11. Sodium

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"Ma che ci fai qui?!"
Sono la ragazza più felice del mondo, non riesco a trattenermi dal saltare tra le sue braccia.
Charles mi afferra sicuro e nel mentre chiude anche la porta dietro di se con un piccolo colpo di piede.
"Sono riuscito a liberarmi in extremis e beh, eccomi qua" risponde vagamente imbarazzato, grattandosi la nuca.
Mi lascia sempre senza parole.
Ha preso un aereo senza preavviso soltanto per vedere me, questo ragazzo è incredibile.
"Scusa se non ho avvisato, speravo di farti una sorpresa"
"Ti è riuscita benissimo" lo rassicuro, senza volerne sapere di staccarmi da questo abbraccio.
Mi annuncia che domani partiremo insieme per Baku – si è già preoccupato di prenotarci un volo – ed io non posso chiedere di meglio.
Dopo che anche lui ha indossato i suoi vestiti per dormire ci piazziamo sul divano a vedere un po' di Fast&Furious.
La casa è praticamente spoglia da dopo il trasloco ma a Charles non sembra importare.
Ride quando mi vede così esaltata per questo film, che ora più che mai mi sembra mera fantascienza.
"Prima pensavi davvero che la Formula Uno fosse qualcosa di simile a... questo?"
Io faccio spallucce colpevole.
"Almeno mi aspettavo di trovare piloti come Dominic Toretto e Bryan O'Connor!" protesto, facendolo scoppiare a ridere.
"E invece..."
"E invece mi ritrovo Charles Leclerc e Max Verstappen, pensa che fortuna"
Mi piace troppo provocarlo, non c'è niente da fare. Lui è semplicemente troppo buono per rispondermi a tono. Siamo come lo zucchero e il sale io e Charles.
"Ehi signorina...!"
Inizia a farmi il solletico e con le mie urla allegre penso di aver svegliato tutto il vicinato.
Quando ormai si è fatto tardi e i protagonisti di Fast&Furious hanno distrutto almeno una decina di macchine a testa decidiamo di andare a letto.
"Dormi con me?" chiedo con la mia miglior faccia da cucciolo bastonato. Charles non se lo fa dire due volte.
Posso smettere di immaginare come sarebbe passare la notte con lui perché finalmente riesco ad addormentarmi con le braccia di Charles che mi cingono i fianchi.
Il suo respiro mi solletica il lobo dell'orecchio facendomi venire i brividi.
"Hai freddo?"
È l'effetto che mi fai, vorrei dirgli. Ma ho troppa paura.
"No, ma tu abbracciami comunque"
"Buonanotte piccola"
"Notte wonderboy" dico in uno sbadiglio, accoccolandomi di più al suo fianco.

***

Il volo è l'ultima occasione per stare relativamente sola con Charles perché poi come al solito i frenetici giorni di gara ci tengono lontani. Non capivo tutta l'esaltazione generale una volta arrivata nel paddock poi già dopo le prove mi rendo conto: il circuito di Baku è una specie di trappola mortale. Pazzesco.
Pazzesco quasi quanto la nostra terza maledetta pole position di fila.
Appena Seb conclude le interviste lo stritolo in un abbraccio.
"Sei la pettegola più forte che conosco!"
"Dovevi vedermi quando vincevo quattro mondiali!" ribatte lui divertito, il premio per la pole ancora sotto braccio.
"Beh vedi di vincere il quinto quest'anno perché ti sto rendendo la macchina una favola!" lo ribecco.
È vero, anche questo weekend ho passato il tempo a controllare che ogni minuscola molecola di questa Ferrari fosse al suo posto. Per la prima volta non mi sono limitata allo studio dei dati digitali e insieme con meccanici ed ingegneri ho toccato con mano (ed attrezzi) questa meraviglia dell'automazione.
Anche Charles è felice a modo suo perché è riuscito ad entrare nel Q2, obiettivo invece fallito da Marcus.
Sabato sera ripiomba in camera mia, con mio immenso piacere.
"Ehi mister Q2!"
Lui si lancia sul letto come se nulla fosse ed io mi trovo schiacciata dal suo corpo, ridendo.
"Ehi piccolo chimico!"
Mi saluta finalmente con un bacio. Poi sarà la posizione, sarà che Charles è troppo fottutamente bello per essere vero, ma questo contatto diventa qualcosa di più.
Gli accarezzo la schiena in lungo e in largo prima di mandare tutto al diavolo e sfilargli la polo dell'Alfa Romeo.
"Marty..." mormora lui, con voce roca.
So che ha paura che stia affrettando troppo i tempi ma in questo momento proprio non riesco a pensare lucidamente.
"Ti prego ti prego ti prego, non dire nulla, so quello che sto facendo"
Questa è la più grande bugia della mia vita.
E' che la voglia di Charles è talmente forte da far passare in secondo piano ogni riflessione razionale. La prima che mi viene in mente? Che forse sono innamorata di lui.
Lui annuisce distrattamente, facendo fare alla mia maglietta la stessa fine della sua.
"Sei bellissima" me lo dice guardandomi fisso negli occhi e per poco non mi provoca un infarto.
Nessuno mi ha mai guardata così.
"Se lo dici tu ci credo"
"Devi crederci sempre"
Continuo a baciarlo, approfondendo il contatto sempre di più.
Charles m'insegna non solo ad amare ma anche ad amarmi.
Le sue mani vagano verso il ferretto del mio reggiseno quando la magia viene spezzata da una bussata di porta poco educata.
"Martina! Ehi, miss Montezemolo, ci sei? Senti so che sei incazzata con me ma possiamo parlarne"
Max.
Non mi era mancato per niente.
Quando riusciamo a calmare il fiatone io e Charles ci lanciamo un'occhiata, mettendoci seduti sul letto. Entrambi ci rivestiamo, rossi d'imbarazzo.
"Ho il permesso di ucciderlo?" chiedo a mezza voce.
"Ho un'idea migliore"
Fa per uscire da camera mia ma prima che possa muovere un passo gli catturo le labbra in un ultimo bacio.
Quando il monegasco esce a petto nudo Max è ancora davanti alla porta e appena vede Charles mette su un'espressione che il mondo pagherebbe per vedere.
"Ciao Max, ti serviva qualcosa?"
Mi godo la scena da dietro la spalla del mio pilota e lotto con me stessa per non scoppiare a ridere. La vendetta è un piatto che va servito freddo.
L'olandese della Red Bull è livido di rabbia e con uno sguardo potrebbe tranquillamente incenerire Charles, che invece se ne sta buono e rilassato.
"No. Non mi serve niente!" dopodiché gira i tacchi e va via lungo il corridoio.
Io e Charles ci lanciamo un'ultima occhiata ed un sorriso per poi augurarci la buonanotte. Mi getto sul letto con le mani tra i capelli. Stavamo per fare sesso. Seriamente? Sei tutta scema Marty, sei completamente scema. E meno male che prima volevo parlargli di ciò che provavo...! Questi sentimenti stanno diventando davvero troppo forti ed io e Charles dovremmo affrontare un discorso serio al più presto.

