Amami Ancora || Lux Blaike Trilogy

Capitolo 12

Amami Ancora | Lux Blaike Sequel

Capitolo 12

"Tra il dire e il fare c'è la distanza di un bacio."

Non potevo crederci.

Le sue labbra stavano sulle mie.

Incastrate, collegate, perfettamente unite.

Finalmente mi sentivo completa, dopo un anno di tragedia.

Harry era qui, disposto a provarci di nuovo. A riscattarsi e riprendere in mano la nostra vita, costruita insieme e con tanti sacrifici. Stava davvero provando ad andare avanti, nonostante quel piccolo e significante muro che lo divideva da me e il nostro futuro.

《Se..se non dovessi più ricordare, sappi Lux, ti amerei comunque.》sussurrò, con la fronte appoggiata alla mia e le sue mani strette saldamente sui miei fianchi. Il verde dei suoi occhi era nascosto dalle palpebre, proteggendolo dall'essere letto in fondo all'anima da me.

《Tu ricorderai, Harry.》dissi, convinta delle mie parole. Era assurdo pensare il contrario. Lui avrebbe ricordato ogni fottuto attimo della nostra vita, o avrei spaccato il mondo.

《Lux, se non dovesse..》lo bloccai, lasciando che le mie dita sfiorassero le sue labbra morbide.

《Smettila, davvero. Smettila.》mormorai, sull'orlo di una crisi di pianto. C'era la possibilità che Harry restasse così per il resto dei suoi giorni. Il 94% infatti era a suo sfavore, e solo il 6% ci faceva sperare in una guarigione completa. Le statistiche parlavano chiaro, ma quella percentuale così bassa e piccola, era un'immensità per noi. Speranza. Così osai soprannominarla.

Harry mi strinse a sé, nascondendo il suo viso nell'intavo del mio collo. Lo sentì sospirare, e poi annuire, lasciandomi un piccolo bacio sulla pelle scoperta. Sussultai un attimo dopo quando mi prese in braccio e mi portò sul letto, adagiandomi delicatamente. Iniziò a togliermi i vestiti, prima le scarpe, i pantaloni e poi il maglione. Lo lasciai fare, senza mai fermarlo. Desideravo perdermi in lui più di qualsiasi altra cosa, ma non lo reputavo importante. C'erano altri modi per amarsi, come dormire abbracciati per l'intera notte, sotto le coperte mentre i nostri corpi ci riscaldavano. Harry si tolse la cravatta e la camicia, mostrando i suoi pettorali ben scolpiti. Anche i suoi tatuaggi iniziarono a riemergere, facendomi sorridere. Li adoravo, così come ogni angolo remoto di lui. Si tolse le scarpe e i pantaloni eleganti, gettandoli a terra senza preoccuparsi di nulla. Lo vidi avvicinarsi lentamente a me, e posizionarsi accanto. Ci coprì entrambi con la coperta pesante, lasciando che i nostri corpi si intrecciassero alla perfezione. Mi costrinse divertito ad appoggiarmi sul suo petto e sentire i battiti del suo cuore. Il ritmo era frenetico e quasi indaffarato, troppo agitato.

《Il mio cuore parla da solo, questo è l'effetto che mi fai quando stai anche solo nella mia stessa stanza. Sto seguendo i suoi consigli. Lui sa, Lux.》mi diede un bacio leggero sulla fronte. 《Sa più cose della mia mente. Lui batterà sempre per te, anche quando i ricordi non ci saranno più.》Harry aveva rubato il lavoro alla Dolcezza, ormai era chiaro che lei stesse andando in bancarotta a causa dei suoi modi così amorevoli. 

《Harry..io..》Mi fece ammutolire, tappando la mia bocca con una delle sue grandi mani.

《Fammi finire.》annuii. 《Non dire nulla, d'accordo? Pensa solo a domani, e alle mille cose che faremo. Non voglio perdere nessun attimo, quindi riposa, Lux.》Non osai rispondere. Ascoltai silenziosamente i battiti del suo cuore che rimbombavano dentro di me come bombe nucleari che non facevano male. Li sentivo esplodere dentro le pareti del mio corpo, dandomi una sensazione di serenità innata. Era difficile spiegare cosa provassi in quel momento, neppure io sapevo come mi sentivo. Ero come il mare in tempesta, o forse come un uragano, possedendo tutta la sua forza distruttiva. L'unica cosa che sapevo con certezza era che mai e poi mai avrei voluto lasciare il posto in cui mi trovavo: tra le sue braccia.

《Notte, amore.》dissi sognante, ancora con gli occhi chiusi e persa nella bellissima canzone che stava cantando il suo gentile cuore.

《Notte, piccola.》lo sentii ridere, e poi credo che chiuse gli occhi anche lui, lasciandosi andare in quella pace che entrambi avevamo ritrovato.