22 - La veggente e il Lupo - S.B. (6)

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 23 Ottobre 2002 (Prima parte)

-Non dire a Beatrice dell'incontro con l'Apprendista o vorrà seguirci e finirà per farsi scoprire da mio nonno. Nessuna di voi deve interferire: promettilo!-

Con quelle parole Marco mi aveva incastrata quella sera e quando Beatrice era tornata dalla sua "passeggiata" per cenare, le avevo prontamente mentito: - Ho visto solo tuo nonno che mi ha detto che stanno finendo un lavoro pesante in Fucina e non torneranno per la cena.-

La giovane lupa non aveva commentato, decisamente invidiosa delle attenzioni del nonno verso il fratello e forse esausta, forse troppo gelosa, andò a coricarsi quasi subito dopo aver mangiato, lasciandomi sola nel salotto di Casa Botina.

Non volevo infrangere la promessa, ma ero decisamente curiosa di vedere chi sarebbe sceso dalla scalinata di granito per raggiungere la Fucina quella sera. Per cui, incurante della brezza gelida di ottobre, aprii la finestra che dava sulla strada avvolta dai gerani e vi posizionai davanti una poltrona.

Leggere alla finestra non voleva dire di certo interferire. E in attesa di qualche rumore sulla strada che mi consentisse di indagare sul nuovo Apprendista, aprii il diario di Sibilla, curiosa anche lì di scoprire come sarebbe finita tra la Veggente e il Lupo.

14 Dicembre 1966

Ieri sera è stato tutto così...così... Vorrei poter dire "assurdo", ma la verità è che mi sono sentita per la prima volta nella mia vita nel posto giusto e nessun incubo questa notte mi ha tormentato.

Vorrei cominciare dall'inizio, ma la verità è che non ci riesco e quindi comincio dalla fine: ho baciato Fabrizio.

Ancora non so cosa mi sia preso e ancora non mi sembra possibile che una come me si sia sporta d'istinto a baciare una bestia simile, ma l'ho fatto ed è stato ...assurdo e stupendo.

Sarebbe stato ancor più bello se il "Principe" non avesse preso a parlare subito dopo, ma questa è un'altra storia.

Ricomincio da capo: mio padre si è convinto a farmi uscire, grazie all'intercessione di Crisania che si è offerta di accompagnarmi alla festa. Una volta lì, conoscendo il suo debole per il buon vino, ho fatto in modo che ne bevesse più del solito e quando era ormai impegnata a spettegolare con le altre comare, mi sono allontanata con una scusa e ho raggiunto il luogo indicato da Fabrizio.

E' stato più complicato del previsto sbloccare l'amuleto, tanto che se lui non avesse scelto un luogo così appartato probabilmente Val o addirittura gli altri licantropi avrebbero certamente percepito il mio potere.

Alla fine dell'incantesimo ansimavo sfinita, sbuffando vapore in quella gelida serata e non so se per congratularsi o perchè davvero colpito, De Leonibus ha commentato facendomi premurosamente sedere su un muretto: - Non pensavo sarebbe stato così faticoso...Sei...sei davvero brava con la polvere magica.-

Mi ci è voluto qualche minuto per riprendermi e lui restava lì impalato, come preoccupato finchè, seduti al gelo sotto il pino gliel'ho chiesto: - Allora me lo dici che cosa hai ricordato?-

Lui mi ha guardato intensamente negli occhi e per un attimo ho pensato di lasciar perdere e andarmene di lì, ma poi è successa una cosa strana: i suoi occhi si sono fatti improvvisamente scuri come la pece e lui chinando la testa ha confessato:- Mi sono ricordato di te da bambina.-

-Di me?- ho fatto confusa.

-Sì...eri piccola...non puoi ricordarlo, ma per me è stato un momento particolare....un momento che mio padre voleva cancellare.- ha continuato distogliendo lo sguardo da me, come imbarazzato.

Wizard - The W seriesWhere stories live. Discover now