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Tra tutte le persone che lavorano per l'Hive, Beverly Marsh è sempre stata la migliore nei test di resistenza e ribellione. Soprattutto quando era motivata. Essere legata e separata dai suoi amici che potevano essere torturati e interrogati fu la giusta motivazione per farla ribellare.

Non appena fu portata nella stanza di quarantena, estrasse subito una forcina che era rimasta agganciata ai suoi jeans. Ci volle mezz'ora, perché era legata con le corde, ma Bev alla fine riuscì a liberarsi. Subito dopo, si guardò intorno nella stanza, notando che non c'erano telecamere. 

"Idioti"

Non cercò di uscire dalla porta, sapendo che probabilmente l'avrebbe presa di nuovo. Potrebbe essere stata la più intelligente e subdola, ma era anche la più piccola e leggera. Poteva combattere di sicuro e abbattere una o due persone da sola, ma gli Scorpioni lo sapevano già, grazie ad Henry.
Beverly era abbastanza intelligente da sapere che non poteva combattere. 

Appena si liberò, aprì la porta e notò una botola sigillata sul pavimento. Era chiusa a chiave, ma non era nulla di così difficile per lei. La aprì e la attraversò strisciando e chiudendosela dietro.

Bev non si prese la briga di cercare nessuno degli altri in quarantena. Erano tutti più grandi di lei e non sarebbero entrati nei condotti dell'aria. Si concentrò invece nel seguire il percorso dove Richie ed Eddie furono portati. Erano loro quelli in pericolo.

"Dove siete stronzi?" Sussurrò Bev, la sua voce vagava attraverso le prese d'aria.

Non appena pronuncio quelle parole, sentì un grido di dolore. Immediatamente, Bev iniziò a strisciare giù per il condotto più velocemente.

...

Richie urlò a squarciagola, di punto in bianco, spaventando Eddie. Il dolore fu così improvviso; colpì il suo intestino come se una palla di fuoco gli si fosse radicata dentro.

Sembrava terribile. Aveva il viso arrossato e grondante di sudore. Gli occhi erano iniettati di sangue, lacrime e sudore che gli colavano sul viso. La sua pelle era pallida mentre continuava a gemere e gridare per il dolore.

"Richie?! Stai bene?!" gridò Eddie, anche se era ovvio che stava soffrendo terribilmente.

Mentre guardava, Richie ignorò le sue continue domande e incominciò ad urlare. Continuava a singhiozzare e la sua respirazione era rapida. Gli aghi pendevano ancora da sotto le sue unghie, e la pelle intorno era viola.

"Fallo smettere!" richie urlò con gli occhi chiusi per il dolore.

Eddie sentì i suoi occhi bruciare di lacrime. Richie non aveva fatto nulla di male per meritare tutto quel dolore, ed Eddie sapeva di non avere le risposte per fare qualcosa a riguardo.

Quando le sue lacrime iniziarono a cadere, la porta a vetri e si spalancò ed Henry e Patrick entrarono, entrambi soddisfatti di loro stessi.

Richie emise un altro grido e Patrick si sedette accanto a lui, toccandogli la fronte. "Accidenti, sta bruciando. Non mi aspettavo che facesse questo effetto" disse con una risata.

"Smettetela! Dategli un antidoto!" gridò Eddie, sembrando sia spaventato che arrabbiato. Richie avrebbe resistito ancora a lungo?

"Dammi le mie risposte" disse Henry.

"Non le ho! Non so cosa sia l'HI-11!" gridò Eddie, guardando Richie che iniziava a respirare più forte.

Patrick si alzò e si fermò accanto a Henry, con in mano una boccetta contenente un liquido giallastro "Questo è l'antidoto. Glielo darò, ma abbiamo bisogno di risposte."

Il suo tono calmo suonava malvagio e fece rabbrividire Eddie.

"Non ne so nulla" sussurrò Eddie mentre Richie lanciò un altro grido.

"Allora non avrà il suo anti-" Patrick smise di parlare bruscamente e cadde a terra, la boccetta finì, rotolando, sul pavimento.

Henry si voltò e vide un lampo di capelli rossi prima che Beverly gli tirasse un pugno dritto sul suo naso. Cadde a terra, afferrandosi il viso. Bev gli diede un altro calcio in testa, mettendolo fuori gioco.

"Bev! Il liquido nella boccetta! Dallo a Richie!" Eddie urlò dopo un altro grido doloroso.

Bev annuì e afferrò la boccetta, aprendo il coperchio e forzandolo nella gola di Richie.

Richie cercò di sputarlo, il suo cervello era convinto che gli avrebbe fatto del male. Tuttavia, non fu in grado di tirarlo fuori perché Bev lo costrinse a chiudere la bocca e glielo fece ingoiare.

"Tira fuori gli aghi!" urlò Eddie.

Bev rabbrividì per la lunghezza delle siringhe, ma li estrasse comunque ignorando le grida doloranti di Richie. Dopo, prese le siringhe e le pugnalò sul corpo di Patrick e Henry.

Afferrò un paio di forbici da un tavolo vicino e tagliò le corde alle braccia di Eddie prima di legare i due ragazzi sdraiati per terra.

Eddie si precipitò da Richie e gli toccò la fronte, sospirando di sollievo quando si rese conto che la temperatura si stava abbassando.

"Richie?" sussurrò Eddie, scuotendolo delicatamente.

Gli occhi di Richie si spalancarono, ma la sua vista era ancora offuscata. Stava per farsi prendere dal panico, ma riconobbe la voce gentile e il tocco morbido di Eddie.

"Eds?" chiese con voce graffiante.

"Dai, dobbiamo uscire di qui" sussurrò Eddie mentre Bev slacciava le sue corde.

Richie si alzò in piedi sulle sue gambe traballanti, e un braccio avvolto attorno a Eddie come supporto.

"Perché sono sempre io che devo essere salvato?" chiese.

"Perché sei nuovo e Eddie è ossessionato da te" disse Bev con un sussulto "Sanno tutti che non resisterebbe senza di te."

"Vaffanculo, Bev."

Aprirono la porta della stanza, Bev aveva le pistole di Patrick e Henry tra le mani, mentre li conduceva lungo il corridoio

"Cazzo" sussurrò Richie "Non posso passare più quella merda."

"Correte!" urlò Bev, partendo.

Richie ci provò, ma cadde per terra.
Nel giro di pochi secondi, le guardie armate li circondarono.

Eddie si aspettava di essere legato e tirato via di nuovo, ma le guardie si inginocchiarono e si tolsero la maschera.

"Papà?" chiese Eddie.

"Grazie a Dio stai bene" disse Frank, abbracciandolo e aiutando Richie a rimettersi in piedi.

"Aspetta, come hai-" cominciò Eddie.

"Non c'è tempo per spiegare. Dobbiamo trovare gli altri. Sai dove sono?" chiese Frank.

"Io lo so. Posso mostrarvi dove si nascondono tutti" intervenne Bev.

Frank annuì e le porse un giubbotto antiproiettile "Riporta questi due alla base, adesso."

Eddie e Richie volevano entrambi combattere, ma sapevano che Richie non poteva muoversi o aiutarli in alcun modo. Soffriva ancora ed era debole, ed Eddie non lo avrebbe lasciato da solo.

Si lasciarono scortare dalla massa dei membri dell'Hive, pregando in silenzio affinché tutti i loro amici uscissero vivi.

breathe reddie Where stories live. Discover now