|Capitolo 1|

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(Attenzione! Gli eventi narrati e i personaggi di questa storia non corrispondo alla realtà, sono pura finzione. Tutto ciò che viene raccontato non ha nulla a che vedere con i veri BTS!)

Jungkook

23:47

Ancora qualche minuto e raggiungerò il mio diciottesimo compleanno.
Il più significativo per quelli come me, il giorno in cui finalmente sarò abbastanza grande da cercare un compagno per la vita. Perché la società ambisce a questo, la ricerca della propria metà per procreare e mandare avanti la specie.
Mi siedo meglio sul letto, aspettando in silenzio la mezzanotte, caratterizzata ogni anno dall'arrivo dei miei genitori con una torta e un regalo in mano.
È sempre stato così, ormai conosco il copione a memoria, ma non mi stuferò mai. Sono gli unici che festeggiano il mio compleanno, dal momento che io stesso non voglio. Non l'ho mai ritenuto necessario, non capisco cosa ci sia di emozionante nel celebrare la propria nascita.
Io non ho scelto di nascere e, sinceramente, avrei preferito il contrario, quindi non trovo nessun motivo particolare per essere felice in questo giorno.
In più, essendo il mio diciottesimo, a breve avrò il primo calore e non so come comportarmi.
Chi mai vorrebbe stare con un Omega come me? Non parlo da un paio di anni, esco di casa solo per andare in posti in cui non incontrerò mai delle persone e tendo sempre ad evitare un qualsiasi tipo di contatto con gli altri.

23:58

Ancora un paio di minuti ed esprimerò il mio desiderio. Cosa posso volere più di ogni altra cosa? Desidero qualcosa che mi aiuti a prendere in mano la mia vita. Qualcosa che riesca a farmi vedere il mondo diversamente.
Ci penso per qualche secondo, vagando con lo sguardo per tutto il muro spoglio di fronte a me.
Guardo di nuovo l'orologio e appena scatta la mezzanotte, sento la porta della mia camera essere aperta lentamente, rivelando due figure che avanzano a piccoli passi, illuminati solo dalla luce della luna e dalle piccole fiamme sulla torta.
Mia madre tiene in mano il vassoio con la torta, le candeline sono state accese da pochi secondi, dal momento che la cera ha appena iniziato a sciogliersi sulle decorazioni.
Mio padre mantiene la porta aperta con una mano, mentre con l'altra regge una busta blu elettrico e canta insieme alla mamma la canzone di 'Buon Compleanno'. Mi giro del tutto, accennando un sorriso, nel momento in cui posano la torta davanti a me.

«Esprimi un desiderio, tesoro» mi suggerisce mio padre, prima di affiancarmi.

Chiudo gli occhi e, dopo aver pensato al mio desiderio, soffio sulle candeline, provocando così una piccola scia di fumo che si libera nell'aria.
Mia madre inizia a rimuovere le candeline con cura, per poi riporle sul vassoio. Si volta verso il mio comodino per accendere la lampadina sopra esso, taglia una piccola fetta del dolce e me la passa.
Mi lecco le labbra sporche di panna e mi ritrovo tra le mani il pacco che teneva mio padre poco prima.

«Abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere riceverla ora, cosicché tu possa documentare tutto ciò a cui tieni di più» spiega mia madre, mangiucchiando un po' di pezzi di torta, pensando di passare inosservata.

Scarto il regalo e rimango senza fiato, quando mi accorgo di cosa si tratta. È la macchina fotografica che avevo notato tre mesi prima, quando eravamo andati insieme al negozio di elettronica per riparare il portatile.
Appoggio il regalo sul letto e stringo in un abbraccio i miei genitori, i quali mi danno un bacio sulle guance, ricambiando il mio gesto.
È l'unico modo che ho per ringraziarli, non riesco a comunicarlo a parole, perciò utilizzo il corpo.
Scendo dal letto e posiziono la macchina di fronte a noi su una sedia, impostando poi il timer di dieci secondi per scattare. Torno vicino ai miei, già in posa per la foto, e aspetto qualche secondo fino allo scatto del flash. Riafferro la macchina, guardo per vari minuti il primo scatto e inizio a curiosare ogni funzione disponibile.

𝐔𝐧𝐞𝐱𝐩𝐞𝐜𝐭𝐞𝐝 - 𝐎𝐦𝐞𝐠𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora