38 - Kyros

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Ci vollero parecchi minuti perché mi alzassi dal cadavere di Blake disteso per terra; e, quando lo feci, mi accorsi di avere le lacrime che mi inondavano il viso.
-Va tutto...bene?...- chiese Mark in un sussurro.
-Va tutto bene- mentii.
-Non siamo riusciti a fare niente...ci dispiace...- mormorò Gil.
-Ho detto che VA TUTTO BENE- ripetei più forte per coprire i miei singhiozzi.
-Lui vorrebbe che tu tornassi a casa. Non spetta a te fare tutto questo.- disse Mark.
-Primo: certo che spetta a me farlo...e secondo...tu non puoi sapere cosa vorrebbe lui. Io lo conosco...c...conoscevo...lui vorrebbe che lo uccidessi. Lui vorrebbe solo che io uccidessi suo padre- ribattei.
-Suo padre è già morto. Tantissimi anni fa. L'ha ucciso tua madre...-
-Vorrà dire che ucciderò quelli dalla sua parte. Sei più contento ora?- dissi acida.
-Cerca di ragionare...- iniziò Zak.
-NO! HO DETTO CHE LI UCCIDERÒ. E LO FARÒ. ORA SMETTETELA. SE VOLETE CORRERE A CASA FATELO! ANDATEVENE! SIETE SOLO DELLE PALLE AL PIEDE!- urlai, e mi allontanai a passo spedito.
Solo pochi minuti dopo sentii altri passi dietro di me.
-Non lo pensi davvero- disse Mark.
-Non possiamo lasciarti sola in ogni caso.- aggiunse Gil.
-E non lo faremo- questo era Zak.
-Fosse l'ultima cosa che facciamo- sussurrò Scarlett.
-Beh...magari non proprio l'ultima eh?- sottolineo Erica; -Non so...nel caso...io avrei degli impegni per domani...tipo...vivere, capite?-
-Basta che dopo tutto questo mi offri la cena e mi compri le sigarette, chica- aggiunse Pablo.
Tutte le loro voci erano determinate.
-Non sapevo che tu ti fossi messo a fumare- osservai.
Pablo sospirò. -Non mi sono messo a fumare, era giusto per farti pagare qualcosa in più oltre la cena-.

Gli eserciti si stavano fronteggiando. Era difficile capire chi fossero i buoni e chi i cattivi.
C'erano maghi in entrambi gli eserciti, così come i licantropi, i vampiri e altre creature.
Un uomo incappucciato gridava ordini a destra e a manca, e in contemporanea sussurrava strane parole a vari talismani che teneva al collo, e questi sembravano infondergli potere e energia.
-KYROS, SILVAN È MORTO!- gli gridò uno da qualche metro di distanza.
-CONTINUATE A COMBATTERE- rispondeva lui, e sferrava un pugno di luce blu contro un vampiro, che si accasciò a terra.
-KYROS, CI SONO DEI CIVILI!- urlò un altro.
-Impossibile...- mormorò lui più per convincere sè stesso.
Si voltò, eppure i civili erano lì. Dei ragazzini, otto per la precisione, tutti sembravano maggiorenni, e si stavano lanciando nella mischia.
Kyros attivò un altro talismano, e, cogliendoli di sorpresa, li scaraventò dietro un cumulo di macerie, poi corse da loro.
Una ragazza gli puntò la bacchetta sotto la gola appena lo vide.
-Chi sei?-
-Mi chiamo Kyros.- rispose lui; -Fidatevi di me. Sono dalla vostra parte. Vi ho scaraventati qui solo per proteggervi-.
-Pensavi di proteggerci facendoci venire un trauma cranico?- borbottò un ragazzo massaggiandosi la testa.
-Non esattamente. Pensavo che quell'amuleto avesse meno potenza...devo essermi sbagliato. Voi chi siete?-
Un'altra ragazza gli si avvicinò.
-Io sono Willow- disse; -E loro sono Mark, Gilbert, Erica, Vincent, Scarlett, Zak e Pablo-.
-Sei sicura che possiamo fidarci di lui?- chiese Erica.
-Abbastanza- le rispose.
-Tornate a casa- disse Kyros.
-Scherzi?!? Siamo venuti fin qui per combattere e tu vuoi mandarci a casa?- sbottò Vincent; -Non siamo più bambini-
-È pericoloso- insistette lui.
-Tu non capisci. Io devo combattere- sibilò Willow.
-Nobile da parte tua. Ma no- ripetè l'uomo.
-Ti ho detto che DEVO- disse tirando un pugno a una tavola di legno, che mandò a fuoco per l'esasperazione.
-Che trucco era?- chiese incuriosito Kyros; -Non conosco amuleti in grado di farlo-.
-Eh?- chiese Willow colta di sorpresa per la domanda fuori luogo.
-Che trucco era?-
La ragazza sussurrò qualcosa di incomprensibile.
-Puoi fidarti di me- le ricordò Kyros.
-Magia...magia pura. Lo dirò senza troppi giri di parole, sono la figlia di Mystic-.
-Di Mystic- ripeté l'uomo come in trance. -Di Mystic....di Mystic...di Mystic....- poi si avventò su di lei.
L'unica cosa che Willow sentì prima di chiudere gli occhi per preparasi al colpo fu Mark che gridava: -NON DOVEVAMO FIDARCI!- poi nulla. Si era disconnessa dal mondo...
Uno...
Due...
Tre...
Ancora nessun colpo...
Quattro...
Cinque...
Sei...
Ancora nessun dolore...
Era davvero morta così?! Senza combattere?! Non voleva accettarlo.
Aprì gli occhi. L'uomo la stava...ABBRACCIANDO?!?
Sì, la stava abbracciando...e piangeva, le sue lacrime le inzuppavano la manica della maglietta.
Era tentata dal gridare: 'AIUTO! UN PEDOFILO!', ma sapeva che non era la cosa giusta da fare.
-Willow- mormorò l'uomo tra le lacrime; -Willow io....sono tuo padre-.

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