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La mente di Richie era confusa e la testa gli pulsava. Tutto ciò che ricordava era sua madre che lo cacciava di casa ed un furgone. Presumeva fosse stato investito.

Avrebbe avuto senso, dato che era dolorante dappertutto. Quando suo padre lo picchiava non gli provocava così tante ferite.

Aprì gli occhi, ma tutto era buio. Richie cercò di sedersi, ma sentì un bruciore sulle braccia.

"Che cazzo?" Richie pensò tra sé.

Tentò di separare le braccia, ma iniziò a farsi prendere dal panico. Qualcosa le teneva unite, non riusciva a vedere nulla e non sapeva dove stesse andando.

Richie sentì delle vibrazioni, quindi pensò di essere su una macchina. Poi sentì parlare.

Emise un grido terrorizzato senza pensare. Poi, le voci si calmarono, e Richie capì il suo errore.

"Cazzo, sanno che sono sveglio. Mi uccideranno o roba del genere" pensò ansioso.

Si sentì aprire i polsi e sanguinare mentre lottava per uscire dalle corde che reggevano le braccia. Decise di fermarsi, i suoi tentativi sembravano inutili e si stava provocando ferite profonde.

Attraverso la sua visione sfocata, vide un sipario leggermente aperto. Della luce proveniva da quella che pensava fosse la parte anteriore della macchina. Una piccola figura salì e si sedette di fronte a lui.

La persona indossava una maschera da sci in modo che Richie non potesse identificarne il volto. Questa chiuse di nuovo il sipario così che Richie non potesse vedere cosa ci fosse davanti alla loro auto.

"Dove sono?" Chiese Richie piano con voce imbarazzata e confusa.

"Non importa. Come ti chiami?" chiese la persona.

Richie poteva dire che l'interrogatore era un ragazzo, ma sembrava che stesse cercando di rendere la sua voce più profonda di quanto non fosse naturalmente.

"Richie. Qual è il tuo?"

"Non ti interessa. Hai qualche famigliare o amico che noterà che ti sei perso?"

Richie annuì, sperando che potesse ingannare la persona di fronte a lui per lasciarlo andare. "Sì, tonnellate di amici e una grande famiglia. Probabilmente hanno già capito dove sono e sono già sulla buona strada."

"Hmm." Il ragazzo non sembrava affatto nervoso.

"Allora perché hai messo in valigia tutte queste robe? Mi sembra che stavi cercando di scappare."

"No, stavo per andare a casa di amici."

"Chi cazzo porta un coltello da tasca e dodici dollari di spiccioli in casa di amici?" il ragazzo sembrò divertito, rendendosi conto che aveva ovviamente catturato Richie in una bugia.

"Uh, non lo sai mai. È New York City e la gente è pazza. E se qualcuno mi avesse rapinato e avesse chiesto dodici dollari in cambio?"

"Beh non penso che qualcuno voglia rapinarti. Sembri più povero di me e ho passato gli ultimi giorni a dormire in un furgone."

"Sei stato tu a colpirmi?"

Il ragazzo non rispose, ma scosse leggermente la testa.

"Inoltre, non pensi che qualcuno vorrebbe rapirmi?" Chiese Richie, sorridendo leggermente. Anche il ragazzo sembrava giovane, in base al suo tono e al suo sarcasmo. Nonostante la situazione, Richie non si sentiva più così tanto spaventato.

"Stiamo andando fuori tema. Perché stavi correndo?"

Richie sospirò. Non aveva senso mentire se il ragazzo non gli credeva comunque. "Mia mamma mi ha cacciato."

breathe reddie Where stories live. Discover now