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Richie si rese immediatamente conto che dovevano aver raggiunto la loro destinazione. Nessuno degli altri scherzava più, si scambiavano invece ordini rapidi e chiari. Richie sentì le braccia di qualcuno attorno ai suoi polsi, che lo tiravano per alzarsi e lentamente lo allontanavano dal furgone.

"Solo...non parlare. Va bene?" La voce di Eddie, che arrivò all'orecchio di Richie, suonava seria e nervosa.

Richie annuì rapidamente, temendo di star per vomitare. Nel furgone, Eddie aveva cercato di essere serio, ma c'era sempre un sottotono ironico e sarcastico. Ora, tuttavia, non c'erano più battute scherzose e divertenti. Solo un tono serio e grave mentre lo portavano in qualunque posto fosse la loro destinazione.

Una pesante porta di metallo si aprì cigolando e Richie sentì una raffica d'aria fresca su di lui. Il suono della ghiaia scricchiolante sotto i suoi piedi fu sostituito dal cigolio del legno delle scale. La porta si chiuse alle loro spalle mentre Eddie guidava Richie giù per le scale.

"Eddie, devi andare a parlare con i superiori. Terremo noi d'occhio Richie" Quest'ultimo sentì la voce di Bev provenire da destra.

"Non dovrebbe andare con Eddie? Voglio dire, non possiamo nasconderlo," disse Mike, sembrando confuso.

"No. Resteremo noi con l'ostaggio. Portalo da Bill e Ben in modo che nessuno lo veda" disse Stan.

Eddie non rispose, ma doveva essere d'accordo, perché Richie sentì la
presa di qualcun'altro sul suo braccio e fu guidato in una direzione diversa. Sebbene non potesse vedere, non sentì più la presenza di Eddie accanto a lui.

Questo è ciò che lo preoccupava di più.

...

Eddie non era del tutto convinto di lasciare Richie con Stan, ma finché Mike e Bev fossero stati in giro, era sicuro che Richie non avrebbe corso guai.

Eddie si fece strada attraverso il loro quartier generale sotterraneo fino ad arrivare alla stanza in cui tutti quelli che partivano in missione sarebbero dovuti andare dopo essere ritornati.

Eddie bussò alla porta e sentì un debole "avanti" dall'altra parte.

"Eddie!" Frank Kaspbrak, il padre di Eddie, urlò non appena lui entrò nella stanza. Si precipitò e abbracciò suo figlio, nonostante gli sguardi che ricevette.

"Eddie. La missione", disse Zack Denbrough, uno dei principali capi dell'Hive, interrompendo il saluto di Frank ed Eddie.

"Sì signore"disse lui, in piedi di fronte agli adulti.

Davanti a lui sedevano Zack e Sharon Denbrough, Donald Uris, Leroy e Frank Hanlon, che tornarono al loro posto. Fondarono il gruppo dei leader che controllava l'Hive molto tempo prima e da lì riuscirono a creare un'organizzazione segreta di alto livello.

Zack annuì per poi iniziare ad ascoltare suo figlio mentre Sharon prendeva appunti.

"La missione non è andata come speravamo. Abbiamo detto loro che si trattava di una missione individuale, ma sapevano che lì non c'ero solo io..."

"C'è una probabilità che la tua squadra abbia fatto trapelare qualcosa?" Chiese Leroy.

"No. Abbiamo seguito esattamente ogni ordine. Tempi, piazzamento, tutto. Non sono sicuro di come sapessero dove fossimo, ma mi hanno detto di seguirli-"

breathe reddie Where stories live. Discover now