Venti

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Maisy

In ogni piccola goccia che scende dal cielo, sento il suono che lascia sul vetro della finestra della mia piccola stanza.

Tic... Tic... Tic...

Chiudo gli occhi e cerco di prendere sonno, sto cercando tu riposare per tutte le notti in bianco che ho passato in queste tre settimane.
Il buio e il silenzio della stanza con in sottofondo il bello e rilassante suono della pioggia sulla finestra.

Con i capelli lunghi sparsi sul letto, e il corpo che si rilassa osso dopo osso e la stanchezza che prende ogni mia cellula.

...

-Maisy... -una voce roca sussurra nel mio orecchio e una leggera carezza sulla guancia e poi sulle labbra.
-Mm?! -apro gli occhi lentamente e cerco di mettere a fuoco dove mi trovo e chi è la persona accanto a me.
-Buongiorno. -riconosco finalmente la voce e la figura di Dorofey, seduto accanto a me sul letto.
-Buongiorno, che ore sono? -chiedo con la voce ancora assonnata, alzandomi a sedere e appoggio la schiena allo schienale del letto.
-Quasi le undici. -guarda l'orologio costoso che porta la polso, e poi sorride. -È sei in ritardo. Ti stiamo aspettando per il pranzo di natale. Jason sta morendo di fame. Non ha mangiato da due giorni per aspettare il pranzo di oggi, sue testuali parole. -ride divertito e lo stesso faccio anch'io alzandomi.
-Ora mi alzo, in venti minuti sono da voi. -annuisce si alza per poi uscire dalla stanza chiudendo la porta lentamente, per non fare rumore.

Apro l'armadio e con uno scatto felino afferro il vestito rosso fuoco che avevo già scelti ieri pomeriggio prima di addormentarmi.
È a maniche lunghe, con una scollatura profonda a V che fa intravedere la mia quarta di seno.
Arriva fino sotto il ginocchio, ed è leggermente aderente, accarezzando ogni mia curva mettendole in bella mostra, ma non esageratamente.
Ai piedi metto una paio di tacchi a spillo bordeaux lucidi.

Prendo tutti i trucchi da sopra il comodino e velocemente applico il mascara, un rossetto rosso mate, e anche un po' di hightlighter sulla punta del naso, sugli zigomi, e un po' sulla punta degli occhi.
Sfrego le labbra una contro l'altra per mettere bene il rossetto e do un ultima occhiata al mio riflesso prima di prendere il cappotto nero dentro l'armadio.

Esco dalla stanza e sento le voci dei ragazzi che provengono dalla cucina. Sento le risate di Jason ad alta voce e sorrido d'istinto appena varco la soglia attirando l'attenzione di quelli due uomini vestiti elegantemente.
-Ciao. -dico e sorrido sentendomi in imbarazzo quando i loro occhi mi scrutano dalla testa ai piedi, soffermandosi sulla mia scollatura.

-Isy, buon natale. -Jason si riprende e si butta per darmi un abbraccio e una bacio sulla guancia. - Buon natale. -sussurro al suo orecchio e sorrido prima di darli un bacio sulla sua guancia.
-Andiamo? -interrompe il nostro amichevole abbraccio con una tosse finta e mi lascia un occhiata gelida.
Annuisco e con Jason che mette una mano sul mio fianco, usciamo di casa e chiudo la porta a chiave.

-Sento lo stomaco brontolare. -dice Jason mentre scendiamo le scale.
-Anch'io. -dico divertita e rido.

...

In un ristorante bello accogliente a New York, siamo accomodati tutti e tre in un tavolo dalle tovaglia rossa, con in mezzo un piccolo ramo color decorativo dorato.
Il posto è molto carino, non è di quelli sofisticati, come è solito scegliere Dorofey, ma è bellissimo ed è pieno di gente che sono venuti a passare il Natale.

Hanno un menù fisso per il giorno di Natale, e dagli occhi di Jason capisco che non vede l'ora che il pranzo inizi.
-Spero ti piaccia il posto questa volta. -dice Dorofey divertito, e subito mi viene in mente la volta che siamo andati in quel ristorante lussuoso.
-Questo è decisamente meglio. -lui alza gli occhi al cielo divertito e io rido.

ESCAPEWhere stories live. Discover now