Venticinque

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Maisy

Guardo il suo viso mentre tranquillo dorme sotto la coperta arancione della mia stanza.
Ha le labbra gonfie e leggermente socchiuse, contornate dalla barba ben curata. Gli occhi chiusi e i ricci biondi molto più disordinati del solito.
Sposto qualche riccio dalla sua fronte lentamente e gli accarezzo con il dorso della mano la guancia.
Non sono movimenti che riesco a controllare, il mio corpo fa da sé.

Dice qualcosa di incomprensibile neanche da Google Traduttore e le sue palpebra iniziano a sollevarsi lentamente fino ad abituarsi alla luce che filtra dalla finestra e mette a fuoco dove si trova e chi ha davanti agli occhi.
Porta la mano agli occhi e con le dita schiaccia leggermente gli occhi per riprendersi dallo stato addormentato che si ritrova.
-Buongiorno. -sussurro e sorrido come una bambina felice.
-Ehi... -sorride anche lui ancora addormentato e si gira con la pancia in su e guardare il soffitto.
-Hai dormito bene? -chiedo alzandomi di fianco e tenermi con il gomito sul materasso.
-Molto bene. -mi guarda e fa un piccolo sorriso che mi fa crescere un fiore nel cuore. Si gira anche lui di fianco e mi guarda con le iridi verde menta illuminate dalla calda luce del sole.
Con le sue lunghe dita sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e con il pollice mi accarezza il viso.
-Mi stavi guardando mentre dormivo?! -chiede divertito e io sorrido beccata con le mani nel sacco.
-Ma quanta importanza dai a te stesso. -dico divertita e lui scoppia a ridere ad alta voce non scostando la mano dal mio viso.
Il contatto con la sua pelle mi fa sentire bene e un calore si espande in tutto il mio corpo.
E sto bene, molto bene.
Era da molto tempo che non mi sentivo così dalle attenzioni di un uomo.
-Ah quindi non sono importante?! -si alza anche lui pesando il peso su un gomito e mi fissa furbo.
-Mm... Fammi pensare... -porto l'indice sul mento e faccio finta di pensare guardando il soffitto.

-ODDIO... -grido quando mi attira a sè velocemente e mi butta sul materasso mettendosi sopra di me a cavalcioni.
-Allora, di cosa stavamo parlando?! -fa finta di pensare facendo i miei stessi movimenti ma che su di lui fanno troppo ridere e così scoppio in una risata ad alta voce. Sento le lacrime uscire dagli occhi e la pancia farmi male.
-Sembri gay quando fai quelle facce. -affermo e lui mi guarda scioccato per poi mettere una mano sul fianco come fanno di solito le mamme e mi punta l'indice contro.
-Non ti azzardare mai più a prendermi in giro. -cerca di imitare una voce femminile ma con scarsi risultati mostrandosi ancora più ridicolo.
Rido ancora senza riuscire a smettere e con fatica asciugo delle lacrime uscire dagli angoli degli occhi.
-Mi fai morire. -cerco di calamarmi e lui so alza dal mio corpo sedendosi poi sul materasso e guardarmi.
-So di essere sexy, lo so. -scoppio a ridere di nuovo per le sue strane facce, e il modo come muove le labbra.
-Ti prego basta... -tengo la pancia con le mani e non ho più forze di mettermi seduta così resto fino a riprendere fiato.

-Tu sei tutto matto. -lo guardo e lui mi sta fissando in modo inquietante.
-Perché mi fissi?! -alzo un sopracciglio e trattengo il sorriso.
-Perché ho capito di essere lesbica. -scoppio a ridere per l'ennesima cazzata sparata in questi cinque minuti e anche lui dopo di me.

...

-Allora ci vediamo domani?! -chiede e posa la sua mano sulla mia guancia.
-Certo. -mordo il labbro inferiore è lo fisso, sperando forse un bacio da parte sua.
Si morde a sua volta il labbro inferiore come se stesse cercando di trattenere dal dirmi qualcosa.
-Devi dirmi qualcosa? -chiedo pochi secondi dopo e porto la mia mano sulla sua che si trova sulla mia guancia.
-Arriverà il momento. -dice solamente aumentando la mia curiosità.

Va via dopo avermi lasciato un piccolo bacio sulla guancia e come ogni volta osservo le sue grandi spalle mentre va via.
Sento una un po' di freddo per via del vento che soffia in corridoio, e rabbrividisco.
Chiudo la porta e vado in salotto per iniziare a scrivere, è già da un po' che non riprendo a scrivere, sono molto in ritardo con i capitoli.

ESCAPEWhere stories live. Discover now