9 - Volare

2K 160 10
                                    

Uscii dalla Sala Grande subito dopo aver finito di fare colazione.
Per l'emozione e la fretta non riuscii nemmeno a parlare con i miei amici; di lì a poco avrei avuto la mia prima lezione di Volo.
Corsi in giardino con così tanta foga che inciampai. 'Inizio ad odiare questo vestito così lungo, mi sa che dovrò apportargli qualche modifica' pensai tra me e me. Avevamo lezione di Volo con i Grifondoro.
Subito fuori dalle mura del castello incontrai Scarlett.
-Sei stata davvero molto gentile a stare con me, questa mattina- disse con un sorriso pieno di sarcasmo.
-Scusa- dissi ridacchiando; -Ero solo impaziente per questa lezione-.
-Quindi sei proveniente da famiglia di Babbani?- chiese lei.
Io balbettai: -E-ecco...i miei genitori adottivi...s-sì sono...Babbani...e i tuoi?- chiesi per cambiare argomento.
Lei mi rivolse un mezzo sorriso; -Beh...entrambi i miei genitori sono Maghinò...penso che mi invidino un po'-.
-Maghinò?- ripetei. -Sono coloro che hanno entrambi i genitori maghi, ma che non sono in grado di compiere alcuna magia- spiegò; -Devo aver ereditato i poteri dai miei nonni...loro sì che sono stati grandi maghi...-.
Non ebbi il tempo di dire altro, perché in quel momento arrivò la nostra insegnante di Volo, Madame Hooch.
-Buongiorno ragazzi, e benvenuti alla vostra prima lezione di Volo- ci salutò lei.
-Buongiorno, Madame Hooch.- rispondemmo educatamente. Agitò la bacchetta, e le scope che un attimo prima si trovavano in un mucchio, si misero ordinatamente alla sinistra di ogni studente.
-Ora allungate il braccio e ordinate 'Su!'. Se la scopa riuscirà a percepire la vostra determinazione si alzerà e vi verrà in mano. E ricordate, oltre alla determinazione percepiscono anche la paura- disse.
-Su!- gridai alla scopa, e subito dopo la stavo stringendo nella mano. In pochi, come Scarlett, Vincent e qualche Grifondoro erano riusciti come me a farlo al primo colpo, ma nel giro di pochi minuti ci riuscimmo tutti.
-Ora provate a volare- disse Madame Hooch. Tutti ci mettemmo a cavallo delle scope e facemmo dei giri si prova. Era una sensazione straordinaria, mai provata prima. Sentivo il vento tra i capelli, i piedi che non toccavano terra. Una sensazione di libertà assoluta.
Sfortunatamente anche questa lezione finì, e passai il resto delle lezioni, sia della mattina che del pomeriggio, a ripensare a quella esperienza, beccandomi anche qualche rimprovero.
La sera, dopo cena, mi trovai con tutti i miei amici nella Sala Grande. Erica aveva un'aria afflitta.
-Che succede? Non hai ancora visto Vincent?- chiesi ridendo, e lei mi scoccò un'occhiata carica di odio. 'Allora anche i Tassi odiano di tanto in tanto' pensai.
Scarlett rise: -Vincent non c'entra...solo...è da tre giorni che non ha il computer... e non lo avrà per tutto l'anno scolastico dato che sono vietati apparecchi elettronici-.
-Dovrai imparare a farne senza- dissi senza riuscire a smettere di ridere, poi andammo a letto, stanchi, e per la prima volta ringraziai di non essere in dormitorio con Erica, che probabilmente mi avrebbe strangolata.

Una maga specialeOnde histórias criam vida. Descubra agora