18-I'm A Loaded Gun

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Sabato 31 Ottobre
E chi lo sa?

Pov's Louis

Le urla esultanti degli alberi quando il vento incontra le foglie assomigliano alle voci e ai balli sconnessi di tutti gli invitati che si stagliano in ogni angolo delle sale.
Esiste questo suono.
Questo richiamo simile al canto delle sirene capace di incantare i viaggiatori e ascoltatori della terra ferma, e ai marinai che vagano per gli inesplorati, immensi oceani.
Esso è causato però dal soffiare del vento, che varia a seconda del suo umore e della melodia che compone quando si schianta contro gli elevati rami degli alberi.
Questo incontro è spesso brusco, quasi quanto lo sono le onde del mare sugli scogli, ma il risultato, per un orecchio attento e allenato e soprattutto di buon gusto, può rivelarsi una musica incantevole che accompagna la danza scatenata delle foglie.
Quelle piccole carte dai mille colori e piccole venature hanno una forza e un ritmo tale da far invidia alle code delle incantatrici dei mari, ma loro hanno persino il coraggio di lasciarsi andare e staccarsi dalla propria casa, dai propri custodi fatti di corteccia e radici per farsi accompagnare dai dolci soffi del vento che gironzolando e volando, esplorano il cielo, di qualunque sfumatura esso si copra il giorno o la notte.

Non conosco il numero di persone che mi circondano ma so a malapena quanti drink ho bevuto quindi è l'ultimo dei miei problemi. Anzi, non ho affatto problemi dato che sento la testa così leggera da sentire di poter prendere il volo da un momento all'altro.

<Tommo sei ubriaco?> dall'ammirare la folla mi ridesta Liam, che scuotendomi le spalle fa la domanda più sensata del momento.

<Dipende, devo aiutare qualcuno che sta sboccando? Allora si sono sbronzo> cerco al suo fianco la presenza di qualche volto famigliare, ma non trovandolo abbandono anche la minima speranza di intravedere Ana o Niall in mezzo alla confusione al primo tentativo e forse, anche grazie al velo di alcol che mi scorre nelle vene riesco a non preoccuparmene troppo.

Li ho persi nemmeno una mezzoretta fa e sicuramente saranno in qualche altro salotto dell'edificio adibito a giochi differenti da questo a tema Las Vegas.

<Sei tornato a fare il sarcastico senza fare lo stronzo mi fa piacere! Come ti senti?>

<Leggero> rispondo sinceramente divertito cercando l'aggettivo più giusto per descrivere ciò che provo.

Prima di mettere piede qui dentro, ero estremamente convinto che avrei fatto meglio a mandare tutti a quel paese e ritornarmene a casa, ma saranno stati i rimproveri di Ana o meglio, la visione del maniaco travestito da Freddie Mercury a farmi cambiare idea e ho deciso di dare una chance alla festa e alla loro stupida missione di "relax", come si è tanto divertito soprannominare Niall durante il viaggio in macchina.

<Sei brillo!> sentenzia felice facendomi ridere.

<Allora che volevi?>

<Partita a biliardo?> propone facendomi già da guida verso i tavoli destinati al gioco in questione.

Le luci sono soffuse e basse, l'atmosfera è buia e tetra proprio come dovrebbe essere Halloween e le candele e le vernici fluo spiccano dal nero pesto che circola e si insinua tra le persone. E' praticamente impossibile riuscire a vedere il pavimento ma non è difficile ne evitare di inciampare ne scontrarsi con gli altri. Appena faccio cadere lo sguardo sopra il primo delle sei distese di verde sintetico, noto come questi siano dotati di lampadari singoli ciascuno, proprio come nei casinò e negli autentici bar e non posso fare a meno che accettare l'offerta.

<Assolutamente si>

Mi sorride entusiasta e mi indica il muro delle stecche e aspetto che il tizio che mi precede mi lascio spazio a disposizione per fare la mia scelta, ma appena si volta, trovo che lo sconosciuto non è poi così tanto anonimo.

Lost In Your Beauty||Larry Stylinson Où les histoires vivent. Découvrez maintenant