37 - Non è ancora finita

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I miei amici dovettero trattenermi dal saltargli addosso. Lo avevo cercato per tutti quegli anni, ed ora era lì, morente, a terra.
-Tu...- sibilai.
-Blake.- terminò Gil.
Non era molto cambiato in tutti quegli anni. Era molto più alto e snello. I capelli castani erano ancora tagliati a caschetto; e con il sudore e il sangue che usciva da una piccola ferita sulla fronte. Il tatuaggio dei tre artigli neri sul collo era ancora ben visibile.
Un grande taglio gli squarciava il petto.
-Non sei ancora morto eh? Ti sei ridotto così per farmi provare pietà? Per te? Perché se é così non ci sei riuscito sai?- sussurrai con disprezzo, ma sentendo comunque un fastidioso nodo in gola.
Lui mi guardò con i suoi occhi neri, che stavano pian piano sbiadendo, poi fece un sorriso sforzato.
-Willow...non si usa più salutare i vecchi amici?- bisbigliò.
Era la stessa frase che mi aveva detto sette anni prima.
Vedendo che non gli rispondevo, continuò.
-É bello rivederti...ti vedo in forma..-.
-Non posso dire lo stesso di te- gli risposi.
-Chi è stato a farti questo?- chiesi.
-Pensavo mi odiassi e che non ti importasse nulla di me- disse lui ridendo in modo roco, ma la risata fu interrotta dai suoi colpi di tosse, che gli riempirono la bocca di sangue.
-Io...io ti odio...- dissi titubante.
Lui fece un altro sorriso sforzato.
-I miei due sottoposti. Quelli più fidati. Sono stati loro a farmi questo- disse.
-Scegli molto bene i tuoi sottoposti- sussurrai.
-A quanto pare.-
Guardai i miei amici. Erano stati zitti fino a quel momento e sembravano non capire cosa stesse succedendo.
Mi girai di nuovo verso Blake.
-Qual'è il tuo obiettivo? Uccidere tutti i maghi?- chiesi.
-Sì- disse in modo schietto. -Sì lo era-.
-Lo era?-.
Lui annuì.
-In realtà l'obiettivo...non era esattamente ucciderli tutti...ma sottometterli. Espandere il dominio di mio padre...-.
-Perché ci hai rinunciato?- chiesi ancora, notando che si stava indebolendo sempre di più.
-Perché è stato lui a ordinare di uccidermi- spiegò piano; -Il suo spirito ha corrotto i miei sottoposti. Non aveva più bisogno di me..buffo vero?- sorrise una terza volta. Il sangue ormai gli contornava tutto il corpo.
-Ucciderti. Tu non sei morto- osservai.
-Ma chi vogliamo prendere in giro...- sussurro chiudendo gli occhi; -Sto morendo. Lo sai-
-No- dissi chinandomi su di lui.
-Una pozione, una pozione qualunque. Avanti!- dissi quasi urlando porgendo la mano a Scarlett.
-Non si può! Non ho tempo...gli ingredienti..gli strumenti...non..non posso..- disse lei in un sussurro spaventato.
-La magia allora- dissi appoggiando freneticamente le mani alla sua ferita sul petto, e feci comparire delle luci verdi. Non sembrava funzionare...
Blake con le ultime forze allungò la mano e afferrò il mio braccio.
-È stata inferta con un'arma oscura appartenuta a mio padre. Non si può curare...fermati...stai solo sprecando energie...- balbettò.
-No- ripetei, poi riprovai la stessa magia più volte.
-No. No. Non funziona!- urlai.
-Te...l'avevo...detto...-
-Non puoi morire- sussurrai. -Non puoi...-
Lui mi accarezzò la guancia sorridendo.
-Allora anche tu...almeno un po'...- disse riacquistando per un attimo la voce.
-Almeno un po'? Almeno un po' che cosa?...-
-Almeno un po' anche tu mi ami...- sussurrò.
-Come?- chiesi con la voce spezzata.
-Da quando eravamo piccoli- spiegò.
-Io ti ho sempre amata-.
Poi esalò il suo ultimo respiro.

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