26 - Furto in casa Botina

593 53 3
                                    

24 Ottobre 2002 (Terza parte)

Con Beatrice passammo la mattinata ai laghetti a distrarci, non era stato difficile esprimerle il mio desiderio di ritornare tra le montagne. Anche lei sembrava stufa di stare in quel paese di streghe, per cui quando si allontanò per "sgranchirsi" le zampe appena prima di pranzo mi disse: - Non preoccuparti, ne parlo con Marco, così io e te rientriamo domani. Lui capirà e si concentrerà su quello che deve fare per Stregoria.-

Ero molto sollevata da quelle sue parole, per cui mi rilassai con il sole di mezzogiorno sul prato e solo quando la mia pancia prese a borbottare mi diressi verso Ca Botina, dove mi stupii di trovare la piccola lupa che starnutiva sui geranei vicino al pozzo.

-Che ci fai qui?- le chiesi confusa, ben conscia della sua allergia a quei fiori scelti appositamente da suo nonno per tenere lontani i Mannari.

-Non voglio entrare.- fece lei con voce nasale e molto preoccupata.

-Perchè?- chiesi guardando nervosa la porta.

-Fidati, in questo momento non vuoi entrare neanche tu!- fece leì indicando la finestra della cucina.

Curiosa mi avvicinai e lì presi a sentire le grida furiose di Furio Botina:- Era un regalo per il mio Apprendista! Glielo avrei dato dopo la presentazione all'Alto Consiglio ed ora è sparito.-

-Che vuoi che ne sappia io di quella dannata collana?- sentii sbraitare in risposta il mio amico.

-Non ho mai subito nessun furto nella Fucina in tutti questi anni e ora vuoi dirmi che questa è una coincidenza?-

La voce glaciale dell'Egemone mi fece rabbrividire: decisamente non avrei mai voluto affrontarlo, benchè avesse l'aspetto di un anziano nonnino, sembrava davvero una furia.

-Che cosa stai insinuando?- sentii il mio amico chiedere confuso.

-Io non sto insinuando niente, sto solo dicendo che l'Obstructo di Sibilla è sparito, chiedo a te di dirmi come.-

-Non lo so, ieri sera lì, l'hai visto anche tu!- ribattè Marco ormai seccato.

-Sei tornato in Fucina di nascosto portando con te quella ragazza?-

-Te l'ho detto, è venuta una volta sola perchè era curiosa! Non può essere stata lei e tu lo sai!- si spazientì il mio amico.

-Io lo so? Mi ritieni forse rimbecillito? Credi che non abbia capito che lei sa tutto di te?-

- Il fatto che sappia che sono uno Stregone non la rende capace di aprire la fucina, ci vuole Potere ! E' una normalissima ragazza!-

-Certo... allora sei diventato cieco?! Gli ormoni ti rendono imbecille?!- le parole taglienti del vecchio Botina ero certa avrebbero ferito il mio amico, e una mal celata rabbia nei suoi confronti cominciò a montare in me.

-Di che stai parlando?-

-Sto parlando che la tua smania di piacere a quella ragazza influisce sul tuo giudizio o vuoi forse dirmi che non hai notato l'enorme marchio che porta sulla spalla? Pensi che sia il ricordo di un rave party?-

-Nonno lasciami spiegare...- provò Marco controllandosi, come a voler ragionare con il vecchio.

-No! Non sono nato ieri, ho già visto una volta quel marchio e non mi è piaciuto quello che ho scoperto dopo!-

- Non ha fatto piacere scoprirlo nemmeno a me, eppure ci hai lasciato soli lassù tra quelle montagne per anni circondati dai Mannari.- ribattè rabbioso il mio amico, ormai decisamente stufo di provare a farlo ragionare.

-Questo era il desiderio di vostro padre.- provò a giustificarsi il vecchio, e notai osservandolo dalla finestra che le mani erano tornate a tormentare il ciondolo del rosario che portava al collo.

-Desiderio che hai sempre ignorato fino alla prova di Beatrice!-

Un silenzio teso scese nella casa e anche fuori nel cortile. Mi voltai verso la quattordicenne che ero certa aveva sentito tutto, e quella forse rammaricata per quelle parole o forse decisamente troppo allergica ai fiori aveva gli occhi ricolmi di lacrime e se ne andò via in un secondo, lasciandomi sola nella piazza.

Come se l'argomento della prova di Beatrice lo avesse riportato alla ragione, la voce di Furio tornò nuovamente calma e controllata:- Non voglio parlarne e non voglio litigare con te, aiutami solo ritrovare quell'Obstructo prima di Stregoria.-

E udite quelle parole dopo qualche secondo sentii la maniglia della porta scricchiolare e io mi accovacciai dietro ai vasi per timore di essere vista.

 Vidi uscire Furio Botina con lo sguardo confuso, una mano sul bastone e l'altra stretta al rosario che portava al collo, rosario che brillava come la notte prima di un barlume rossastro. E d'un tratto intravidi che come ciondolo non vi era affatto una medaglietta, ma una moneta, con un foro quadrato e seppi per certo che anche Furio Botina aveva qualcosa che non voleva o non poteva ricordare del proprio passato. 

 

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Wizard - The W seriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora