32. Germanium

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«A Valberg c'è già la neve perfetta per sciare! Non puoi mancare, ci saranno tutti, ti passiamo a prendere io e Pierre»
Questo è l'SMS di Caterina che lascia ben poca scelta ai miei programmi per questo weekend senza gare.
Valberg è una località sciistica nell'entroterra di Nizza dove praticamente metà della griglia di Formula Uno si diverte in inverno, ho appurato.
Max, che ci farà finalmente conoscere la sua nuova fiamma, ha insistito affinché io venissi per combinare qualcosa con Charles. Sì, la situazione è comica anche per me.
Naturalmente la mia migliore amica non si è preoccupata di avvisarmi che sarebbe stato un weekend tra coppie.
Me ne rendo conto solo dopo aver raggiunto i miei amici fuori alla grande baita di Pierre, dove sono arrivati già tutti.
Oltre al padrone di casa e a Cate ci sono Elena ed Esteban, Max con la famosa Dilara, Carlos con la fidanzata Isa... e Charles, solo e spaesato come me. Non ci vuole molto a fare due più due, come al solito i nostri amici ci hanno incastrati.
Lancio uno sguardo elettrico a Caterina che però fa finta di niente.
Saluto tutti, cercando di mostrarmi disinvolta e mi concentro più che posso su Max che introduce a tutti la sua nuova ragazza.
Dilara Sanlik è una ragazza tedesca dai capelli scuri che però studia a Londra, è molto carina e sembra così... normale, per uno come Max. Mi aspettavo una specie di fotomodella, invece Dilara è una persona veramente semplice, molto alla buona.
Noto con un mix di stupore e piacere che almeno fisicamente è il mio opposto.
Tra me e Max a quanto pare non era proprio destino.
Io e Charles ci salutiamo per ultimi, con due baci sulla guancia che proviamo a far apparire i più impersonali possibile.
"Sembra che siamo in trappola..." prova a smorzare la tensione lui.
Mi viene naturale fargli un mezzo sorriso.
"Dovremmo sopravvivere un weekend nella stessa casa"
"Penso di potercela fare" si sbilancia.
Fortunatamente la disposizione delle camere prevede che io dorma da sola nella bellissima mansarda, anche se dai miei amici mi sarei aspettata qualunque cosa.
Dopo aver sistemato i bagagli il divertimento inizia, perché Max non ha abbandonato l'idea di voler gareggiare sulle moto da neve.
Con ognuna di loro dietro al proprio ragazzo, a me non resta che tenermi salda alla schiena di Charles con un sospiro.
"Possiamo restare al bar a prendere una cioccolata, se vuoi" mi propone lui, notando il mio sconforto.
Alzo gli occhi al cielo.
"Non mi dà fastidio andare in moto con te, Charles! Il problema è che mi fa piacere"
Non so come potrebbe aver preso questa mia non tanto spiazzante rivelazione, sta di fatto che non dice nulla ma appena è il momento di partire lancia la sua moto su di giri.
Io lancio un urlo, calandomi gli occhiali gialli sugli occhi, e posso giurare che per la prima volta dopo giorni Charles stia sorridendo.
La neve si alza attorno a noi mentre la moto invernale sfreccia lungo il percorso che ci è stato indicato.
Questo mantello bianco ricopre già tutta la vegetazione e il monegasco alla guida si diverte a fare lo slalom tra gli alberi spogli e i tronchi attorcigliati su loro stessi.
Senza rendermene conto sorrido anche io, non più spaventata dalla velocità. Intorno a me il paesaggio è meraviglioso.
Quando arriviamo al capolinea non mi sorprende non trovare nessun altro: Charles riesce a vincere perfino una gara sulla neve.
Ci togliamo entrambi i caschi e gli occhiali e noto con piacere che stiamo ancora sorridendo. È stata una ventata di libertà.
"Era..."
"Magico" concludo io per lui.
Ci lanciamo un'occhiata d'intesa che ci fa arrossire ma prima di poter aggiungere altro fanno capolino i nostri amici.
"Hai barato Leclerc!" lo accusa Max, ridendo.
"Ti piacerebbe!"
"Bambini tornate all'asilo" li prende in giro Elena, mentre il parere generale vuole che Pierre offra da bere visto che lui e Cate sono arrivati per ultimi.
Alla fine credo che questo weekend non sarà così male...

