Uno

61 13 11
                                    

Il rumore delle ruote metalliche del treno che frena mi entra dritto nell'orecchio sinistro.

Prendo la valigia che avevo lasciato sul portabagagli sopra la testa. E abbastanza grande come valigia.
Molto grande direi... Visto la fatica che sto facendo per tirarla giù.

Esco da quel treno dove ho passato le precedenti quattro ore.
Respiro un po d'aria fresca autunnale della città di New York.

Trascino la valigia dietro di me, mentre sul mio smartphone cerco l'Hotel più vicino alla mia posizione attuale.

...

Un B&B carino si mostra davanti ai miei occhi stanchi dal viaggio.
All'entrata c'è una piccola pianta quasi morta per il freddo e un posacenere alto color argento.

Un ondata di aria tiepida mi invade il corpo appena varco la soglia della porta.
Una ragazza dietro al bancone della reception mi accoglie con un sorriso.
-Buonasera.- con una certa eleganza resta seduta sulla sedia girevole.
-Ciao. Mi servirebbe una camera uso singolo. -la informo appoggiando la borsa sopra il biancone, dove si trovano dei bigliettini pubblicitari.
-Per quanti giorni?- chiede alzando gli occhi dal computer per poi posarli sulla mia figura.
-Beh... Non saprei, domani comincerò a cercare un appartamento, non so quanti giorni possa durare la ricerca!-alzo le spalle.

Annuisce con la testa poi posa di nuovo lo sguardo sul computer.
-Mi aggiornera ogni giorno per la sua permanenza, allora?!- annuisco e sorrido.
Si alza per prendere una chiave dietro di lei.
Un fisico elegante con una divisa altrettanto elegante.
I capelli castano scuro corti fino al lobo dell'orecchio le danno un aria dolce e sofisticata.

Mi porge la chiave. -Ecco a lei. Domani mattina la colazione si può fare al bar qui al prima piano o pure in camera. - si sistema la frangia davanti agli occhi.
Prendo la chiave con su scritto il numero 212.

Salgo le scale con un po di fatica per la valigia, ma riesco ad arrivare al secondo piano sana e salva.

Apro la porta con la chiave e subito un profumo di pulito invade le mie piccole narici.
La camera dalle pareti rosa pallido, e con il resto dell'arredo bianco.

L'unico contrasto è una poltrona di pelle nera con un piccolo tavolo d'appoggio vicino.

Butto la valigia sul letto per tirare dei vestiti comodi da indossare dopo la doccia.
L'intimo nero, una maglietta a maniche lunghe bianca, e un paio di leggins grigi.

Il getto della doccia sopra la testa mi rilassa i nervi tesi per la stanchezza del viaggio e il lavoro che ho svolto durante.
Il primo capitolo di questo libro mi ha tolto tutte le parole dalla testa.

Non sono una ragazza chiacchierona, mi piace buttare i miei pensieri in un foglio bianco piuttosto che dirle a qualcuno che le spiffera come il vento.

Credo che restare nel proprio mondo è un modo per tenere se stesso al sicuro.
Il mondo crudele in cui siamo destinati a passare la vita vuole distruggere le cose belle. Sei trovi una cosa bella la devi tenere per te stesso, se lo mostri al mondo sarà la fine.

La gente infelice ha la mania di distruggere le felicità altrui.
Ogni cosa belle tienila per te, non mostrarla a nessuno.
Non ti fidare di quello che finge di essere un tuo amico, diventerà il tuo peggior nemico.
Lo dico per esperienze personali.

Mi butto sul letto a peso morto dopo aver asciugato i miei capelli castano chiaro quasi biondo.
Sento le ossa del corpo e la spina dorsale rilassarsi sopra il materasso morbido.
Senza mettermi sotto le coperte, con le braccia e le gambe stese per bene sul letto chiudo gli occhi.

Domani dovrò cercare una casa per qualche mese.
Credo tre mesi o forse quattro.
Poi andro in un altra città, circondata da nuova gente, sconosciuta.
Si, è questo che farò.
Ma adesso mi troverò una casa qui a New York, una piccolina.

