Capitolo 45. Domande.

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Ho trascorso il weekend ciondolando dal letto al divano, con qualche piccola tappa in bagno o al tavolo della cucina.
Penny non si è mossa di casa, ha annulato ogni suo impegno per tenermi d'occhio, e Cora è passata da noi il sabato mattina, preoccupatissima per me.

Ho cercato di mostrarmi il più normale possibile, di non far pesare i miei problemi su nessuno, ma la realtà è che è evidente quanto io sia spenta. Sono piombata in una sorta di apatia.

Ho passato quasi interamente questi due giorni guardando il soffitto. Non ho fatto praticamente nulla e anche quando ero sul divano a guardare la TV in realtà non vedevo niente.
Ho risposto a monosillabi ad ogni domanda di Penny: per quanto mi sforzassi di fare conversazione o dare risposte più articolate non riuscivo proprio a fare di meglio che dire "si", "no", "ok" o poco più.

Ho provato a leggere un libro ma c'ho rinunciato quando mi sono accorta che rileggevo anche dieci volte consecutive la stessa frase senza nemmeno coglierne il senso.

Ho mangiato, questo si. Soprattutto schifezze confezionate perchè di sbattermi per cucinare non ne avevo proprio voglia.
E ho dormito, anche se male perchè ogni volta che chiudevo gli occhi l'immagine di Alex nel parcheggio della Blunt's Company si affacciava nella mia mente facendomi risvegliare con un senso di angoscia.

In un modo o nell'altro, comunque, siamo arrivati al lunedì mattina.
Ho deciso di non andare al lavoro, di prendere qualche giorno di ferie o permesso, per ora. L'ho detto a Cora e si occuperà lei di comunicarlo ad Alex o a suo padre.

In questi due giorni sono riuscita senza troppa fatica a non pensare ad Alex, anzi a non pensare a niente, ma stamattina mi risulta decisamente più difficile.

Alex ormai sarà arrivato in ufficio.
Avrà tolto il giubbino appendendolo accanto all'ingresso e poi? Solitamente veniva da me, alla mia scrivania, per salutarmi ed augurarmi una buona giornata con un bacio.
Che effetto gli avrà fatto trovare il mio posto vuoto? Si aspettava la mia assenza o credeva che mi sarei presentata comunque al lavoro, nonostante ciò che mi ha fatto? Starà già organizzando il mio trasferimento in un altro ufficio e cercando una nuova segretaria?

Tutte queste domande continuano a perseguitarmi sin da quando ho aperto gli occhi, non riesco a farne a meno.
Vorrei riuscire a fregarmene di tutto, tornare nel torpore che ha caratterizzato le mie ultime quarantotto ore ma non ne sono capace. È come se il mio cervello, dopo un periodo di stand by, avesse ripreso a far girare gli ingranaggi e fermarlo ormai è impossibile.

Anche Alex starà rimuginando su di noi? Su quel che abbiamo passato insieme, su quel che avremmo potuto costruire e su ciò che invece non sarà mai? O avrà voltato pagina senza troppi indugi? Sarà tranquillo e sereno come sempre o la fine del nostro rapporto avrà turbato almeno un pochino anche lui?

A differenza dello scorso anno, in queste settimane percepivo che tra me e Alex ci fosse una sintonia davvero perfetta. Non c'era solo attrazione fisica tra noi, non era solo passione, lo vedevo davvero coinvolto.
Cazzo, non l'ho comprato io quel mega attico con vista mozzafiato! Nè ho speso un sacco di soldi per quel quadro meraviglioso. Non ho insistito io perchè ci fotografassero insieme alla cena di beneficenza, come una coppia.
Tutte queste cose mi fanno pensare che anche lui avesse dei progetti per noi, anche lui immaginava un futuro insieme. L'ha detto pure il suo amico Tray che era "cotto come una pera cotta".

Come ci siamo arrivati a questo punto?

Più ci penso e più mi convinco che deve esserci sotto qualcosa. Non posso credere che mi abbia presa in giro ancora una volta.

Ci rimugino tutta la mattina e, all'ora di pranzo, ho la conferma che in tutta questa storia c'è qualcosa che non va.

"Reb, ma cosa sta succedendo?" Non faccio in tempo a rispondere al telefono che Cora salta ogni convenevole e va dritta a ciò che le interessa sapere.

"In che senso?"

"Alex stamattina non è in se. Ha un aspetto terribile, sembra reduce da una sbronza colossale e non sembra aver fatto nulla per mascherarlo. Ti assicuro che non l'ho mai visto così. Inoltre è irritabile da morire e non ne sta facendo una giusta, non c'è proprio con la testa."

"E perchè lo dici a me?"

"Non può essere una coincidenza che vi lasciate e lui sta una merda. Ma perchè ti ha mollata e poi sta così?"

"E io che ne so? Chiedilo a lui."

"Si certo. Ora irrompo nel suo ufficio e ghi dico oh, pezzo di merda, perchè hai mollato la mia amica senza nemmeno dirle perchè e poi ti permetti di fare il sofferente come se non fosse una tua scelta? E poi mi licenzia. Ti ricordo che sono solo la centralinista, non posso permettermi tutta questa confidenza, io."

"Cora, non so che dirti. Non mi ha dato alcuna spiegazione, ha detto solo che non poteva più stare con me." Mi rendo conto da sola, nel momento stesso in cui ripenso alle parole che Alex ha usato quella sera, che finora non ne avevo colto il significato.

"Che non poteva stare con te?" Chiede Cora, essendo giunta alla mia stessa riflessione.

"Bhe, si, ha detto così... ma magari è un caso. Forse intendeva che non mi amava veramente e quindi non potevamo stare insieme. Sicuramente è così." Nonostante la mia sensazione di stamattina, nonostante questa chiamata di Cora, non posso permettermi di illudermi e prendere un'altra bastonata in faccia.

"Senti Cora, grazie per la chiamata, ma non serve che ti preoccupi per me. Starò bene, prima o poi. E fregatene di Alex. Sinceramente... cosa fa e come sta sono solo cavoli suoi."

"Mha, non sono convinta. Ma capisco il tuo bisogno di non pensarci più. Scusami se ti ho parlato ancora di lui anzichè aiutarti a distrarti. Ci sentiamo presto."

Chiudo la chiamata con Cora e mi ributto sul letto.
Distrarmi. Avrei proprio bisogno di distrarmi ma sono a casa da sola, Penny aveva lezione in università, quindi passerò inevitabilmente l'intero pomeriggio a pensare a ciò che mi ha appena detto la mia collega.

Alex sta male.

E allora perchè mi ha lasciata?













Per Sempre CosìWhere stories live. Discover now