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Eddie si sentiva in colpa, Richie non sarebbe dovuto andare. Avrebbe dovuto essere più intelligente. Avrebbe dovuto capire che la sua fuga era fin troppo tranquilla e che Bowers sarebbe stato in grado di catturarlo. 

Non si aspettava che Richie lo trovasse allo stesso tempo. 

Eppure eccoli lì. Fianco a fianco in un'enorme stanza la quale porta era nascosta nel muro. Un punto d'incontro segreto già dentro una base segreta. Henry spinse Eddie e Richie davanti a un'alta scrivania dove sedeva il padre di Henry. 

Eddie vide i suoi amici in piedi insieme in un angolo, con le mani legate dietro la schiena. Imprecò sottovoce rendendosi conto che avevano cercato di salvarlo e che erano stati catturati tutti.

"Siete stati tutti addestrati all'Hive, ma sembra che non abbiate imparato nulla. Nessuno di voi era pronto a combattere ma vi siete comunque imbattuti tutti come idioti" disse Bowers, sorridendo a tutti loro. 

"Come fai a sapere che non siamo solamente esche? Questo posto potrebbe essere brulicante di nostri ragazzi in questo momento e non lo sapresti mai" scattò Richie, sorprendendo Eddie. 

Henry rise mentre tutti tra il pubblico di Scorpioni roteavano gli occhi e si facevano beffe "Avanti, Tozier. Sappiamo tutti che non sei stato mandato per salvare Kaspbrak. Forse non farò parte dell'Hive ma sono stato sotto copertura abbastanza a lungo da sapere come funziona quella merda. I superiori sarebbero venuti a cercarlo domani, ma tu non potevi aspettare eh? e hai deciso di portare tutto il tuo gruppo."

Richie divenne rosso per la vergogna, ed Eddie sembrava provare lo stesso sentimento. Guardarono i loro amici, tutti tenuti al loro posto, ed entrambi sapevano di non avere speranze. 

"Lo prenderò come un sì" disse Henry, sorridendo di nuovo e sedendosi alla destra di suo padre.

"Non è colpa tua. Non saresti dovuto venire" sussurrò Eddie a Richie. 

"Non ti avrei lasciato qui da solo." 

Eddie scosse la testa. Sapeva che non aveva senso tentare di convincere Richie.  Avrebbe fatto la stessa cosa.

"Porta quei cinque in stanze per la quarantena. Non devono parlarsi" disse il padre di Henry, indicando Mike, Stan, Ben, Bill e Bev. Indicò poi Richie ed Eddie "Porta questi due in laboratorio. Voglio risposte e informazioni sull'Hive. Fai quello che serve."  

"No!" urlò Stan, cercando disperatamente di tenere al sicuro i suoi amici, ma furono tutti trascinati in diverse celle, secondo gli ordini del leader. Solo Richie ed Eddie rimasero insieme.

...

Henry li condusse ad una porta a vetri scorrevole, con Patrick che li seguiva da dietro. Henry appoggiò una mano contro un blocco sul muro e con un clic la porta si aprì. Entrarono tutti in silenzio, l'unico suono era il respiro pesante di Eddie e Richie, entrambi sopraffatti e stressati.

Henry afferrò le braccia di Eddie e lo fece sedere su una sedia, ignorando le vuote minacce e le parole rabbiose di Richie. Legò Eddie, che non reagì nemmeno, e rimase in piedi, sperando che la collaborazione salvasse la vita ai suoi amici. 

Patrick portò Richie in un posto diverso con le mani e le gambe trattenute da vincoli di metallo. Si adagiò e Richie si ritrovò a guardare una luce bianca e brillante. Gli ricordava una sedia di tortura che aveva visto in un film. 

Oh.

Henry parlò, rompendo il silenzio che si era creato nella stanza e strappò Richie dai suoi pensieri "Ho lavorato all'Hive sotto copertura per anni."

breathe reddie Where stories live. Discover now