40 - Combatti

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"Combatti"
Sentivo questa parola risuonarmi nella testa, ancora e ancora.
"Chi sei?" tentai di chiedere.
"Combatti"
Le voci si moltiplicavano.
"Combatti, Willow, combatti...non vuoi più che qualcuno muoia al posto tuo, vero? Non vuoi che vada a finire come con tua madre"
"Non ho ucciso io mia madre" ribattei, ma una piccola parte continuava a ripetermi il contrario.

-WILLOW, DIETRO DI TE!- era Mark che gridava.
Mi girai di scatto e feci comparire una fiammata che annientò un vampiro.
-AVADA KEDAVRA- urla Vincent, e uccide un altro nemico.
Mark e Gil hanno fatto spuntare zanne e artigli da lupo, e si difendono con quelli.
Così ci facciamo largo tra la folla: magia, graffi e morsi.

Un urlo. Un pianto.
-È UN RAGAZZO! AIUTATELO!-

Un ragazzo. Qualcuno che conosco? Non lo so, non ho il tempo di girarmi.
Combatti. E combatterò. Fino alla fine.
Il cielo si fa nero, più nero del normale.
Salve umani...siamo ai comandi del sommo. Del supremo. Di Blake.
Sono due voci all'unisono, cupe, con una punta di sarcasmo.
No, non siete al comando del supremo Blake, penso, voi avete ucciso il supremo Blake, lo so...
Ma i nemici sembrano non saperlo, infatti acclamano queste figure, dalla forma umana, ma completamente nere, dai tratti indistinguibili.
Demoni?
Le loro voci si uniscono a formarne una più malvagia, più antica.
-VINCETE PER ME!- urla la voce.
La voce del Male.
Il Male profondo.
Il Male antico.
Il padre di Blake.
L'assassino di mia madre.
I due si buttano tra la folla. Sembrano uccidere maghi su maghi senza nemmeno sfiorarli. Vengono verso di me.
-ATTENTA- grida mio padre, che è troppo lontano per raggiungermi.
-E così sei tu...la figlia di Mystic...ciao Willow...- dice la voce. -Mi ricordo di te...sei così cresciuta...anche mio figlio è cresciuto lo sai?-
-È morto- sibilai.
-Oh...davvero?- chiese la voce fingendo stupore. -Non lo sapevo...-
-Tutto qui? "Non lo sapevo?"?-.
I due fecero le spallucce.
E partirono all'attacco.
Tutto rallentò. Li vidi che si avvicinavano, sempre di più...
Mark mi si para davanti, artigli pronti ad attaccare.
Ma loro erano più veloci.
Una lama nera trafigge da parte a parte il suo petto, e il sangue inizia a sgorgare.
Vado in panico, non ci vedo più....eppure il corpo si riempe di adrenalina...non posso più trattenere la maglia...una grande esplosione...poi più niente...

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