1 - Un giorno come gli altri...credo.

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Vengo svegliata da uno squillo prolungato e fastidioso proveniente dal mio comodino. Mi stropiccio gli icchi ancora intorpiditi e con una mano faccio cadere a terra la sveglia nell'inutile tentativo di spegnerla.

Sento una voce uscire dalla cucina: -Willow svegliati! È già tardi!-.
Io sbuffo, irritata, ma alla fine mi alzo lo stesso.
È mia madre che mi ha chiamato, e penso che un po' tutti sappiate cosa succede quando non si dà loro retta.
Beh...in realtà lei non mia madre, ma quella che ne fa le veci. Mia madre, quella naturale, è morta quando avevo solo sei anni.

Era una persona...importante. Sì, penso di poterla definre importante. Ma non importante come attori, cantanti o gente famosa. Vi spiegherò tutto, più tardi.

Invece mio padre non lo conosco. Voglio dire, l'ho conosciuto, ma due anni prima che mia madre morisse lui se ne è andato, e i miei ricordi su di lui sono stati cancellati.

Non ne ho mai saputo il motivo, so solo che, anche sforzandomi al massimo, non riesco a ricordare nemmeno le cose più semplici su di lui, come il suo nome, o il suo viso.

Mi presento. Mi chiamo Willow. Ho capelli lunghi, lisci e neri e occhi dello stesso colore. Ho undici anni ed è da quando ne avevo sei che cambio continuamente famiglia adottiva; penso di averne cambiate tre negli ultimi due mesi. Non sono certamente una di quelle persone che si possono definire comuni, anche per questo dovrete aspettare per una spiegazione.

Mi alzo dal letto e passo per la cucina prendendo una fetta di pane tostato che mangerò durante il tragitto fino a scuola, poi esco di casa, senza neanche salutare.
Prendo l'autobus come tutte le mattine e mi metto le cuffie nelle orecchie. Ovviamente nessuno si siede vicino a me. Meglio così. L'autobus procede velocemente verso la scuola. Non mi è mai piaciuta la scuola.
Ogni giorno ascolto cose che mi sono già state insegnate.
Da bambina ho ricevuto un'istruzione piuttosto completa.

-Siamo arrivati!- dice l'autista. Io scendo senza togliermi le cuffie e calandomi il cappuccio della felpa sugli occhi. Appena fuori mi corrono incontro Mark e Gilbert, due fratelli in classe con me, probabilmente anche i miei due unici amici.

-Ehi Willow! Come va?- mi chiede Mark sorridendo.
-Bene- rispondo ricambiando il sorriso.
-Penso proprio che dovremmo andare in classe ragazzi. Alla prima ora abbiamo quella bestia del prof di matematica- dice Gilbert con uno sguardo preoccupato lanciando un'occhiata all'orologio. Io e Mark annuiamo divertiti dalla sue continue preoccupazioni e ci dirigiamo tutti e tre verso la nostra aula. La giornata scolastica passa lentissima, ma alla fine sono tutte così; rispondo a qualche domanda, poi torno a guardare fuori dalla finestra.
Non per vantarmi, ma ho la media di voti più alta della scuola; come ho già detto, so già tutto quello che gli insegnanti spiegano. Alla fine di queste cinque ore terribili, finalmente suona la campanella.
-Se volete potete venire a casa mia.- dico rivolgendomi a Mark e Gilbert. Loro accettano e dieci minuti dopo siamo già a destinazione.
-Ciao tesoro...- dice mia 'madre'.
-Ciao...- borbotto io dirigendomi in camera con i miei amici.
Dopo un quarto d'ora mi sento richiamare da dietro la porta.
-Dimenticavo tesoro...la posta...ci sono tre lettere indirizzate a te...-.
-Mettile pure sulla scrivania...saranno i soliti abbonamenti alle riviste.- dico distrattamente leggendo un libro, mentre Mark e Gilbert giocano a carte. Lei fa come ho detto poi torna in salotto a vedere telenovelas strappalacrime.
A partita finita, Mark si avvicina alla mia posta. -Abbonamento, pubblicità...e...e questo che è?- dice ridendo mentre solleva la terza lettera chiusa da uno stampo di ceralacca.
-Guarda! Sembra un invito a pubblico ufficiale! Che dici...ti avranno nominato presidente della Repubblica?- esclama accennando una risata. Io alzo lo sguardo dalle pagine.

-Ah...- dico con calma. -Lo sapevo che prima o poi sarebbe arrivata...-.
-Eh?- dice Mark, che stava pensando ancora alla sua sconfitta a carte.
-La lettera.- spiego. -La mia lettera per Hogwarts.-.

Una maga specialeWhere stories live. Discover now