9 - Una serata tra amici

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5 Ottobre 2002

Mentre mi attardavo a prepararmi per uscire, lo sguardo mi cadde per l'ennesima volta sulle pagine del diario che mi avevano sconvolta. Come diavolo era possibile che quei due con quei presupposti fossero finiti per concepire un figlio?

Quella domanda mi aveva assillato per tutto il giorno, ma ero stata troppo occupata per continuare a leggere, e se una parte di me avrebbe tanto voluto dedicare l'intera serata a scoprire i trascorsi di quella strega, l'altra parte si era lasciata convincere a uscire per una serata tra amici.

Erano mesi che non uscivamo tutti insieme o meglio che io non uscivo con loro e sapevo dalle telefonate che non mi avevano del tutto perdonata per essere "sparita".  Quella sera però non potevo proprio mancare, Chiara mi aveva pregato di raggiungerli perchè aveva una grande novità da comunicare a tutti: lei e Matteo si sarebbero sposati in inverno.

La notizia mi aveva non poco sconvolta, visti i nostri vent'anni, ma dovetti ammettere che conoscendoli e conoscendo la loro storia d'amore, che andava avanti da quasi sette anni, il matrimonio non poteva che essere il loro lieto fine. L'idea di un impegno così grande preso alla nostra età mi spaventava, mi faceva sentire come in una gabbia o forse era l'idea di impegnarsi per tutta la vita a terrorizzarmi.

Quando formulai quel pensiero tentai di ignorare una vocina nella mia testa che mi rammentava che forse anche essere la Compagna di un Alpha era un compito abbastanza durevole. Sospirai, forse era la paura di sentirsi in trappola a farmi rabbrividire all'idea del matrimonio: io mi sentivo già in trappola tra quelle montagne, figurarsi con un anello al dito.

Iniziavo a comprendere sempre di più le ragioni per cui inizialmente Mr.Indifferenza aveva rifiutato il suo ruolo di Alpha, le responsabilità erano infinite e le possibilità di scelta quasi nulle. C'erano due motivi per cui speravo che Stefano tornasse il prima possibile: primo per non sentire più addosso il peso delle sorti del branco, secondo per insultarlo violentemente.

Decisa a non pensare a lui quella sera, uscii. Arrivai nella piazza del paese trafelata ed in ritardo come al solito, ed una volta lì mi sopraggiunse una strana malinconia. Forse perchè da un lato mi mancava la mia vita spensierata, forse perchè nulla in quella piazza, dove ero cresciuta, era più come prima per me. Camminavo velocemente per raggiungere l'Astra pub, tra le strade del piccolo centro, e con la coda dell'occhio osservai in cima alla montagna la casa dei De Leonibus, che sembrava vegliare sul quel paese sconosciuto dove licantropi e stregoni convivevano nascosti tra persone normali.

Mi ripromisi nuovamente di allontanare quei pensieri e di godermi i miei amici, così mi fermai un secondo per sistemarmi i capelli, all'angolo della via, prima di svoltare per l'Astra pub. Fu allora che sentendo delle voci discutere mi fu chiaro che non potevo promettermi nulla per quella serata.

- ...non esiste che continui a frequentare la puttana di quel cane bianco!-

Udendo quelle parole mi fermai immobile dietro l'angolo, spaventata. Ero già decisa a tornare sui miei passi quando riconobbi la voce di Marco rispondere rabbiosa:- Chi frequento non è affar tuo, se hai dei problemi vai a parlarne con l'Egemone!- 

- Comodo per te tirare in ballo l'Egemone...- sentii commentare sarcasticamente il suo interlocutore.

- Cosa vuoi insinuare?- lo gelò Marco.

- Che lui ora non è tra queste montagne e non può vedere quello che vedo io.-

Sentii Marco sogghignare malignamente:- Se tu comprendessi un briciolo di più il potere che ha... sapresti che vedere non gli serve.- fece una pausa di qualche secondo e poi come per mettere fine alla discussione concluse:- E comunque non temere, andrò presto da lui e gli riferirò i tuoi dubbi.-

Wizard - The W seriesWhere stories live. Discover now