31 - Decisioni difficili

847 88 11
                                    

-Ehi molla la mia gamba!-.

-E tu il mio piede allora!-.

-Non è il suo piede, è il mio piede-.

-E smettetela!- gridai.
-Lumos...- bisbigliò Vincent, e la punta della sua bacchetta si illuminò di una luce intensa. Qualcuno strizzò gli occhi per adattarsi a essa. Eravamo tutti ammassati l'uno sopra l'altro. Dalle pareti rocciose probabilmente ci trovavamo in una caverna. Ci alzammo a fatica, la testa mi rimbombava e mi faceva male, e dalle facce degli altri dedussi che era lo stesso anche per loro.
-Cosa diavolo è successo?- chiese Vincent.
-Pablo...è stato lui...deve essere stato lui!- esclamò Mark.
Sentimmo un mugugnio provenire da un lato della caverna e ci girammo. Vincent puntò il fascio di luce verso il punto esatto da cui proveniva il rumore.
C'era Pablo. Imbavagliato e legato stretto; con qualche graffio in faccia.
Ci affrettammo a liberarlo e prima che potesse dire qualcosa, Erica si avventò su di lui e gli tirò un ceffone così forte da farlo cadere. La guardammo tutti sbigottiti.
-Chi sei tu e cosa ne hai fatto della vera Erica!?- chiese Scarlett.
-Siete davvero così sorpresi?- sbottò la Tassorosso; -Questo...coso esce dal nulla e con una qualche strana magia ci fa tutti svenire e noi ci ritroviamo in una caverna! UNA CAVERNA! NIENTE CIVILTÀ, NIENTE PERSONE E SOPRATTUTTO NIENTE DOLCI!-.
-Stai calma...muchacha...- bisbigliò Pablo; -Non sono stato io...a farvi svenire...lui mi ha preso...e mi ha portato qui...non so con esattezza cosa abbia fatto...credo abbia fatto una specie di clone con le mie sembianze...poi l'ha mandato da voi. Io non c'entro niente! Fidatevi!-.
-Lui...lui chi?- sibilò Vincent.
-Bell- disse prontamente Pablo; -Sempre se questo è il suo vero nome...-.
-Che intendi dire?- chiese Mark.
Pablo si massaggiò la testa: -Fate troppe domande amigos...comunque...'Bell' era sotto effetto della Polisucco che è...-
-Una pozione che ti permette grazie al DNA di una persona ricavato attraverso un capello o quant'altro di trasformarti in ella- finì Scarlett.
-Ma brava la nostra pozionista- commentò Pablo; -Dicevo...era sotto effetto della Polusucco. Appena mi ha portato qui dentro è cambiato. È diventato più magro, castano, con gli occhi neri...aveva più o meno la nostra età...se non un anno in più...non saprei. Ah...e aveva uno strano tatuaggio con tre artigli neri-.
Impallidii: -No...non può essere...era così vicino e...non sono riuscita a riconoscerlo...-.
Mark deglutì; -È tornato- bisbigliò.
-È tornato- confermai.

-Eh già. Sono tornato!- disse una voce sadica e allo stesso tempo trionfale alle nostre spalle.
Mi girai e mi accorsi con terrore che i miei sospetti erano fondati.
-Blake...- sibilai.
-Willow! Non si usa più salutare i vecchi amici?- sibilò lui di rimando con un inquietante sorriso in volto. Mi limitai a guardarlo male e il suo sorriso pian piano svanì.
-Cosa vuoi da me?- chiesi acida.
-Cosa voglio...da te?- Blake si mise a ridere. Una risata piena di follia.
-Io...voglio distruggerti!- esclamò; -Ma non sono uno stupido. So che non posso farlo da solo. E poi con questi...tipi con strani poteri...sarebbe ancora più difficile... Sto radunando un esercito! Un grande esercito! Mio padre...-.
-Tuo padre è morto!- urlai; -Lo sai meglio di me! Non tornerà!-.
Mi aspettavo che urlasse, ma ricominciò a ridere.
-Morto dici? Lui non è mai veramente morto...lui...è il male! Il male che si insidia sulla terra! Il male dentro ogni uomo! Anche dentro di voi...- sibilò; -Forse non ha una forma compatta, e non la avrà mai. Lo so. Ma io lo posso sentire...lui mi parla...lui è dentro la mia testa!-.
-LUI TI HA FATTO IMPAZZIRE! LUI TI HA RESO COSÌ!- urlai.
Lui tirò un pugno a una roccia, rompendola; -Io non sono pazzo...questa è la mia vera natura..-.
Provavo quasi pietà per lui. Era così ovvio ciò che gli avevo appena detto...eppure non riusciva a capire...
Blake chise gli occhi per qualche secondo, come per calmarsi.
-Però non siete tutti forti...per esempio...chissà...- il suo sguardo si fece folle; -Zak...hai voglia di morire?...-. Il Corvonero indietreggiò di qualche passo, intimidito.
Blake sorrise malignamente; -Perché non lo facciamo... con i vostri metodi? Se usassi i miei sarebbe troppo facile...- estrasse la bacchetta e la puntò contro Zak.

-AVADA...-

In quel momento qualcosa si sprigionò dal nulla. Una luce, divina. Sembrava...mia madre!? Come in un ologramma...tremava...era quasi trasparente.
-M...mamma!?- provai a dire.
Lei non disse niente, unì le mani e io e i miei amici ci ritrovammo sospesi in una specie di dimensione parallela. Blake non c'era più. A quel punto mia madre si girò, e vidi quel viso che ormai non vedevo da troppo tempo. Volevo correrle incontro, ma con un gesto deciso della mano me lo impedì.
-Voi otto...siete stati bravi...molto bravi...- sussurrò; -Ma non potete stare qui. Stare insieme non vi garantirebbe la sicurezza. Dovete dividervi. Andarvene-.
Erica tentò di replicare ma le parole le si bloccarono in gola.
-Dovete dividervi...fino alla maggiore età...dovrete faticare ed allenarvi...ma vi sarà proibito tornare tutti e otto insieme-.
Vincent guardò Erica.
-Voi siete uniti da un legame...sentimentale...non sarebbe giusto separarvi...ma vi sarà impossibile usare in modo eccessivo i vostri poteri. E voi due...- indicò Mark e Gil; -Continuate...a proteggerla...- disse la Dea.
Vincent e Erica accennarono un sorriso.
-Non posso mantenere questa forma a lungo...questo ormai non è più il mio mondo...con questi pochi poteri rimasti come ho detto vi dividerò...sarà tra sette anni esatti che vi riincontrerete. Segnatevi questo giorno...Perché sarà quello della battaglia finale...-.
Mi guardò, sembrava sul punto di volermi dire qualcosa, ma alla fine abbassò lo sguardo, triste.
-Andate- disse.
Tutto intorno a me iniziò a girare. Non riuscivo a distinguere i contorni delle figure. Stavo per impazzire, quando mi ritrovai su un letto.
Mi guardai intorno. Era il mio letto. Non quello di Hogwarts, quello della mia camera, quello da dove tutto era iniziato.
Mi buttai di peso e piansi.
-Sette lunghi anni...- dissi tra i singhiozzi, poi il mio corpo non resse più, erano successe troppe cose, e mi addormentai...



Una maga specialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora