempre" mi assicura.
"Niente più giochetti?" chiedo, con un piccolo sorriso provocatorio che lui accoglie con una risata, stringendomi più forte a sé.
"Nemmeno uno ma cherie"




THE END.

Chemistry | Charles LeclercWhere stories live. Discover now