Capitolo 21. Sfida.

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"Dicci subito cosa ti ha detto all'orecchio!"

A Cora, Amy e Grace ovviamente non è sfuggito nulla del piccolo siparietto con Alex e sono terribilmente curiose ma non posso dir loro la verità, non mi darebbero più tregua, diventerebbero ancora più insistenti nel volermi far tornare con lui.

"Nulla di che, solo che voleva vincere lui... ma l'ho battuto allo spareggio e il weekend alla Spa è mio!!" Cerco di distrarle con l'emozione della vittoria, così su due piedi non avrei saputo cosa inventarmi e loro, grazie a dio, fingono di bersela.

Finita la tombola ci spostiamo al bancone e prendiamo un altro cocktail mentre la musica aumenta di volume e riempe il locale. Kevin si avvicina a noi e si complimenta di nuovo con me.

"È stato gentile quel ragazzo a cederti la vittoria senza nemmeno fare lo spareggio. Ma vi conoscete?" Aggiunge smascherando la mia piccola bugia.

Tre paia d'occhi mi inceneriscono in contemporanea.

"Tu non ce la racconti giusta!" Mi accusa Amy.

"Alex è il nostro capo oltre che l'ex di Rebecca." Spiega nel frattempo Cora a Kevin. "E ultimamente sta succedendo qualcosa tra loro, anche se lei fa di tutto per nasconderlo!"

Kevin si fa una grassa risata e, saggiamente, si allontana lasciandomi tra le grinfie di tre ragazze che hanno tutta l'aria di volermi fare un terzo grado.

"Devo andare un attimo al bagno." Presa dal panico, scappo via prima che inizino a tempestarmi di domande.

Mi faccio largo tra i ragazzi e le ragazze presenti al locale seguendo l'insegna luminosa che indica lo stretto corridoio dove ci sono le toilette. Mi ci chiudo dentro e prendo un profondo respiro. Non ho scampo, hanno capito che sto nascondendo qualcosa e non mi lasceranno in pace finchè non dirò loro la verità. Anche a me pesa mentire, sono una persona tendenzialmente molto schietta e sincera e reputo fondamentale il valore della lealtà, il problema è che se loro sapessero come stanno le cose ed iniziassero a farmi pressione per stare con Alex non so se riuscirei più a resistergli. E non posso permettermi di cedere.

Mi guardo un attimo allo specchio per fami forza da sola e mi decido a tornare dalle ragazze. Racconterò loro ogni cosa, non posso continuare a fingere ma, cascasse il mondo, non mi lascerò convincere a riprovarci con lui!

Spalanco la porta e mi fiondo fuori schiantandomi contro un muro. Un muro di muscoli e sangue, un muro dal profumo inconfondibile, un muro che si chiama Alex. Non casco a terra solo perchè le sue mani, che mi hanno istintivamente avvolta, lo impediscono.
Ogni volta che sono in questo locale pare io debba finire tra le sue braccia.

"Hei, sei di corsa." I suoi occhi puntati nei miei sembra vogliano scavare una voragine dentro di me andando a leggere ogni mio più profondo segreto. La mano che non ha ancora tolto dalla mia schiena mi provoca un formicolio maledettamente piacevole.

"Devo tornare dalle ragazze, mi aspettano." Il contatto tra noi si interrompe ma con il suo corpo continua a bloccare la mia unica via di fuga. A quanto pare non ha intenzione di farmi allontanare velocemente quanto avrei voluto.

"E così hai vinto il week end alla Spa." Mi si avvicina lentamente, con disinvoltura, sovrastandomi con la sua altezza.

"Potevi accettare lo spareggio. Magari lo avresti vinto tu." Indietreggio, un passo alla volta.

"Sono un gentiluomo." Si avvivina ancor di più.

"Allora non farmi pesare la vittoria." Arretro di nuovo.

"Non intendevo farlo. Mi chiedevo solo chi porterai con te." Sono ormai con le spalle al muro, in trappola.

"N-non lo so ancora." Inizio a balbettare quando sento il suo fiato che sa di liquirizia su di me. So che dovrei cercare di allontanarlo ma i miei muscoli non rispondono ai comandi.

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