12

223 22 14
                                    

Il laboratorio era uno dei luoghi che Eddie odiava di più. C'è n'erano di spazi tollerabili, come l'area coperta da tende per i controlli, l'ospedale per i membri feriti e il rilevatore di bugie, ma solo perché era affascinato da come funzionasse, e da come facesse a decifrare sempre la verità. In realtà, la maggior parte di questi oggetti era costituita da monitor, fili e cose per colpire e stimolare le persone.

Eddie non era entusiasta di portare Richie lì. Ogni anno dovevano essere aggiornati e ricontrollati, il che significa test del rivelatore di bugie, esami del sangue, test della paura e analisi attraverso ostacoli che mettevano alla prova le persone mentalmente. Faceva tutto parte dell'essere un membro e questo avrebbe deciso quale sarebbe stata la loro posizione all'interno dell'Hive.

Ben e Bill erano in cima alla classifica per la fascia di età tra i 13 e i 18 anni, quindi gestivano il laboratorio e si occupavano dei test per le persone della loro stessa fascia d'età. Eddie era terzo, il suo obbiettivo era di uscire fuori e completare missioni, quindi gli era stato permesso di guidare la sua squadra.

"Hey ragazzi!" Beverley urlo ai due che entrarono nella stanza. Solo lei notò che si stavano tenendo per mano, finché Eddie si rese conto che gli stava guardando e si tolse dalla presa di Richie.

Si diressero verso i monitor e Bill fece chiamare Richie nell'area coperta per un esame del sangue.

"Paura degli aghi, Richie?" Chiese Bill mentre un'infermiera accarezzava il braccio del ragazzo.

"No, non mi fanno niente" rispose lui, anche se non era convincente e le sue mani tremavano mentre l'infermiera spingeva l'ago all'interno della sua pelle.

Una volta completato, Ben delineò i test che Richie avrebbe dovuto fare.
"Allora, completerai tre compiti oggi. Un test del rivelatore di bugie in modo che possiamo capire il tuo passato e dove ti adatterai al meglio. Una simulazione di paura mentale per capire il tuo modo di pensare, e un test computerizzato che ti consentirà di affrontare i problemi di pensiero critico. Dovrebbero volerci un paio d'ore. L'ordine dei compiti non ha importanza. Quindi da cosa vorresti iniziare?"

"Prima vorrei sapere che cos'è questo posto, nessuno me lo vuole spiegare" disse Richie.

"Potremmo piegarti tutto una volta terminati i test, va bene? Lo prometto" disse Eddie con un sorriso incoraggiante.

Richie sospirò. "Per ultimo voglio fare il rilevatore di bugie, e prima la cosa della paura."

Richie superò i primi due compiti in modo rapido e semplice, mostrando un alto livello di intelligenza. Sia Bill che Ben rimasero molto colpiti, così come gli altri quando gli mostrarono i risultati. 

"Ti mostreremo i risultati una volta terminato l'ultimo test" disse Bill a Richie dopo aver finito il test computerizzato. 

Richie annuì e seguì Ben e Bill in una stanza buia e senza finestre. Lo fecero sedere su una sedia e gli attaccarono fili e sonde alle braccia e alla testa. Alla sua sinistra c'era una grande macchina con un grande schermo rivolto verso di lui. 

Quello che non si aspettava era che Eddie varcasse la soglia. 

"Eds? Che ci fai qui?" Chiese Richie. Non voleva davvero condividere i suoi segreti più profondi e oscuri con Eddie. Non avrebbe mai mentito, ma desiderava che Eddie non fosse lì.

"Sarò io a leggere le domande. Bill e Ben ti analizzeranno dall'esterno. Va bene?" 

"Sì, immagino di sì" borbottò Richie, grato che la macchina non fosse stata ancora accesa, così che Eddie non potesse vedere che stava mentendo. 

"Cominciamo allora, va bene? Davvero non fa male, Richie. Mantieni la calma e dacci risposte oneste e approfondite. Tutto quello che leggerò sarà quello che Ben e Bill mi invieranno sullo schermo che sto guardando, quindi io prometto che non ti chiederò se in realtà hai un micro pene." 

Eddie stava cercando di tenere alto il morale di Richie e mantenerlo calmo. La macchina si accese, creando un piccolo ronzio. La stanza era buia e calda, quindi Richie si sentì un po' poi rilassato, sebbene fosse ancora nervoso.

"Qual è il tuo nome e cognome?" Chiese Eddie.

"Richard Tozier."

"Età?"

"18."

"Chi fa parte della tua famiglia, e come sono?"

"Mia mamma e mio papà. Sono entrambi coglioni violenti che bevono ogni giorno e si preoccupano più dell'alcol che del loro stesso figlio."

Richie sentì Eddie espirare tremante. Sembrando turbato.

"Ti hanno mai fatto del male?" Chiese Eddie a bassa voce.

"Ecco perché sembrava arrabbiato" pensò Richie prima di rispondere. Aveva capito che Eddie fosse sensibile alle altre persone, in base alle sue reazioni. "Sì,lo hanno fatto."

"Okay. Il giorno che ti abbiamo colpito con il furgone, perché non eri a casa?" Richie sapeva che Eddie era obbligato a porre quella domanda, solo per ottenere una risposta veritiera, ma Richie non poteva fare a meno di mettersi sulla difensiva. "Sono stato cacciato."

"Perché?"

"Uh...non lo so." Eddie sapevo la verità.Gli aveva detto la vera ragione nel furgone. Eppure, Richie mentì. Non voleva che i suoi genitori lo vedessero come una delusione.
Un 'bip' basso echeggiò nella stanza e Richie sentì Eddie sospirare.

"Dai, Rich. Perché ti hanno cacciato?"

Richie sentì le lacrime calde sulle sue guance. Non voleva davvero piangere, ma era un argomento delicato.

"Mi hanno detto che ero una delusione e un fallimento e che non volevano che rimanessi."

"Dove avevi intenzione di scappare?"

"Ovunque lontano da lì. Avevo programmato in California, ma sappiamo tutti che non ha funzionato."

Eddie ridacchiò accanto a lui e Richie sorrise leggermente al suono della sua voce, quella voce che riusciva sempre a farlo sentire bene e al sicuro.

"Okay, ho solo un'altra domanda. Anche se non sai ancora nulla su quello che ti sta succedendo, giurerai fedeltà a questa organizzazione e lavorerai con noi?"

"Lavorare con loro? Non lo so. Lavorare con te, Eds? Certo" pensò Richie.

"Richie? Rispondi alla domanda."

"Sì. Lavorerò per la tua organizzazione." Richie era in ansia, non sapeva se avrebbe passato il test per quest'ultima domanda. Non voleva lavorare con l'organizzazione; aveva accettato solo perché voleva stare con Eddie.

Nessun 'bip' risuonò nella stanza e le luci si accesero. Eddie staccò le sonde attaccate al corpo Richie e lo aiutò a rialzarsi.

"Ti senti bene?" Chiese Eddie, toccando delicatamente la guancia di Richie e controllandolo per lesioni.

Quest'ultimo sorrise. "Non sono mai stato meglio. Posso vedere i miei risultati adesso?"

Eddie gli fece un sorriso smagliante.

"Non preoccuparti Richie. Hai superato tutto con punteggi alti. Secondo la nostra classifica, sei al terzo posto, appena sotto Ben e Bill."

"Chi era il terzo prima?" Chiese Richie con voce nervosa. Non voleva davvero che qualcuno si arrabbiasse se avesse preso il loro posto.

Eddie ridacchiò. "Non ti preoccupare. Ero io terzo. Quando faremo altri test di sicuro riprenderò il mio posto."

"Accidenti, Eds! Meglio che tu stai attento!" Richie esclamò con un orribile accento britannico, al quale Eddie iniziò a ridere di gusto.

breathe reddie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora