5. Boron

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Non capiamo subito cosa sia indispensabile nella nostra vita. È così per tutti gli esseri viventi. Di solito quando pensiamo a qualcosa di essenziale ci viene in mente l'ossigeno, eppure i chimici Priestley e Scheele scoprirono la sua esistenza soltanto negli anni '30 del XVIII secolo. Il carbonio invece, l'elemento organico per eccellenza, è in continua scoperta. Due delle sue forme, i fullereni e i grafeni, sono state scoperte solo nel 1985. La chimica è come la vita: c'è bisogno di tempo, esperienze e riflessioni.
Senza averlo mai ascoltato, non avrei mai detto che il rombo del motore di una macchina da Formula Uno sarebbe stato indispensabile nella mia vita. Eppure...


***


È tempo di prove libere qui a Melbourne. Ho deciso di tagliare fuori dalla mia mente tutto ciò che riguarda Charles per oggi.
Le prime sessioni di prove dell'anno sono importantissime per testare la vettura e Maurizio ci vuole tutti concentrati.
Osservo quasi incantata i rituali di Kimi prima di entrare in macchina: quando si infila la balaclava prima del casco, per poi entrare nell'abitacolo di quella bellissima auto laccata di rosso. I meccanici gli mettono le protezioni e gli allacciano le cinture. Giù la visiera, giù la macchina dal carrello, si comincia.
I miei colleghi mi hanno già spiegato quali monitor devo controllare, sono a mio agio a guardare grafici che conosco bene. La maggior parte del mio lavoro gioca sulla temperatura, tra asfalto, pneumatici e motore. Ogni tanto mi prendo la libertà di osservare lo schermo TV per seguire le fasi salienti della sessione, è surreale la velocità a cui guidano questi ragazzi.
Mi godo le soste ai box e guardo ogni particolare del minuzioso lavoro dei meccanici. Indosso anche le cuffie, così posso sentire tutto ciò che dicono Kimi, il suo ingegnere e Maurizio.
È tutto semplicemente magico.
È il mio nuovo ossigeno.
Odio ammetterlo, ma mio padre aveva ragione.
La prima sessione di prove termina, abbiamo appena il tempo di lavorare un po' sulla macchina che ecco che comincia la seconda.
La pista è bollente ma nonostante questo le Mercedes sembrano volare, ma nessuno si mostra sorpreso. Ora capisco perché le loro macchine si chiamano le Frecce d'Argento.
Nel mezzo tra Mercedes e Ferrari, stile sandwich, si sistema Max, che aumenta il ritmo di sessione in sessione.
"Però, corre forte"
"Corre come un matto, è diverso" commenta Kimi, scocciato.
È già fuori dalla macchina perché in pista non si è capito con Valtteri, che ha sbandato di brutto riempendo il settore di erba sintetica.
"Bandiera rossa!" la voce di Maurizio giunge alle orecchie di tutti.
Cerco di ripassare mentalmente il significato delle bandiere.
"Se è rossa le sessioni di prove, le qualifiche o la gara vengono sospese"
"Uffa Kimi non devi dirmelo, mi sto esercitando!" protesto indispettita e posso giurare di averlo visto sorridere divertito.
La giornata finalmente finisce, è stata sfiancante eppure siamo soltanto al venerdì, non oso immaginare i prossimi due giorni... o forse sono io disabituata a questi ritmi.
Sta di fatto che è stato tutto bellissimo e penso che pian piano mi innamorerò di questo mondo che ho tanto criticato.
Quando la mia mente si libera dal lavoro ecco che ritorna prepotente il pensiero di Charles.
Do uno sguardo alla classifica generale prima di lasciare il garage e vedo che ha fatto segnare l'ultimo tempo in entrambe le sessioni. Vorrei capirci qualcosa di Formula Uno per saper dire se è la monoposto a non avere potenziale o se è lui che ha guidato sottotono.
"È la sua prima stagione, ha bisogno di tempo per prendere confidenza con la macchina"
Kimi sembra leggermi nel pensiero o forse nota lo sguardo affranto con cui fisso il nome di Charles sullo schermo del computer. Lo ringrazio tacitamente e decido che tutto ciò che mi occorre per oggi è una bella doccia calda.

***


Su Melbourne inizia a scendere la pioggia già durante la notte ma tanto io me ne sto comoda a letto a lasciar andare lo stress della giornata.
Il mio cellulare vibra. È un messaggio di Charles.
Lo stomaco mi si stringe per la felicità ma m'impongo di non esaltarmi né farmi film, sono ancora delusa per il suo comportamento di ieri.
«Sei arrabbiata con me?»
Posso immaginare il suo viso tenero tutto corrucciato.
Digito rapidamente una risposta.
«Un pochino»
«Ti prego Marty scusami... mi manchi, lo sai?»
«Mi manchi anche tu...»
Mai stata così debole in vita mia. Charles mi fa cedere subito, è il mio tallone d'Achille, e la cosa mi spaventa.
«Posso passare da te ai box domani prima delle qualifiche? Vorrei spiegarti»
«Certo, sei sempre il benvenuto in Ferrari»
Mi risponde con uno smile sorridente ma io faccio di tutto per provare a mandare avanti la conversazione.
«Mi dispiace per i risultati di oggi»
«So che ho molto su cui lavorare ma andrà sempre meglio»
Sembra un ragazzo così positivo.
Un po' penso che sia stata la vita, con le sue difficoltà, a renderlo così: o vedi il bicchiere mezzo pieno o perdi la voglia di andare avanti.
Charles è un sognatore che si rimbocca le maniche.
«Sii sempre fiero di te»
«Anche tu, piccola Martina»
Sorrido come un'idiota davanti al display del telefono ed improvvisamente mi sembra di essere tornata al liceo; dove ogni cotta era una bellissima avventura, non ci si prendeva troppo sul serio e con le responsabilità della vita si faceva un po' a pugni.
Con Charles tutto sa di cose buone e semplicità.
«Buonanotte Charles»
«Fai bei sogni Marty... sei speciale»


