10. Neon

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Quando un legame chimico tra due atomi è estremamente forte, come nel caso di un legame covalente o di un legame ionico, vanno esercitate forze ancora più forti per poterlo distruggere. Per ora niente e nessuno è riuscito a distruggere il legame con la mia amata Bologna, né la nuova vita a Montecarlo, né i mille viaggi dell'ultimo periodo e nemmeno i tre meravigliosi paesi asiatici visitati di recente.

***

Mi era mancato troppo prendere la macchina e guidare tra le colline dell'Emilia per raggiungere Maranello, fregandomene di quanto guido piano per le strade di campagna mentre canto ad alta voce ciò che passa alla radio. C'è un qualcosa di magico in tutto questo, qualcosa che sa di casa.
Seb e Kimi non saranno dei nostri per queste riunioni, si stanno godendo la famiglia dopo due settimane di immenso lavoro.
Siamo io e Maurizio i delegati della Scuderia per questo meeting col quartier generale. Mi inorgoglisce tutta l'attenzione e il rispetto che mi mostrano mentre parlo; espongo i cambiamenti che ci sono stati nella vettura dal punto di vista chimico, sia in bene che in male.
Non mi ascoltano solo perché mio padre una volta dava lo stipendio a tutti loro ma perché io e solo io in questo campo so come far funzionare le cose. È una bellissima sensazione, mi sento appagata e so che non sto lavorando a vuoto.
Alla fine della riunione Maurizio mi regala un abbraccio dicendomi: "Sono fiero di te".
Custodisco nel cuore questo momento, perché so che il mio boss non è la persona più espansiva del mondo.

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Ho provato a contattare la mia famiglia per un misero pranzo insieme, ma come mi aspettavo nessuno sembra avere abbastanza tempo per me. Papà è a Milano per lavoro insieme a Massimo, il più grande dei miei due fratelli nonché suo socio d'affari. Il mio altro fratello, Marco, si sta godendo la sua nuova collocazione al punto vendita Ferrari di Los Angeles e neanche risponde al cellulare.
Sospiro, me lo aspettavo.
Per i Montezemolo la famiglia è importante finché s'intreccia con il lavoro, ma so che alla fine ci vogliamo bene a modo nostro.
Riesco comunque a vedere Alessandra, la compagna di vecchia data di mio padre, per un aperitivo. Lei è sempre stata molto dolce con me e mi ha dato quel sentore di presenza materna che è mancata nella mia vita.
Le racconto un po' del lavoro, di questo ragazzo con cui esco – senza mai rivelare il fatto che sia un pilota – e Sandra mi ascolta con il sorriso sulle labbra, educata e di poche parole come suo solito.
Marco e Massimo mi raccontano che invece mamma era come me: risposta sempre pronta, determinazione e testardaggine da vendere. Alessandra è l'esatto opposto e forse per mio padre è stato meglio così dopo che mia madre se n'è andata.

