13 - La piccola Lupa

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11 Ottobre 2002 (Quarta parte)


Ero nel corridioio intenta ad asciugarmi le lacrime e a pensare all'uomo che amavo quando la voce di Beatrice mi raggiunse: - Vedo che le domande improprie sono continuate...-

Io non seppi che rispondere e tornai a fissare il mare, decisa a restare da sola, ma lei si appoggiò al finestrino accanto a me osservandomi attentamente.

-E' al sicuro.- mormorò dopo qualche istante, prendendo a scartare il cornetto gelato che aveva comprato.

-Di che parli?- chiesi confusa.

-Stefano è al sicuro e sta bene, lo sento.- disse lei più decisa.

Al suono del suo nome il mio cuore prese a risuonarmi come un tamburo nel petto e non riuscii a trattenermi:-Come fai...come fai a...?- e d'un tratto mi assalì un dubbio - L'hai per caso sentito? Sei riuscita a contattarlo?-

La biondina scosse la testa:- No, niente di tutto questo, me lo sento nelle ossa.-

Io la guardai scettica e lei prese a spiegare:- Io sono una luna nascente Ali, una delle prime da quando è nato Stefano. E' per il richiamo del mio Alpha che sono una lupa e...- 

Fece una pausa e con aria un po' imbronciata aggiunse:- Se non fosse per il mio cognome sarei addirittura seconda nel branco...-

A quelle parole riflettei su come effettivamente Christian non avesse mai ostato sfidarla, tutt'altro, si lasciava sempre in qualche modo convincere e mi dispiaceva che per le sue origini non fosse riconosciuto il suo talento.

Ignorando il mio silenzio Beatrice concluse:-  E' difficile da spiegare ma è come se io sentissi nelle mie ossa, nella mia carne che il mio Alpha sta bene... fidati.-

Io accennai un sorriso a quel suo tentativo di tirarmi su il morale e la ringrazia, tornando a guardare il mare. Anch'io ero convinta che Stefano stesse bene, fisicamente almeno, perchè la ferita che gli avevo causato non era visibile, e provai un peso sul petto sentendomi in colpa per quello che gli avevo fatto.

D'un tratto la voce della piccola Lupa tornò nuovamente ad attirare la mia attenzione, e questa volta risultò stranamente angosciata: - Questa è la prima volta che torno nel paese delle streghe da quando...da quando mi sono trasformata. -

Era raro che Beatrice mi parlasse delle sue paure o delle sue debolezze, quindi mi stupii quella confidenza sul treno, e comprendendo il suo bisogno di parlare le chiesi:- Sei preoccupata di incontrare tuo nonno?-

La vidi sospirare guardando il vetro del finestrino:- Mio nonno è...è...- in cerca di parole, prese ad attorcigliare le dita attorno alla sua lunga treccia bionda che le cadeva sulle spalle.

-Nella mia vita è come se mio nonno fosse stato due persone...nella prima parte, quando sperava che dimostrassi dei Poteri, è stato premuroso, perspicace, mi ha insegnato la maggior parte di quello che so, non solo di stregoneria...- fece una pausa e come per puntualizzare aggiunse: - Prima che mio padre si ammalasse io e Marco passavamo intere estati qui soli con lui...era molto severo, spesso autoritario...- e sorridendo concluse:-... ma davvero divertente.-

Mi resi conto in quell'istante che la piccola Lupa ammirava suo nonno, nonostante schernisse spesso gli Stregoni e le sue origini, sicuramente manteneva un certo legame con quella parte del suo passato e realizzai quanto potesse essere difficile per lei, far parte di un branco di lupi, avendo vissuto un'infanzia tutta diversa.

La vidi voltarsi e dare le spalle al mare mentre proseguiva il suo racconto con voce rotta:- E poi c'è stata la Prova...mio nonno era già l'Egemone, quindi l'aveva ideata lui apposta per me...io neanche me la ricordo bene...eravamo alle cascate del Picco dell'Aquila...e...-si fermò un secondo e la sua voce divenne confusa:-Ricordo di aver pronunciato un giuramento prima...prima di cominciare e poi...niente... solo acqua... acqua ovunque...se non fosse intervenuto Marco, sarei affogata.-

Il silenzio era carico di rabbia e dolore, non riuscivo a non pensare alla prova di Sibilla che avevo vissuto sulla mia pelle: una bambina sotto un'intera frana. Come si poteva essere così scellerati da testare i bambini in quel modo? Perchè era così brutale l'iniziazione alla Stregoneria? Da come aveva spiegato Marco sembrava che si dovessero testare i propri limiti per sbloccare il proprio Potere. Possibile non ci fosse un altro modo? Le mie riflessioni vennero interrotte da Beatrice che sembrava davvero provata da quella storia.

- Da quel giorno il rapporto con mio nonno è cambiato...-

-Immagino che tu fossi arrabbiata con lui...- la giustificai per quel mutamento del tutto comprensibile visto quello che doveva aver passato, visto come aveva rischiato la vita.

Lei scosse la testa sorridendo amaramente:- Io non ero arrabbiata con lui perchè mi aveva messo in pericolo, lo ero con me per non essere riuscita a superare la prova, per non essere la nipotina che voleva... la sua piccola strega. Da quel giorno tutto è cambiato, lui è cambiato radicalmente. Venivamo qui solo per qualche giorno, non restavamo tutta l'estate, non ci ha più spiegato nulla del suo mondo...io l'avevo deluso e lui era divenuto un nonno gentile, premuroso, amorevole...ma non il nonno Stregone con cui eravamo cresciuti.- Sospirò affranta:- Poi mio padre si è ammalato e in pochi mesi è morto, e io non l'ho più visto...sono quasi tre anni che non lo vedo.-

Fui stupita di sentire quelle parole, di sentirla sinceramente delusa da se stessa per non essere stata la strega che la sua famiglia avrebbe voluto. Dalle sue parole sembrava che lei e Marco si fossero preparati fin da bambini ad essere Stregoni, ma il destino per lei aveva scelto un'altra strada. L'aveva resa speciale in un modo unico: una luna nascente, e lei aveva dovuto da sola, senza il sostegno di nessuno dei suoi cari, trasformarsi, cambiare, unirsi ad un branco che comunque vedeva in lei un retaggio pericoloso.

-Credo di aver paura che, se dovesse scoprire che sono un lupo, cambierebbe un'altra volta. Forse non sarei nemmeno più la sua nipotina...- bisbigliò lei affranta.

A quelle parole, non riuscii a trattenermi e l'abbracciai: - Bea non sarai sola quando lo reincontrerai, ci saremo io e tuo fratello...e poi non è detto che lo scopra no?-

-Alcuni stregoni, i più potenti, sono in grado di percepire la nostra natura...non so se mio nonno sia uno di quelli...Marco non lo sa.- fece lei dubbiosa, ma poi facendo cadere con decisione la treccia dietro le spalle e con voce più risoluta dichiarò:- Non voglio nascondere ciò che sono, non voglio aver timore di vederlo. Se lo scoprirà, affronterò il suo giudizio e lui se ne farà una ragione. Prima di decidere di venire ne ho parlato con mio fratello, lui pensa che non capirebbe, ma mi ha detto di fare ciò che mi fa stare più bene. E io non voglio avere paura di niente...-

Mi rivolse un sorriso divertito aggiungendo:- Non avevo paura della Lupa in visita...l'avrei morsa a un tuo cenno...figurati se voglio avere paura del giudizio di mio nonno.-

Ricambiai il sorriso e constatai:- Sei forte piccola Lupa, sei decisamente la più forte che conosco.-

Il suo sguardo incrociò il mio e prima di vederla rientrare nello scompartimento dichiarò:- Anche tu non sei male quando bevi Tequila.-

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