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"Richie, svegliati" lo chiamò dolcemente una voce. 

Richie gemette e cercò di coprirsi la testa, finché non si rese conto di non poter muovere una delle sue braccia. Confuso, aprì gli occhi, guardò dove si trovava il suo braccio e vide Eddie disteso su un fianco, sveglio. 

"Dai, dobbiamo iniziare l'allenamento" disse Eddie, mettendosi a sedere. 

"Noo0o" piagnucolò Richie drammaticamente, obbligando Eddie a distendersi di nuovo."Voglio rimanere qui per sempre." 

Eddie ridacchiò, ma si tolse dalla presa del braccio di Richie. Sebbene fosse più basso, era molto più forte grazie ad anni di allenamento. 

"Torna nella tua stanza e mettiti qualcosa con cui allenarti. Dovrebbero esserci già dei vestiti" gli disse Eddie, alzandosi e andando verso il suo armadio. 

Richie sospirò e si alzò in piedi, trascinando i piedi per terra verso la porta. "Non riesco a credere che tu mi stia buttando fuori, Eds." 

Eddie rise e alzò gli occhi al cielo. "Sono solo 20 minuti, Richie. Sopravviverai, ne sono sicuro." 

"E se qualcuno mi seguisse?" 

"La tua stanza è a praticamente a cinque porte di distanza. Se ti succederà qualcosa, ti potrò sentire e ti verrò ad aiutare. Ora vai, abbiamo un programma" disse Eddie, sembrando più serio. 

Richie annuì e aprì la porta spaventandosi a morte per una figura davanti a lui.
Alla porta c'era un uomo, alto come Richie con un'espressione confusa sul viso. 

"Richie? Stai bene?" Chiese Eddie, vedendo Richie a terra. Alzò gli occhi verso la porta e vide l'uomo lì in piedi. "Oh, ciao papà." 

"Buongiorno, Eddie. Non voglio essere 'quel tipo di papà'." disse facendo le virgolette con le dita "ma chi è?" 

Eddie tese la mano verso Richie e lo tirò su. "Questo è Richie, il nuovo membro. Richie, questo è mio padre, Frank." 

"Piacere di conoscerti, Richie" disse Frank, tendendo la mano verso Richie. 

Richie lo guardò scettico. Eddie gli aveva detto in precedenza che la maggior parte degli adulti non voleva che si unisse, quindi non era sicuro di potersi fidare di Frank, anche se sembrava gentile. Richie guardò Eddie negli occhi ,e quando lo vide annuire, strinse la mano di Frank. 

"Piacere di conoscerla, signore" disse piano.

"So che molte persone hanno detto che non ti vogliono qui, ma la maggior parte dei superiori ha votato per la tua permanenza, Richie. Non hai nulla di cui aver paura" Frank disse con un sorriso. 

Richie sorrise a sua volta, prima di camminare verso la porta. "Vado a vestirmi. Dove ci incontriamo?" chiese. 

"Verrò a prenderti tra una decina di minuti per colazione.Va bene?" 

Richie annuì prima di andarsene, chiudendo delicatamente la porta dietro di sé. 

Una volta che se ne fu andato, Frank si sedette sul letto di Eddie con un sopracciglio alzato. "Sembra tranquillo." 

Eddie rise. "No, è solo stanco. Di solito non riesce a stare zitto e lo conosco da due giorni."

"Ah. E mi dirai perché era nella tua stanza di mattina così presto?" Chiese Frank. 

Eddie si sentì il cuore in gola. Non aveva ancora fatto coming out con suo padre e non pensava che lo avrebbero giudicato, ma non voleva correre il rischio. Quindi rimase in silenzio con il viso arrossato. 

"Eddie?" 

"Ha passato la notte con me" borbottò. 

Frank gli sorrise. "Eddie, non devi aver paura di dirmi che ti piace. Ho sentito gente dire che sei gay, ma questo non cambierebbe il modo in cui ti guardo. Ti voglio bene per quello che sei."

Eddie emise un sospiro di sollievo. "Non pensavo che mi avresti giudicato, ma non pensavo fosse il momento giusto. Perché, sai, non dovremmo fidanzarci qua dentro." 

"Non c'è alcuna regola che te lo impedisce, Eddie." 

"Beh, lo so, ma sarebbe una distrazione. Non so nemmeno se mi piace.Voglio dire, è gentile e tutto il resto, ed è un bravo baciatore-" Eddie smise di parlare e spalancò gli occhi, quando si rese conto di ciò che aveva detto. 

Con sua sorpresa, Frank iniziò a ridere.  "Non sai se ti piace ma l'hai baciato? Eddie, sembra che ti piaccia e lui è rimasto qui la scorsa notte, vero?" 

"Non volevo farlo rimanere solo. Era la sua prima notte qui" mormorò Eddie.

"Figliolo, potete stare insieme se vuoi. Lo sai, l'unica regola è che non puoi permettere a nessuno di intralciare il tuo lavoro.Va bene avere paura, ma indipendentemente dalla regola che il lavoro viene prima, non voglio che tu scelga mai quello che ti dice il tuo cervello senza valutare quello che dice il tuo cuore. Okay? " 

Eddie mormorò e annuì. Sapeva che avrebbe sempre scelto prima il suo lavoro;  è cresciuto come membro dell'Hive e sapeva che ciò che stava facendo aveva un significato.

Richie era una distrazione, ed Eddie cadde accidentalmente nel suo sguardo, uno sguardo che di faceva innamorare e perdere la testa, ma se ne rese conto troppo tardi.  Non c'è modo che possano stare insieme.  Al solo pensiero gli si formò un nodo stretto nell'intestino. 

"Eddie?"

"Hm?" Eddie guardò Frank, che lo stava osservando con un'espressione sospettosa. 

"Fidati di me. Non vorrai vivere la tua vita concentrata solo sul lavoro. Perderai tutto, okay? È successo a molte persone qui. Per favore, figliolo. Non lasciare che la tua paura di deludere le persone oscuri quanto ti importa degli altri".

Frank se ne andò non appena Eddie annuì. Eddie sapeva di essere fregato. Richie è stato fantastico e gli è davvero piaciuto. Lui non era come gli adulti senza emozioni all'interno dell'Hive che si sono sempre concentrati sul lavoro e sul completamento delle missioni. Era speciale e rese quella notte, la notte più felice di tutta la sua vita. Tuttavia, l'Hive era sempre stato lì per Eddie.
Si distese sul letto e guardò l'orologio sul suo comodino.

7:43. 

Aveva ancora qualche minuto prima di  dover andare prendere Richie e improvvisamente odiava dover passare il tempo con lui. Sarebbe stato solo più difficile quando avrebbe dovuto dirgli che non potevano stare insieme. Richie non se lo meritava. Eddie non meritava di essere trattato come fu trattato per tutta la sua vita.

"Cazzo" sussurrò, sbattendo la faccia sul cuscino.

breathe reddie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora