Capitolo 7

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Amami Ancora | Lux Blaike Sequel

Capitolo 7

"La paura mi stava divorando, i loro occhi puntati su di me mi fecero capire che la fine era vicina."
Lux Blaike

Mi sentivo tremendamente a disagio con tutti quegli sguardi su di me. Erano ben tre. Tre avvocati per un divorzio. Assurdo. Harry si era dato molto da fare per mettermi in una posizione sfavorevole. Ero sola e senza nessuno che potesse difendermi da quei sei occhi che mi scrutavano in ogni minimo dettaglio. La donna, abbastanza minuta e graziosa, sembrava una vipera. I suoi capelli rossi sputavano fiamme ardenti, e il grigio dei suoi occhi assomigliava al colore del fumo. Era accompagnata da due uomini, evidentemente sottomessi a lei a causa della sua forte personalità. Mi guardarono spaventati quando la rossa sbattè un pugno sulla scrivania dello studio di Harry. L'avvocato con gli occhiali sobbalzò, tremando ma non lo fece notare. Era abituato a certe situzioni. Mentre l'altro si atteggiava, orgoglioso della rossa. Ma dove li aveva trovati quei tre? Sembravano usciti da un fumetto.

《Allora, ricapitolando.》cominciò di nuovo, la rossa, dopo quasi due ore di discorsi sulla fedeltà, sulla famiglia e bla bla bla. Neppure l'avevo ascoltata. 《Avrà la custodia esclusiva della bambina, la casa di Houston che sarà di sua proprietà, e un supporto economico ogni mese. Inoltre l'agente Ky Miller, resterà a sua completa disposizione. Dovrà cambiare cognome, riacquisendo il suo, da oggi sarà solo Lux Blaike, e sua figlia Mackenzie Blaike.》Wow, che compromesso. Harry mi avrebbe regalato anche il mondo se avessi fatto sparire la mia brutta faccia dal resto dell'universo. 《In cambio, il nostro cliente chiede solo il divorzio e un ordine restrittivo nei confronti di lei e della bambina. Non potrete avvicinarvi a lui nel raggio di 10 metri.》Questa era nuova. Una grossa balla colossale.

《Scherza? La bambina ha bisogno di suo padre. Voglio che venga a trovarla nei weekend e che stia con lei. Ha già sofferto troppo.》mi accigliai, mantenendo un tono neutro e serio. 《Può benissimo venirla a prendere Dan e portarla da lui se non volesse vedermi e avere un rapporto civile con me.》Ragazze, il matrimonio era uno strazio. C'erano clausole ed accordi, era un vero e proprio contratto di vita che per essere sciolto aveva bisogno dei suoi tempi e della legge dello stato.

La rossa ci pensò un po' su, guardando alle mie spalle, quindi verso la porta dove forse Harry stava ascoltando la nostra conversazione.

《Il nostro cliente è disponibile a rendere la sua richiesta fattibile. Ma chiede di vedere la bambina solo un weekend al mese. Nè un giorno in più né un giorno in meno.》

Almeno era meglio di nulla. La piccola Mack avrebbe trascorso due giorni con suo padre, e avrebbe riacquistato un po' del suo sorriso dolce e sincero. Facevo tutto questo per lei, finché ritornasse a vivere serenamente nonostante tutto.

《Mmm.. può andare.》La rossa fece un sorriso a 32 denti, felice di aver portato a termine anche questo caso. Era stato facile d'altronde, avevo accettato ogni richiesta di Harry, a malincuore.

《Bene, firmi qui e può andare.》Mi passò un documento ed una penna. Mi mostrò lo spazio in cui avrei dovuto firmare e notai la calligrafia di Harry che aveva già fatto tutto. Mi morì il cuore in gola, stava davvero facendo sul serio. Porca miseria. Non doveva andare così. Mi ritrassi, timorosa. Volevo solo essere salvata da qualcuno e portata il più lontano possibile da qui. Non volevo firmare, non volevo separarmi da Harry anche su carta. Era ancora un modo per sentirmi parte di lui, utopisticamente parlando. Avevo portato a termine il piano di Dan, facendo perder tempo agli avvocati ma non mi aveva detto se dovevo metter fine al nostro matrimonio o meno.

《Signorina Blaike, avanti. Cosa sta aspettando?》

Brutta rossa! Ti tirerei volentieri quei quattro fili che ti ritrovi al posto dei capelli. Grr. Calma Lux.

La mia mente immaginò la scena: io che saltavo sulla scrivania e la prendevo per i capelli, tirandoli fortemente. La rossa che urlava e i due avvocati fermi, terrorizzati e divertiti dal vedere due donne fare a botte. Be' poteva anche accadere...

《Signorina Blaike, non mi faccia perdere la pazienza.》urlò, anzi più che un urlo era il canto di un gallo che stava per essere strozzato.

La guardai, sfidandola. Non era nessuno per dirmi quello che dovevo fare. Presi la penna, e la tenni tra le mani tremanti. L'appoggiai proprio sotto la firma di Harry e...

《Fermati! Non farlo!》

L'uragano Harry si era abbattuto su di noi. Lo vidi entrare, come una furia, con la cravatta scomposta e la camicia sbottonata sul collo. Dan aveva ragione, era cambiato, e le occhiaie nere sotto gli occhi gli davano l'aspetto di un pazzo, aggiunti ai capelli lunghi e aruffati. Il corpo della rossa si irrigidì immediatamente, mentre gli altri due avvocati si alzarano e si posizionarono accanto a lei. Tutti erano impauriti da Harry. Tutti tranne me.

《Fuori.》mormorò ad occhi chiusi.

《Ho detto fuori! Lasciatemi solo con lei!》L'intensità della sua voce fece tremare anche i muri. Sobbalzai sulla sedia, e trattenni il fiato. Gli avvocati sgattaliolarono via, con passo velocissimo, chiudendosi la porta alle loro spalle.

Cosa mi attendeva adesso?

《Porca puttana! Non doveva succedere!》disse disperato. Il suo corpo cedette, lasciando che le ginocchia toccassero il pavimento chiaro. Si portò le mani alla testa e si appoggiò a terra, cullandosi. Era strano e straziante vederlo in quel modo così vulnerabile e non da Harry. Mi alzai, facendo un passo in avanti, e poi mi ritrassi. Dovevo avvicinarmi a lui o avrei solamente peggiorato la situazione? Nel dubbio, stesi ferma.

《La tua voce..》mormorò con voce roca 《..mi fa impazzire. La odio, la odio con tutto me stesso.》Tra amore e odio c'era solo la distanza di un bacio. 《Io..io non volevo vederti. Volevo sparire prima che tu entrassi in questa stanza. Poi ti ho visto, e ho perso il controllo. Io odio perdere in controllo. Odio te. Mi rendi così debole, così vulnerabile. L'amore è solo per gli sciocchi, ed io non lo sono. Devi sparire prima che ti possa fare del male.》

Io..l'unica cosa che passò nella mia mente in quel momento fu un istinto che non lasciò traccia ad alcun timore. I miei piedi raggiunsero alla svelta Harry, e mi adagiai accanto a lui, facendo aderire le mie umili braccia al suo corpo tremante.

《Tu non mi farai del male, Harry. Io mi fido di te.》

A quelle parole, lui smise di tremare, e alzò mezzo busto dal pavimento. Sciolse l'abbraccio che gli avevo dato, e mi fissò intensamente con quel verde iniettato di sangue. Non era Harry. Davvero, non era assolutamente il mio Harry.

Restammo per ore in quella posizione, lasciando che i nostri corpi si parlassero e si studiassero dopo mesi. Mi stava osservando come un animale che si fidava poco di chi voleva solo fargli del bene. Una bestia si celava dietro ai suoi occhi, era paurosa, rabbiosa, forte. Ma non avevo paura. Non l'avrei mai avuta. Sapevo che c'era qualcosa in lui che potevo ancora salvare.

Ad interrompere il "nostro" momento fu il mio stomaco che brontolò fortemente. Avevo fame, ma l'avevo dimenticato. Harry rise, e per un attimo ritornò ad essere quello di sempre.

《Hai fame?》chiese, gentilmente.

《Un po'.》ammisi, sorridendo timidamente.

《Vorresti venire a pranzo con me?》speranzoso e fiducioso sorrise ancora, mostrando le sue fossette. Stava giocando ad un gioco tutto suo, in cui io non riuscivo a capire nulla. 《Lo so, ti ho spaventata prima, e ti chiedo scusa, ma da tre mesi a questa parte non riesco a controllare la rabbia. Sembra che il mio corpo sia posseduto da una forza che mi fa perdere la ragione.》Ho visto. Volevo rispondergli.

《Verrò con te, Harry. Ma solo se mi spieghi bene cosa ti sta succedendo.》

Lui annuì, gioioso. Quella gioia che avevo sempre visto nel viso della piccola Mack. Pura e sincera.

Amami Ancora || Lux Blaike TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora