Sette

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Mike...

Mike è il sogno di ogni ragazza.
Non nego la sua bellezza, il sui fascino. Non puoi trovare un difetto sul suo viso, occhi azzurri circondati dalle ciglia nere lunghe.
Il suo naso dritto seguito dalle labbra carnose e troppo rosse, da fare invidia ad una donna dal rossetto rosso fuoco.

Non solo il suo viso ti lascia senza fiato, ma anche il fisico è perfetto.
I suoi pettorali hanno bisogno di un reggiseno per come sono ben scolpiti e grossi.
I suoi addominali che escono fuori come la tartaruga, seguiti da quella 'V' che ti porta ad una seconda fine.

Ci credo è nato in palestra quel ragazzo. Non è come quelli, tutto muscoli senza cervello. Oltre ad essere molto popolare al liceo faceva parte anche nel gruppo di scienze. Era uno dei migliori, per questo lo sempre trovato speciale.
Tuttavia alla fine ha rovinato tutto, mostrandosi un ragazzo come tutti gli altri. Si è portato a letto la mia migliore amica.

A letto!
Sembro una maniaca quando penso queste cose...
A letto... È sempre stato forte.
Ci sapeva fare, era un vero esperto. Il modo in cui le sue dita lunghe vagavano il mio corpo, le labbra carnose baciavano ogni parte della mia pelle.
Il calore del suo corpo sul mio.
Ogni volta che aprivo gli occhi lo vedevo li, sopra di me con il viso un po arrossato per l'eccitazione, le labbra gonfie e gli occhi ridotti in due fessure per le spinte forti.
Le sue braccia mi stringevano forte il corpo in modo possessivo anche se sapeva che ero sua.

Con lui mi trovavo bene, ogni volta quando avevo bisogno di qualcuno per parlare, lui c'era.
Un ragazzo generoso, non troppo romantico.
Non è molto bravo con le parole, non lo è mai stato.
Quando mi ha dichiarato il sui amore aveva preparati un discorso.

Il venticello mi scompiglia i capelli sciolti, portandoli davanti agli occhi dandomi molto fastidio.
La mano destra di Mike stringe forte la mia sinistra e guarda davanti a .
Siamo nell'edificio più alto di Boston, per vedere la nostra città di notte. Era una sua idea - come sempre le idee più pazze. Lascia la mia mano e subito sento freddo al contatto con l'aria fresca. Subito porta il suo braccio sulle mie spalle coperte da una maglietta di pizzo bianca. -Ti piace? -chiede vicini al mio orecchio. Sento il suo profumo  penetrante e il suo soffio caldo sulla mia pelle.
-Molto! -sulle mie labbra si allarga un sorriso sincero e mi giro per guardarlo negli occhi.
Le sue iridi azzurre mi scrutano in ogni millimetro del mio viso per fermarsi sulle mie labbra.
-Vorrei baciarti. -sgrando gli occhi per la sua affermazione, lui notando la mia reazione e anche le parole che ha detto poco prima si agita. -Oh... Ecco io... Scusa! -scrolla le spalle e abbassa lo sguardo.
-Ma vaffanculo... -sbotta nervoso e mi afferra il viso con le mani.
-Sei bellissima, i tuoi occhi, le tue labbra, il tuo naso, i tuoi denti, le tue guance, sei cosi dolce. Mi piace il modo in cui muovo le dite quando pensi ad una nuova storia, il modo in cui alzi gli occhiali con l'indice davanti al PC, e anche come ti stanno le felpe enormi che indossi. Mi piace il tuo fisico anche se non l'ho mai visto, ma di sicuro è mozzafiato, e mi piace molto anche come ti stanno quei odiosi jeans larghi, e ogni volta che ti prendo in giro per quanti sono orrendi, in realtà vorrei dirti quanto ti stanno bene e quando ho voglia di toglierteli di dosso.
Mi piace tutto di te, tu mi piaci cosi tanto. Girasole credo che mi sto innamorando di te. -si ferma e mi guarda negli occhi, ha il fiato corto per quanto ha parlato veloce. Poi prende di nuovo un sospiro. -A dire il vero... Ee... Avevo preparato un discorso, ma l'ho dimenticato nel esatto momento quando sono uscito di casa per venire a prenderti e uscire insieme. -arriccia in naso imbarazzato facendomi ridere.
Mi guarda confuso e poi ride anche lui.
-Baciami! -mi fermo di scatto con la gola secca e il cuore che batte per chiederli di baciarmi.
Restiamo e guardarci negli occhi per due e secondi e nel secondo dopo le nostre labbra sono attaccate insieme. Le labbra incollate, i denti che sbattono per l'aggressività e il bisogno che abbiamo uno per l'altra, le lingue che s'intrecciano insieme e le salive  che si mischiano.

Ci stacchiamo per prendere fiato, i nostri occhi non si lasciano neanche per un momento.
-È il mio primo bacio. -confesso con le guance rosse. -Lo so. -sorride. -Non avrei mai lasciato nessuno baciare le tue labbra. -divento ancora più rossa e ringrazio il buio della notte, perché cosi non si vede. -Sto dipendendo dalle tue labbra. Sapevo che erano buone, ma non così tanto... -avvampo e sento un calore crescere.
Il modo in cui ha pronunciato quelle parole, la voce roca con quale le ha pronunciate mi fanno una sensazione nel basso ventre.

Chiudo il zip della felpa grigio topo e esco dal camerino. Con un piccolo sorriso saluto tutti e subito mi percepito fuori dove il cielo con le nuvole scure sta sopra le nostre teste.
Mi piace l'odore che lascia la pioggia sull'asfalto e anche l'atmosfera che si crea. È cosi rilassante e calma.

Cammino lentamente per arrivare un po più tardi a casa, voglio godere quest'aria malinconica.
Tengo la testa bassa guardando le mie scarpe gialle, con i capelli che cadono in avanti coprendomi il viso.
Sovrappensiero vado a sbattere la spalla contro qualcuno, che male.

Alzo la testa di scatto e un uomo bassissimo mi guardo con fare incazzato. La sua pelatina con delle piccole gocce di pioggia brilla, a questa scena mi viene da ridere. -Chiedo scusa! -dico trattenendo una risata e prima di riderli in faccia scappo via.

Salgo le scale per il terzo piano, sistemo lo zaino nero meglio sulle spalle visto che mi scivola ogni volta.

Sento una porta aprirsi e anche dei passi scendere le scale.
Salgo le scale lentamente e guardo davanti per vedere quanto manca ancora.
Un uomo vestito da meccanico scende le scale velocemente e mi saluta con un sorriso che però non si vede tanto per via della sua barba bianca.

Finalmente arrivo al mio piano e cammino lungo il corridoio poco illuminato.
Davanti alla mia porta noto una figura - un ombra, seduto per terra, ma non riesco a capire chi è.
Mi avvicino di più senza fare rumore e vedo il suo abbigliamento elegante, uno smoking grigio con dei quadrati.
Ha la testa bassa appoggiata sulle ginocchia e tiene le dita tra i capelli castani. -Em... Scusa la posso aiutare? -chiedo spaventata.

Il uomo dopo poco realizza la mia presenza e alza la testa con gli occhi e il naso rosso per il pianto.

-Dorofey? -assumo un espressione confusa, corrugo la fronte e sgrando gli occhi.

ESCAPEWhere stories live. Discover now