|Capitolo 33|

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                             Taehyung Due giorni dopo

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                             Taehyung
Due giorni dopo...

Esco dal bagno dopo una doccia rigenerante e torno in camera di Jungkook, mi sistemo davanti alla finestra e osservo il cielo azzurro all'esterno. Finalmente, dopo lunghe sofferenze, si respira un'aria più serena e luminosa, vorrei solo che Jungkook si svegliasse per godersi la libertà che merita.

«Ti ho portato la colazione» mi interrompe la madre del ragazzo, prima di entrare in camera per appoggiare un vassoio sulla scrivania.

«La ringrazio» mi avvicino al vassoio e afferro una delle fette biscottate, per poi mangiucchiarla leggermente senza voglia.
Non ho per nulla fame, ma non vorrei risultare offensivo nei suoi confronti.

«Pensi che la medicina farà effetto?» si rivolge a me, poi si avvicina al figlio e gli accarezza la fronte pallida.

«Mi sono informata e ho scoperto che è un rimedio naturale molto comune nel mondo del sovrannaturale» continua a spiegarmi, dal momento che io non sono molto informato sulle cure mediche.

«Sono convinto che Jungkook si sveglierà e tornerà tutto come prima» sussurro in tono incoraggiante, forse più a me stesso che a lei.
Ormai è da un paio di giorni che Jungkook non si sveglia e non muove un singolo muscolo.
So che Yoongi si sta riprendendo, ha già iniziato a muoversi in giro per casa inseguito da un preoccupato Jimin. Non vedo l'ora di riabbracciarli tutti, ma finché Jungkook non si sarà svegliato non mi muoverò da qui.

«Mi sono comportata male con te Taehyung. Ti ho giudicato solo in base ad alcune mie convinzioni sui vampiri, ma tu sei sicuramente un ragazzo d'oro» riprende poco dopo, con sguardo sincero e un lieve sorriso sulle labbra.

«In realtà anche io dovrei scusarmi con lei. Ho coinvolto Jungkook in tutto questo casino e le ho urlato in faccia» sbuffo una risata a quel ricordo, prima di sedermi sul letto vicino ai piedi di Jungkook.

«Me lo meritavo, io ti ho ringhiato in faccia» ride leggermente per smorzare la tensione.

«Se Jungkook ha deciso di creare qualcosa con te, vuol dire che sei davvero un bravo ragazzo. Sono contenta che abbia trovato dei nuovi amici, pronti a tutto per aiutarlo» le sue parole mi ammutoliscono per qualche secondo, lasciandomi pensare a tutti i momenti passati insieme con il branco e alla fatica che abbiamo fatto per ritrovarli.

«Non lo lasceremo mai solo, glielo posso assicurare» ammetto con determinazione, pronto a mantenere quella promessa.

«Io voglio solo il meglio per lui e so che voi potete darglielo»

«La ringrazio» sorrido sinceramente, sentendo un peso in meno sul petto.

«Dammi del tu, ti prego» si alza dalla sedia accanto al letto e si avvicina alla finestra, probabilmente vuole cambiare un po' l'aria.

𝐔𝐧𝐞𝐱𝐩𝐞𝐜𝐭𝐞𝐝 - 𝐎𝐦𝐞𝐠𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt