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Richie fu portato in laboratorio e gli furono eseguiti degli esami del sangue per assicurarsi che il farmaco non avesse effetti duraturi.

Eddie rimase con lui tutto il tempo, stringendogli forte la mano. I dottori insistettero affinché anche Eddie eseguisse i test, pensavano fosse necessario, ma Eddie non volle.

"Andrà tutto bene?" Eddie chiese al medico che aveva fatto gli esami del sangue a Richie. Uscì dalla stanza quando uno dei dottori disse che aveva bisogno di parlare con Richie della sua guarigione.

"Dovrebbe stare bene. Le droghe in lui si stanno contrastando a vicenda, quindi si dovrebbe sentire meglio, ma il recupero complessivo richiederà circa una settimana. Sarà doloroso a volte, ma non può assumere alcun antidolorifico o attaccheranno il suo stomaco che è già debole. Tenetelo a riposo e assicuratevi che beva molta acqua. Presumo che i superiori vorranno incontrarsi con tutti voi quando torneranno, ma dovreste assicurarvi che Richie non si stressi troppo. Causerebbe solo un rallentamento del suo recupero e tutti vogliono che stia meglio al più presto" il dottore parlò in fretta, prima di scusare Eddie e riportare Richie nella sua stanza.

A Richie era stato comunicato tutto della sua guarigione e non aveva protestato contro ciò che gli era stato detto. Rimase in silenzio mentre Eddie lo portava nella sua stanza e lo faceva stendere sul letto. Eddie si alzò in piedi per lasciare Richie a dormire, ma quest'ultimo gli prese la mano.

"Non andartene."

Eddie non uscì e invece si distese sul letto accanto a Richie, appoggiando la testa sul suo cuore. Il lento battito aiutò Eddie a rimanere calmo, chiuse gli occhi ed emise un sospiro di sollievo.

Rimasero in silenzio per un po', finché Eddie pensò che Richie si fosse addormentato. Fu sorpreso quando alla fine parlò.

"Stai bene?" sussurrò.

"Non sono io quello che è stato torturato" disse Eddie con una risatina.

"Sì, ma eri solo con Bowers e il suo aiutante psicopatico" Le braccia di Richie si strinsero attorno a Eddie e gli diede un bacio sulla testa "Solo che non voglio che tu ti senta come se io fossi l'unico ad essere ferito e abbia bisogno di essere protetto. Voglio proteggere anche te."

Eddie sentì il suo cuore cadere. Certo, Patrick non lo aveva davvero violentato, ma lo avrebbe fatto. Eddie non voleva mentire e dire che stava bene, ma non voleva che Richie ai stressasse.

"No, sto bene" mormorò Eddie, mordendosi il labbro.

Richie aveva capito che stava mentendo "Sei sicuro?"

"Cazzo, sono un pessimo bugiardo" pensò. Sentì lacrime bruciare nei suoi occhi, imbarazzo e vergogna si insediarono nello stomaco.

"Eds?" chiese Richie, girandosi per vedergli la faccia "Cosa è successo?"

Eddie fece un respiro profondo e si asciugò gli occhi. Una lacrima gli scivolò lungo la guancia e Richie la asciugò con il pollice "Patrick mi ha quasi violentato."

"L'assistente psicopatico di Henry?" chiese Richie, mettendo mentalmente Patrick al primo posto nella sua lunghissima lista nera.

"Sì" disse Eddie, con voce rotta "Henry lo ha fermato, ma so che se non ti fossi presentato, probabilmente ci avrebbe riprovato. Soprattutto perché sono scappato."

Richie batté le palpebre, cercando di rimanere forte "Mi dispiace così tanto" sussurrò ad Eddie che si era fatto piccolo piccolo tra le sue braccia.

Eddie fece lo stesso, senza preoccuparsi di provare a smettere di piangere."Mi hai salvato. So che dovevamo portarti fuori di lì, ma se non fossi venuto probabilmente non sarei più vivo."

breathe reddie Where stories live. Discover now