Due

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Piccole gocce di pioggia autunnale scendono dal cielo.
Alcune persone aprono i loro ombrelli per proteggersi.
E da che cosa vogliono essere protetti, da queste piccole gocce?!
Loro il male c'è l'hanno dentro, sono quelle piccole gocce che devono essere protette. Ogni piccola goccia appena tocca la terra, viene schiacciata dalle scarpe di ogni persona.

Anch'io lo sto facendo, anch'io sono una umana che sbaglio. Ma sono degli sbagli che noi non possiamo evitare. A volte sbagliamo perché non possiamo fare diversamente.

L'indirizzo che mi ha dato la signora non e lontano dal B&B che ho alloggiato per una notte.
Richiamo la signora di poco fa per avvisarla del mio arrivo.

-Salve signora. Sono di nuovo io Maisy, sono quasi arrivata. -dico appena lei risponde.
-Ah, bene cara. Puoi salire al terzo piano, ti aspetto li. -con un tono gentile risponde.
-Va bene. Ci sono, arrivo. -riattacco e metto il telefono dentro la tasca infinita.

Il palazzo e fatto da quattro piani, e di un colore bianco, sia dentro che fuori.
Salgo le scale per andare al terzo piano ed un leggero odore di muffa mi invade le narici.
Non mi da fastidio l'odore di muffa, più fastidio mi danno la gente che si mette tre litri di profumo costoso ogni volta che devono andare in tabaccheria sotto casa.

In cima alle scale noto una signora che sta in piedi.
Una donna bassina, magra, dai capelli raccolti in un chignon ordinato dietro la nuca.
Un vestito rosa pallido che li sta benissimo per la sua carnagione chiara e i capelli bianchi.
-Salve! Tu devi essere Maisy, no?! -mi porge la mano, la quale afferro senza esitare.
-Si sono io, piacere. -dico con un sorriso.
-Mi chiamo Maritza, piacere mio. Vieni che ti mostro l'appartamento. -si gira a destra in un corridoio lungo dalle mura bianche, poco illuminato.

-In questa stagione l'odore di muffa magari di disturbera. -gira la testa per guardarmi.
-Ah, non si preoccupi a me non da per niente fastidio. -mi guarda per qualche secondo, ma poi si gira e cammina.

In fondo al corridoio di fronte a noi c'è una porta di legno bianca con una targhetta dorata con su inciso il numero 35.

Con il mazzo di chiavi che aveva in mano, sceglie una chiave e apre la porta.
Spinge la porta con la mano sinistra e subito un odore di chiuso si libera.

All'entrata c'è un piccolo mobile di legno scuro dove puoi appoggiare le scarpe e il cappotto.
-Questo è il salotto. - mi mostra la prima porta destra che si trova nel piccolo corridoio.

Un divano di pelle marrone, un piccolo tavolo d'appoggio si trovano in mezzo alla stanza. Di fronte al divano c'è una Tv a schermo piatto sopra una specie di mobile arancione. Poi alla sinistra del divano appoggiato al muro ce una biblioteca con qualche libro qua e la e una piccola porta finestra che ti porta in una terrazza.

Non pensavo mi sarebbe piaciuta cosi tanto.
Li potrò scrivere i miei libri, potrò rilassarmi prendendo un tè.
-Proseguiamo? -chiede la signora che era rimasta sulla soglia.
Annuisco con la testa entusiasta.

Entriamo in una porta a sinistra dove si trova la cucina, dai mobili bianchi, una piccola finestra, e vicino a quest'ultima un tavolo rettangolare con due sedie tutto in legno.
Sorrido appena vedo la tenda appesa.

Con tanti piccolini girasoli. Il mio fiore preferito.
-Ti piace? -chiede lei con voce dolce.
Corro da lei e la abbraccio, lei sorpresa ricambia l'abbraccio dopo qualche secondo.
-È bellissimo! -lascio un grido di felicità battendo le mani.

In fono a questo corridoio si trovano due porte. Una di fronte all'altra.
Apre quella a destra dove si trova un piccolo bagno con una cabina doccia, un lavabo, un WC, e una lavatrice.
Una piccola finestra in un angolo sopra la lavatrice.

Piccolo, come bagno è molto accogliente.
Rido per la frase idiota che ho appena detto.
Chi mai troverebbe un bagno accogliente?

La porta alla sinistra ti porta in una camera da letto.
La cosa che noto subito è un amaca arancione che si appende al soffitto.
Si trova vicino alla finestra dalle tende rossa pastello.

Un letto dall'altro lato della camera con un comodino e un piccolo abat-juor.
In camera c'è una scrivania con la sedia nera girevole, e anche un armadio per completare il tutto.

Sorrido tra me e me.
Non mi interessa più per il prezzo, i mesi che dovrò trascorrere in questa città voglio restare in questa casa.
Ho deciso.

Guardo la signora con un sorriso a trentadue denti.
-Dimmi quanto costa. -dico senza giri di parole.
-E una piccola casa, con tutto il necessario, visto che sei anche una giovane ragazza farò trecento dollari. - sorride.
-Pagherò subito quattro mesi. Non so se resterò per molto. Quindi ti do subito i soldi per il tempo che resterò. -annuisce con il capo.

Ci accomodiamo sul divano del salotto per discutere sul contratto e delle regole che dovrò rispettare per la mia permanenza in questa casa.

-Bene allora. Sei hai bisogno di qualcosa, qualsiasi, il mio appartamento si trova in questo piano. Non esitare a chiedere. -sorrido per la sua gentilezza.
-Grazie mille. - infilo le mani nelle tasche posteriori dei jeans e prendo un respiro profondo.
-Arrivederci! -la saluto con la mano e un sorriso.

Esce chiudendo la porta. Rimango per un po' ad osservare il corridoio bianco e buio.
Dovrò dare un po do vita a questa parte della casa che è solo bianca.

Devo andare a prendere la valigia. E anche delle attrezzature per le pulizie di casa, e anche qualche attrezzatura da cucina.

Prendo le chiavi che la signora mi ha dato mettendole nella tasca posteriore dei jeans e corro fuori per prendere tutto.

...

-Ciao! Allora per la casa? - chiede la ragazza della reception.
-Vado sopra a prendere la valigia, vado subito. È bellissima, piccola. -parlo come una donna innamorata.
-Mi fa piacere! - sorride anche lei con me.

-Grazie ancora di tutto! - lascio la chiave della camera e vado fuori trascinando la valigia dietro di me per andare al più presto nella mia nuova casa.

***

Con la scopa prendo le ragnatele nei angoli delle stanze.
Ho i lunghissimi capelli raccolti in una coda disordinata per non prendere polvere.

Spolvero le superfici con della carta e un liquido da spolvero che ho comprato al supermercato vicino casa.

La casa brilla come una stella.
Metto a lavare le lenzuola della camera, le tende, e anche i piccoli tappeti che si trovano in giro per casa.

La cucina lo già pulita per prima dovrò mettere apposto solo la roba da mangiare in frigo e nella dispensa.

...

Prendo un libro dalla biblioteca del salotto. Lo riempita con i libri che mi ero portato dietro.
Per esattezza dentro in quella enorme valigia più avevo messo libri dentro che vestiti.

'Il mistero del Lago'

Un libro bellissimo. Lo letto più di tre volte.
Mentre aspetto le patate al forno con formaggio, e la roba che si deve asciugare leggo questo libro per un altra volta.

ESCAPEWhere stories live. Discover now