|Capitolo 18|

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                                  Jimin

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                                  Jimin

Il giorno dopo...

  «Spero di essere abbastanza elegante così» borbotto, tirando meglio le maniche della giacca e il colletto della camicia.

Guardo di nuovo il mio riflesso con sguardo indeciso. Vestito così non mi sento molto a mio agio, ma forse è solo timore per l'appuntamento.
Sospiro per scacciare l'ansia e sussulto appena, quando sento la suoneria di un messaggio.

Yoon: sto arrivando.

Sorrido immediatamente e mi mordicchio nervosamente il labbro inferiore, mentre mi dirigo verso il bagno per spruzzarmi addosso il mio solito profumo. Purtroppo però vengo distratto da forti colpi alla porta del mio appartamento. Come ha fatto ad arrivare così in fretta e ad entrare nel palazzo?
Apro la porta, aspettandomi di vedere Yoongi in tutto il suo splendore, ma non trovo nessuno davanti. Mi affaccio per vedere di chi si tratta, ma il corridoio è completamente vuoto.
Forse qualcuno ha sbagliato il campanello.

Richiudo la porta alle mie spalle e torno in bagno, per sistemare gli ultimi particolari. Dopo una decina di minuti mi arriva un altro messaggio da parte di Yoongi.

Yoon: sono arrivato, puoi scendere.

Sempre molto dolce nei messaggi.
Esco velocemente, prima di chiudere la porta dell'appartamento a chiave. Scendo le scale del palazzo e raggiungo la porta d'ingresso, da cui vedo uscire un uomo in tuta nera, che non si degna neanche di tenerla aperta per me.
Gentilissimo.

Esco dal palazzo e mi guardo intorno alla ricerca di Yoongi, il quale si trova appoggiato alla sua auto con le braccia incrociate e un cipiglio serio sul volto.
Mi avvicino a lui svelto e, appena si accorge di me, il suo volto muta in un'espressione più tranquilla.

«Ciao, che succede?» gli sorrido, squadrandolo dalla testa ai piedi.
Ma si può essere così belli?

«Quel tipo mi sembrava famigliare» scruta ancora il punto in cui si trovava l'uomo di prima.

«Forse era uno dei tuoi clienti» ipotizzo, senza dare troppa importanza a quella faccenda. Sono troppo preso dal suo viso, perciò non riesco a pensare ad altro.

«Mh forse, ma sembrava stesse tramando qualcosa»

«Yoongi stai tranquillo. Questa faccenda dei cacciatori ti sta condizionando troppo» gli accarezzo un braccio, senza però riuscire a distogliere il suo sguardo da quella maledetta strada.

«Sì, può darsi» borbotta, alzando le spalle.

«Quindi adesso puoi dirmi se ti piaccio vestito così o se sembro un pinguino?» finalmente attiro la sua attenzione, anche se pare abbastanza sconcertato dalla mia domanda.

«Un pinguino?» sogghigna, non capendo il mio collegamento.

«Sì, alcune persone con lo smoking sembrano pinguini» spiego, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

𝐔𝐧𝐞𝐱𝐩𝐞𝐜𝐭𝐞𝐝 - 𝐎𝐦𝐞𝐠𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞Where stories live. Discover now