***

Dicono e gli artisti restano svegli la notte fino tardi e dormono tutto il giorno.
Devo dire che ci hanno azzeccato in pieno.
Mi piace lavorare fino a tardi per poi dormire fin all'ora di pranzo.

Con l'allegria di una balena mi alzo dal letto e vado in bagno. Lego i capelli spettinati in una coda bassa e lavo la faccia.
Non so perché, ma odio fare la doccia al mattino.
Ti rilassa cosi tanto che vuoi metterti di nuovo sotto le coperte.

Tiro fuori dalla valigia un paio di jeans larghi chiari, senza strappi, un maglione grande color bordeaux.
A New York fa fresco, cosi meglio che mi vesto con dei vestiti caldi.

Le nike nere ai piedi. Do un ultima occhiata al mio riflesso e esco dalla stanza con lo zaino nero di pelle che ho comprato pochi giorni fa nella città dov'ero prima.

La ragazza di ieri sera era di nuovo alla reception.
-Buongiorno!-ci salutiamo contemporaneamente.
-Se vuole un aiuto nella ricerca io la posso aiutare. La madre di una mia amica da appartamenti in affitto, sono piccoli, carini e hanno un prezzo gradevole. - sorrido. - Se vuole le lascio il suo numero.
-Si grazie. Mi farebbe un grande favore. - sfilo il telefono dalla profonda tasca dei jeans per scrivere il numero.

-Grazie! -la ringrazio di nuovo per poi uscire dall'hotel.
Dio non ho fatto colazione, il mio povero stomaco sta brontolando.

Entro in un bar e mi siedo su uno dei sgabelli neri del bancone.
-Ciao, vorrei un muffin e un tè nero. Grazie. -il ragazzo del bar mi sorride e prepara tutto.

Nel frattempo chiamo la signora degli appartamenti.
Dopo una corta attesa una voce femminile risponde.
-Pronto? -
-Salve signora. Mi chiamo Maisy sto cercando un piccolo appartamento per qualche mese, mi hanno dato il suo contatto. Mi può aiutare? - la sento prende un sospiro.
-Si, hanno appena liberato uno. Se vuoi venire oggi dopo pranzo per dargli un occhiata, se ti piace. -parla piano.
-Si perfetto, e il prezzo? -e una delle cose più importante.
Non voglio spendere tutti i risparmi che ho fatto in questo anni.
-Ne parleremo faccia a faccia. -dice comprensiva.
-Grazie signora. A dopo allora!- il ragazzo ha già messo davanti a me quello che ho chiesto. Lo ringrazio con un gesto del capo il quale lui cambia con un sorriso.
-A dopo Maisy! -riattacca dopo avermi dato l'indirizzo.
Anche l'appartamento lo quasi trovato, mi rimane solo un piccolo lavoro parte-time giusto per aver qualche soldino in più.

...

Saluto il ragazzo dietro al bancone del bar con un sorriso ed esco con passo lento per andare al B&B.

Entro in camera e sistemo la valigia, metto dentro tutto quello che avevo lasciato in giro ieri sera.

Mi siedo sul letto con il PC sulle gambe per far passare un po il tempo.
Apro una nuova pagina bianca su word per cominciare il secondo capitolo.

'Ocean Eyes' il mio nuovo libro.
Parla di una prostituta e la sua vita erotica. La sua vita sofferente, il modo in cui la trattano i uomini.
Il modo in cui un uomo in particolare la usa per i suoi scopi per poi cacciarla via.
Lei rimarrà sola e non si fiderà più di nessuno. Cosi e la fine.
Triste.
Ma ditemi una persona che è morta felice, una persona che non è stata usata dalla persona che più amava.
Ditemi una, e io cambierò la fine di ogni mio libro.

Non c'è, e mai ci sarà.
Più ti fidi e più soffrì.

Ma andate tutti a fanculo...

ESCAPEWhere stories live. Discover now