***

Da nuovo circuito preferito a peggior circuito della mia vita è un attimo, la pista di Baku lo sa bene. Le urla di Maurizio iniziano già al primo giro quando il musetto di Kimi fa una pessima fine dopo aver urtato Esteban e come al solito l'ingrato compito di annunciarne la sostituzione tocca a me. Sto diventando una centometrista nel fare avanti e indietro per il garage, stavolta per un rapido check up del muso nuovo.
Come si fa a correre in strade così accidenti strette?! Farei un incidente perfino io con una Matiz.
Alla fine in tutta la gara si parla solo del contatto assurdo tra Max e Daniel e la vera notizia è che la colpa non è del piccolo psycho. Mi dispiace per Dan perché entrambi sono stati costretti a ritirarsi.
Peccato che poi Seb decida di mettersi nei guai da solo con una staccata chilometrica e da secondo scala a quarto.
Il regime di Safety Car dovrebbero metterlo nei nostri box per calmare Maurizio.
"La macchina ha problemi?"
"No... è tutto okay" i monitor non segnalano niente di strano.
"Allora è lui che vuole farmi partire le coronarie, ma io lo meno!"
E Lewis torna a vincere una gara, accidenti.
Stavolta la sosta sotto al podio di Kimi, che finisce secondo, è ancora più breve perché il vero risultato della giornata per me è il sesto posto di Charles. Il sesto posto!
Non solo è finalmente finito a punti ma ha raggiunto anche una posizione altissima per le prestazioni della macchina.
Sembra che in piste cittadine così esaltanti riesca proprio a ritrovare se stesso.
Dopo aver dato il cinque al mio finlandese preferito scappo verso il box dell'Alfa Romeo, Vasseur è così intento a festeggiare che neanche mi nota.
"Sei stato pazzesco! Sesto! Sesto!"
Appena entro le suo campo visivo, Charles mi afferra tra le braccia e mi fa fare una giravolta, ridendo come un bambino. Non l'ho mai visto così felice.
Controllo in un decimo di secondo che nessuno ci stia guardando e lo bacio, succhiando appena il suo labbro inferiore.
"E tu fai magie, piccola. Kimi è quasi sempre sul podio da quando lavori alla sua macchina!"
"Siamo magici entrambi allora"
Ricordate la formula dell'amore? Ossitocina-dopamina-serotonina.
La dopamina in particolare ci spinge ad agire verso obiettivi, desideri e bisogni... è come un impulso naturale d'azione verso ciò che ci dà piacere.
Per una volta lascio fare alla chimica.
Charles è qui di fronte a me, che mi guarda negli occhi come se fossi la cosa più preziosa del mondo, del suo mondo, come nessuno mi aveva mai guardato prima.
Charles felice per la sua gara magnifica che se ne sta qui come se il vero trofeo fossi io.
Ed io, io che non voglio stare in nessun altro posto della Terra che non siano le sue braccia.
"Sono innamorata di te"
Lo dico di getto, senza pensarci.
Non so esattamente cosa mi aspettassi da parte sua ma sicuramente non avevo immaginato la sua espressione completamente persa e il suo "ci vediamo dopo Marty..." bisbigliato a mezza voce, prima di approfittare in grande stile di una chiamata del suo team principal.
Ed io me ne sto qui.
Immobile.
Delusa.
Come un'idiota.

Chemistry | Charles LeclercWhere stories live. Discover now