Appena approdata in Formula Uno e già becco un weekend di pioggia, non so dire se sia più una sfiga o una fortuna. Sebastian è un mago sul bagnato, m'informano.
Stavolta sbircio un po' nel box del tedesco e mi chiedo se guardi la sua compagna con tutto l'amore che mette nel guardare la sua macchina, a cui ha dato perfino un nome!
Seb è un po' matto, per questo mi piace.
"Max vola con le gomme da bagnato" dico colpita, osservando i tempi pazzeschi che sta facendo segnare. Ha perfino superato Lewis e Valtteri.
"Le mettiamo anche noi?" chiedo a Maurizio.
A rispondermi però è proprio Sebastian, che mi fa l'occhiolino: "Vedi cosa fa Verstappen? Ecco, noi facciamo l'opposto".
Le due Ferrari montano le gomme da asciutto, di cui studio ampiamente il grip a contatto con questa quantità d'acqua sulla pista, e concludono la terza sessione di prove davanti a tutti.
Sono estasiata. Nel garage c'è grande ottimismo e la classifica finale è una continua sorpresa, con Ericsson addirittura terzo. Charles per fortuna è riuscito a scalare di qualche posizione rispetto a ieri.
Prima della pausa pranzo Sebastian, appena sceso dalla macchina, mi si avvicina contento e con aria consapevole.
"Sei stato grande Seb!"
"Prima regola della Formula Uno, Marty: bisogna essere veloci... ma anche intelligenti"
La Mercedes avrà forse il pilota più aggressivo e la macchina più rapida però noi abbiamo questo genio, Sebastian Vettel.
Maurizio, a braccia conserte, lo guarda con un sorrisetto.
"Hai mai visto il film Rush?" mi interpella. Io nego con la testa.
"Guardalo stasera, poi dimmi a chi somiglia" e ammicca in direzione di Seb, che si sta sbottonando la tuta. Questa stagione sarà interessante.

Coinvolta com'ero nel mio primo sabato di campionato stavo quasi per dimenticarmi dell'incontro con Charles. Sono intenta a mangiare la mia insalata di pollo nell'hospitality Ferrari quando un vociare dalla stanza accanto richiama la mia attenzione.
Il monegasco è qui, ha la tuta che gli fascia solo le gambe e le maniche legate in vita, mentre sopra è ben visibile la sua maglietta termina bianca. E' legale? No cioè la gente gli permette di andare in giro così, con i pettorali in bella mostra? Lo sto odiando, perché so che adesso le mie guance avranno assunto lo stesso colore della macchina a cui sto lavorando.
Sta chiacchierando un po' con tutti: Seb, Maurizio, i meccanici... gli sono tutti molto affezionati, Charles riesce a farsi volere subito bene.
Poi ha avuto l'opportunità di lavorare con loro già lo scorso anno.
Chissà che un giorno non indossi davvero una tuta Ferrari.
Aspetto che sia lui a venire da me, so che ha chiesto dove mi trovo perché sussurra qualcosa all'orecchio di Sebastian. Poco dopo infatti fa capolino dalla porta di questo piccolo disimpegno, rivolgendomi un sorriso imbarazzato.
"Puoi entrare, non mordo mica"
"Come stai?"
"Bene, tu?"
Sono meno espansiva del normale e lui se ne rende conto subito, così fa un paio di passi avanti e si abbandona ad un sospiro colpevole.
"Scusa Marty mi dispiace tanto..."
"Ti dispiace per cosa? Io non capisco cosa ti aspetti da me Charles, davvero. Dimmelo così magari lo aspettiamo tutti insieme"
Non so come ma i nostri corpi si avvicinano sempre di più e la cosa mi manda leggermente su di giri.
"Se vuoi che siamo amici..." lui però mi interrompe.
"Non penso possa essere altrimenti, visto che esci con Verstappen"
"Aspetta... cosa?!"
Lo guardo come se fosse impazzito. Oh Gesù, ora vuoi vedere che Max aveva ragione l'altro giorno?
"Puoi dirmelo eh, so che Daniel sta facendo di tutto per mettere una buona parola per lui"
"Charles tu non hai capito proprio niente"
Ma lui non dà segno di avermi sentito e continua a blaterare, un po' indispettito e un po' imbarazzato, risultando ancora più tenero del solito.
"Non sono uno che si mette in mezzo alle relazioni altrui quindi se credi..."
Perché non sta un po' zitto?!
Tra le mie due alternative la prima è quella di tirargli un ceffone ma scelgo la seconda... così lo bacio.
Charles mi supera leggermente in altezza così sono costretta ad alzarmi sulle punte; affondo le mani nei suoi capelli e lui mi afferra prontamente per i fianchi. Non sarà di certo il bacio più passionale delle nostre vite, visto che mi limito a premere goffamente la mia bocca contro la sua, ma almeno sono riuscita ad ottenere l'effetto sperato mettendolo a tacere.
Ci stacchiamo, fissandoci per alcuni minuti in un'atmosfera vagamente imbarazzante ma comunque piacevole.
"Non esco con Max" mi appresto a dire.
"Ma a lui piaci"
"E a te?"
"TUTTI AI BOX! LE QUALIFICHE COMINCIANO TRA DIECI MINUTI!" accidenti Maurizio, che tempismo del cazzo.
Charles mi bofonchia delle scuse e corre via, mentre io gli urlo dietro parole poco carine. Pessima mossa Leclerc, davvero pessima mossa.

Chemistry | Charles LeclercWhere stories live. Discover now