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Dopo qualche altro giorno di riunioni mi metto in viaggio verso Faenza, sede della scuderia Toro Rosso per cui corre Pierre.
Alla fine dista appena 45 minuti da Bologna, lui ha deciso di trasferirsi in via permanente qui per stare vicino a Caterina.
È proprio innamorato, sono convinta che farebbe di tutto per lei.
"Ragazzi quanto mi siete mancati!" esclamo appena li vedo, stringendo entrambi in un abbraccio.
"Ma se io e te ci siamo visti la settimana scorsa!" protesta Pierre.
"Devi sempre rovinare i miei momenti dolci" lo prendo in giro.
Pranziamo insieme tra battute, aneddoti su queste prime settimane in Formula Uno, le loro effusioni diabetiche ed io che faccio finti versi disgustati.
Posto una storia su Instagram in cui loro si baciano ed io mostro una faccia buffa.
«Vieni con noi, dicevano. Ti divertirai, dicevano» recita la mia didascalia.
Charles mi risponde quasi subito con l'emoji di una candela facendomi sorridere.
A quanto pare non è riuscito a liberarsi dai suoi impegni, altrimenti mi avrebbe fatto sapere...
È destabilizzante il fatto che io senta già così tanto la sua mancanza.
"Oh oh guarda quel sorriso, chissà chi le ha scritto!" esclama Cate, richiamando la mia attenzione.
"Io una mezza idea ce l'ho" dice Pierre, sorridendo con una certa consapevolezza.
Arrossisco e provo a far cadere il discorso. Questa sera dormirò a casa di Caterina e so già che mi attenderà una lunga sessione di gossip.
Infatti, subito dopo esserci concesse una buona pizza, i genitori di Cate escono per andare a teatro e sua sorella si chiude in camera, dandoci il via libera per un'intensa conversazione.
"Allora... voglio sapere tutto!" urla la mia amica, saltellando sul letto come una bambina.
I racconti su Charles si sprecano e lei sembra quasi più esaltata di me.
"Quindi?! Sei innamorata?!"
La sua domanda mi mette un po' in crisi. La verità è che non lo so ancora. O forse lo so ma mi spaventa ammetterlo.
"Lasciamo stare quello che provo io, perché se non capisco prima cosa sente lui sarò bloccata per sempre" e alla fine è vero.
Caterina fa un verso esasperato.
"Marty prontoooo! È un maschio! Se aspetti che lui capisca cosa prova qua finite in età da matrimonio. Devi dargli una mano! E poi Pierre dice che Charles è un ragazzo molto insicuro, il che non aiuta la nostra causa"
Non posso darle torto.
Però l'insicurezza nelle relazioni è una cosa che proprio non tollero, puoi essere incerto su te stesso ma non su ciò che una persona rappresenta per te. O no?
"Vabbè ammettiamo il caso, l'ipotetico caso, in cui io sia innamorata"
Caterina mi lancia un'occhiata complice.
"Ho detto ipotetico caso! Comunque... come glielo spiego a mio padre? Al team? È un pilota e corre per un'altra scuderia! E poi ci sarebbero paparazzi pronti ad assalirci più di quanto non facciano ora!" esclamo sconsolata.
Il cuscino che la mia amica lancia mi colpisce in pieno viso, lasciandomi shockata per un attimo.
"Stai diventando pesante! Ti preoccupi di cose che non sai neanche quanto problematiche possano realmente essere. E poi... pensa innanzitutto a metterti con lui!"
Bene, sto ufficialmente sclerando.
Devo ammettere però che un bel confronto tutto al femminile mi ci voleva, soprattutto con Caterina, che si è trovata più o meno nella mia stessa situazione quando ha conosciuto Pierre.
La serata si conclude in maniera più leggera con pareri discutibili su tutte le ex poco serie di Max Verstappen e sulle attuali fidanzate dei ragazzi che Caterina è riuscita a conoscere negli ultimi mesi. I suoi commenti sono da censura ma vi garantisco che mi sono sbellicata dalle risate.

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È martedì sera, ciò significa che la mia settimana italiana sta per finire e che domani a quest'ora sarò in volo per l'Azerbaijan, prossima tappa del calendario di Formula Uno.
Stavolta mi toccherà prendere un aereo da sola da Milano, che noia. I racconti di Seb durante i nostri voli mi stavano istruendo un sacco tra piloti del presente e del passato.
Fatto sta che mi sono appena infilata il pigiama, tutta convinta di accendere la TV per godermi la saga di Fast&Furious che stanno dando sul sesto canale, quando bussano alla porta.
Sono sconvolta, ve lo giuro. Prima a Monaco, poi in albergo, adesso perfino a Bologna. Mi sento perseguitata.
Stavolta sono davvero un po' in ansia perché non c'è proprio nessuno che potrebbe volermi a quest'ora di sera qui in Italia.
E se fosse un ladro? Uno stupratore? Un serial killer? Realismo, Martina.
Ripasso comunque mentalmente il codice bancario di papà nel caso qualcuno volesse chiedergli un riscatto.
Sì, so essere alquanto melodrammatica.
Do un'occhiata dallo spioncino e rimango di sasso, allontanandomi di scatto dalla porta come se mi avesse dato la scossa.
Sto sognando, per forza.
L'unico modo per saperlo è aprire però.
Spalanco l'uscio di casa e mi pesto perfino il piede da sola, per sicurezza, ma non è affatto un sogno: il bellissimo ragazzo che sorride di fronte a me con un borsone in spalla è proprio Charles Leclerc.

Chemistry | Charles LeclercWhere stories live. Discover now