***

Io e le ragazze ci offriamo di preparare la cena nell'immensa cucina di casa Gasly mentre i maschietti fanno a gara a chi rompe più pezzi di legna da mettere nel camino.
Sembrerebbe tutto così normale se la situazione tra me e Charles non fosse quella che è.
"Novità?" chiede Caterina, appena mi ha a portata d'orecchio.
"Dovrebbero esserci?"
"Andiamo Marty, è palese che ci sia ancora qualcosa!" mi stuzzica Elena, una teglia di castagne intaccate tra le mani pronta ad essere infornata.
"Non so dove potremmo andare a parare ragazze, sinceramente"
Isa e Dilara ascoltano interessate anche se credo stiano capendo poco del nostro discorso.
"Non fasciarti la testa prima di rompertela"
"Si è già rotta Cate, questo è il punto"
"Io davvero non capisco dove sia il problema" continua Elena.
"Cosa potrei aspettarmi da lui? Io non so Charles cosa vuole ma so cosa voglio io. Una carriera, un matrimonio, una bella casa, una famiglia... e lui continua a mollarmi ad ogni buona occasione. Non andiamo da nessuna parte così!"
C'è un momento di silenzio sconfortante e spero proprio che i ragazzi dall'altra stanza non mi abbiano sentito.
"Sentite... non roviniamoci questo weekend, okay? Apprezzo davvero il vostro aiuto ma le cose con Charles non si risolveranno subito né tanto meno qui"
Il messaggio é forte e chiaro: fingere che questa conversazione non sia mai avvenuta.
La serata passa tra qualche battuta intorno al fuoco e gli aneddoti stupidi sulla Formula Uno, quasi mi sembra di tornare bambina.
Eppure mi chiedo: ci sarebbe tutta questa spensieratezza senza Charles seduto a due passi da me?
Non so cosa mi trattenga dal recarmi in camera sua senza un apparente motivo questa notte, fatto sta che trascorro le ore a fissare il soffitto di legno sotto le coperte.
Quando qualcuno bussa alla mia porta per un secondo spero che sia lui ed una scintilla si fa strada nel mio petto.
Apro e davanti a me c'è Max.
Provo delusione e sollievo allo stesso tempo.
In mano ha due tazze di quello che sembra latte bollente con biscotti sbriciolati dentro.
"Consigli per primi appuntamenti?" gli chiedo.
"Consigli per cuori infranti?" mi fa eco lui.
A me e Max basta uno sguardo d'intesa, poco dopo ci ritroviamo seduti uno di fronte all'altro a gambe incrociate sul letto.
"Dilara mi piace davvero tanto, sul serio, però mentirei se ti dicessi che non cerco in lei qualcosa di te ogni volta che parliamo"
Faccio un mezzo sorriso, l'olandese sa essere sincero fino all'inverosimile.
"Ognuno di noi ha qualcosa di speciale, Max"
"Penso di essere pronto a trovarlo anche in Dilara" ammette, facendo spallucce.
Se lo conosco appena un po' la sta prendendo come una scommessa con se stesso, per dimostrare che può andare avanti anche con qualcun altra al suo fianco.
Il feeling con questa ragazza però sembra palese.
"A te come va?"
"Speravo fossi Charles, quando hai bussato"
Parlare con Max è bello perché so che qualsiasi cosa io gli dica non mi giudicherà, perché lui non è tipo da preconcetti. Posso dirgli ciò che penso senza filtri, senza preoccuparmi.
"Ti prego, io sono molto più carino!"
"Sono una tipa da ragazzi mori, problematici e con un passato traumatico alle spalle, mi dispiace deluderti"
Scoppiamo entrambi a ridere sommessamente, per evitare di svegliare l'intera casa e farci beccare in una situazione imbarazzante.
"Verstappen?"
"Cosa?"
"Ti voglio bene"
"Anch'io, stronzetta"

***

La mattina dopo mentre sono tutti impegnati a sciare io me ne sto tranquilla nel bar della stazione sciistica a lavorare al pc. Io e gli scii non andiamo molto d'accordo dopo una caduta traumatica a Cortina quand'ero piccola.
Ho tante email di lavoro da inoltrare visto che ora in ufficio fanno tutti riferimento a me, almeno per la sede di Monaco.
Dalla vetrata alle mie spalle si vedono tutte le persone che si divertono sulla neve.
Senza alzare la testa dal portatile noto qualcuno poggiare una tazza di caffè davanti a me.
Dall'odore sembra caffè d'orzo e non ho neanche bisogno di chiedermi chi sia il matto che beve questa roba.
Charles si accomoda sulla sedia di fronte, sorridendo imbarazzato.
Indossa un berretto color ocra e ha il naso rosso come ogni volta in cui ha freddo.
"Dimenticavo quanto fossi negato sugli scii" lo prendo in giro.
"Stavo usando lo snowboard" si difende lui.
"Allora eri negato anche in quello"
Charles sorride scuotendo la testa.
"Come procede il lavoro?" azzarda a chiedere.
Io faccio spallucce.
"Beh, più o meno sappiamo come finirà quest'anno... stiamo cercando di fare il possibile per farti guidare una grande macchina"
"È la Ferrari, sarebbe pazzesca in ogni caso"
Annuisco distrattamente, persa ad immaginare come sarà lavorare con Charles in questa strana situazione.
"Marty senti..."
"Ti prego Charles, so già cosa stai per dire, risparmiatelo"
"Tu lo sai che io ti amo"
"Beh e tu sai che per me è lo stesso, però certe volte l'amore con basta" tento di dire, sofferente.
"E cos'è che basta?! Se non ti fidi più di me lo capisco..."
"Non penso che tu voglia le stesse cose che voglio io se lasciarmi ogni volta è così facile"
"Certe volte non mi capisco, non è colpa tua"
"Come posso capirti io allora?! Charles seriamente, non so più cosa fare"
Mi chiedo come riusciamo ogni volta ad infilarci in un discorso senza senso. È come un vicolo cieco, sembra non esserci modo per sistemare le cose.
Dobbiamo davvero dimenticarci e basta?
"Lascia che ti dimostri che sto cambiando, per te. Un tentativo, ti chiedo solo questo... con Max l'hai fatto"
Sapevo che prima o poi questa zappa sui piedi sarebbe arrivata.
"È stato un momento di debolezza" – anche se non penso di dovermi giustificare, lo faccio. Sciocca Martina.
"Lascia che io sia il tuo momento di forza"
Come al solito Charles mi spiazza ed io non so cosa dirgli.
Resto in silenzio a perdermi nei suoi occhi azzurri come se fossero un abisso senza fine.
Quanto farà male la caduta?
"Marty per favore"
Prima che io possa aprire bocca arrivano gli altri come un'allegra banda rumorosa ed io lascio che le parole mi muoiano sulle labbra.

Chemistry | Charles LeclercWhere stories live. Discover now