8-I can't, You can't, We can't get no

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Sabato 3 Ottobre
9.35 P.M.

Pov's Harry

Mi ha fatto perdere il controllo. Tutte quelle regole meticolose che mi impongo da anni e che seguo alla lettera in modo tale da non permettere a nessuno di mandarmi in confusione si sono disintegrate nel momento in cui mi ha seguito.

Non mi ritrovo punto e accapo, ma tutto dall'inizio.

Confusione. Caos. Chiasso.

Poco importa la parola, il significato è lo stesso ed così è la medesima situazione.

Mi sento la testa martellare insistentemente dal disordine, assieme alle tempie che pulsano e corrono disperate facendo invidia al mio cuore.

Quando è stata l'ultima volta che l'ho sentito battere così velocemente?

Quando è stata l'ultima volta che l'ho sentito battere?

Quando è stata l'ultima volta che l'ho ascoltato?

E quel senso di tranquillità, liberazione e benessere che provo assieme ai brividi che formicolano lungo la schiena?

Riesco a respirare, ma ci sono tanti, troppi frammenti di pensieri sparsi e aggrovigliati assieme alle immagini di lui. Dei suoi occhi, della sua bocca e delle sue mani. Dei suoi singhiozzi e il fiato caldo sulla mia pelle. Del suo tocco leggero incastrato in ogni parte del mio fisico che ha sfiorato.
Il sapore delle sue labbra che riesco ancora a ricordare e assaporare se tocco le mie con la punta delle dita.

Confusione, ma...
Le parole esatte che sto cercando per esprimere o dare una spiegazione a tutto questo credo siano poco eleganti, ma necessarie.

Mi ha fottuto il cervello senza nemmeno aver bisogno di fottermi letteralmente.

<E ora?> trovo il coraggio di bisbigliare rassegnandomi al fatto che non riesco a togliergli gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.

E' stato arduo persino staccarci l'uno dall'altro, ma siamo qui dentro da un'eternità.

Esistono ancora dei muri solidi che mi circondano. Li percepisco, ma non mi soffocano più. Almeno per il momento. Lui ha solo sfondato una parete. Ho permesso che accadesse, ma non è troppo tardi per sistemare il danno. A meno che io non scelga di distruggere ciò che ne resta e uscire ad ammirare la luce e tutto ciò che essa illumina. E se però fosse tutto accecante così come lo sono i suoi occhi?

<Noi non possiamo> espira con titubanza.

<No, non possiamo> provo a convincere entrambi, ma senza riuscirci con successo, almeno per quanto mi riguarda.

Perché non potremmo?

Cosa non ci è concesso?

E poi a cosa si riferisce esattamente?

Le domande vengono spazzate via in un baleno non appena veniamo distratti dal rintocco rumoroso di qualcuno che colpisce le porte dell'ascensore, non con la stessa potenza che ho utilizzato io ovviamente ma abbastanza per richiamare la nostra attenzione.

<Harry sei li dentro?!> la voce ovattata del mio amico viene attutita dalle lastre di metallo che ci dividono, ma il suono che ne proviene è abbastanza comprensibile.

<Zay?!> chiedo scioccato mentre mille preoccupazioni o paranoie si insinuano nuovamente nella mia vita.

<Eccoti! Stai bene? C'è qualcun altro assieme a te? Questo ferrovecchio si è bloccato ma stanno arrivando i soccorsi!> si affretta a dire con troppo nervosismo.

Lost In Your Beauty||Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora