Ventisette

4 1 0
                                    

Maisy

Non sapendo come rispondere lo guardo negli occhi.
Sento il fiato in gola e i polmoni stanno per scoppiare da un momento all'altro.

Guarda la mie labbra con gli occhi che lanciano fiamme, e sorrido quando sento il suo pollice sfiorare il mio labbro inferiore lentamente.
-Chissà. -rispondo in un sussurro che lo fa sorridere divertito.
La mano che stava tenendo sul mio viso lo sposta lentamente sul mio collo scoperto dalla maglietta e porta i capelli dietro la schiena con delicatezza.
-Ti va di andare a cena fuori insieme?! -chiede con gli occhi puntati nei miei per raccogliere ogni mio singolo pensiero.
-Non come amici?! -alzo un sopracciglio e mordo il labbro inferiore mettendo le mani sulle sue spalle per poi portarle dietro il suo collo.
Piega un po' di più il busto verso di me per avvicinarsi ancora di più al mio viso.
-No, questa volta non come amici. -conferma e sorride raggiante mostrando la fila bianca dei denti perlati.
-Allora aspettami solo dieci minuti. -con un buffetto sulla guancia mi stacco da lui e corro in camera mia per trovare un outfit decente per questa sera.

Mi guardo allo specchio felice, con un sorriso da ebete sulle labbra.
Apro l'armadio in cerca di un vestito invernale e bello allo stesso tempo.

...

Con i tacchi neri percorro il corridoio per arrivare in cucina dove ho lasciato Dorofey pochi minuti fa.
Lo trovo in piedi appoggiato con un fianco al tavolo dove legge uno dei fogli dove ho scritto alcune parti della storia.
-Cosa stai facendo? -alza la testa di scatto e posa il foglio sul tavolo della cucina.
-Stavo leggendo quello... -lascia la frase a metà, dando tutta la sua attenzione a me.
Porta gli occhi sulle gambe coperte dalle calze lunghe nere semitrasparenti.
Guarda il mio vestito nero a maniche lunghe che arriva un po' sopra il ginocchio e che fascia perfettamente tutto il mio corpo.
Mettendo in risalto le mie forme. La natura è stata generosa con me.

Si avvicina lentamente, e in aria si sente solo il suono dei suoi passi.
-Sei troppo bella. -sorrido come una bambina e lui alza l'angolo della bocca in un sorriso affascinante.
-Grazie. -sistemo il nodo della sua cravatta e lui resta con le mani in tasca fissando il mio viso che sento riscaldarsi sempre di più.

-Andiamo?! -chiede e annuisco col capo, per poi andare e prendere i nostri cappotti in salotto.

...

Una volta fuori dalla macchina osservo il posto che mi si para davanti.
Nella porta d'entrata, ai lati ci sono due alberi artificiali che nel posto delle foglie e dei fiori hanno delle piccole luci.
Alberi illuminati, molto belli.

Dorofey mette una mano attorno ai miei fianchi, da sopra il cappotto e mi conduce dentro la porta di vetro, da dove sento subito un calore piacevole e un profumo delizioso.
-Non è come l'altra volta. -dice semplicemente e sorrido al pensiero del ristorante sofisticato che mi ha portato.

Un cameriere a tenuta pinguino, alto e dall'età giovane ci porta ad un tavolo sul soppalco.
Mi guardo attorno affascinata dal posto.
Questo si che è un posto per me.

Le pareti di un color crema, le finestre grandi e con tende bianche e marrone chiaro.
I tavoli sono di legno, con sopra una piccola tovaglietta color panna di stoffa e l'apparecchiatura molto semplice ed elegante.
Le sedie, anch'esse in legno con sopra un cuscino morbido dello stesso colore della tovaglietta sul tavolo.
-Allora che ne pensi?! -sorride felice nel sapere già di aver azzeccato e io sorrido furba a mia volta.
-Non fa per me. -dico divertita e lui fa una piccola risata che viene alle mie orecchia come un bellissimo suono primaverile.
-Ah... Beh, scusa l'ho fatto apposta. Non volevo farti sentire a tuo agio. -mi guarda con un sorriso ironico su quelle labbra carnose e mi fa l'occhiolino furbo.
-Ah, vedo... Vedo. -

ESCAPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora