41 - Dolore

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-Willow, Willow, svegliati. Svegliati.- mormorò una voce con dolcezza.
-Pa...papà?- chiesi.
-No, Willow, sono il Professor Silente-.
-Professore?...ma che ci fa lei nel bel mezzo di una guer...- aprii gli occhi.
Niente guerra.
Niente feriti.
Niente di niente.
Ero solo nell'infermeria di Hogwarts. Sdraiata. Nella stanza c'era solo il Professor Silente.
-Ho...ho sognato tutto?- chiesi disorientata.
-Certo che no, Willow- disse Silente con voce pacata e un sorriso accennato appena sulle labbra.
-I miei amici...mio padre...dove...- farfugliai.
-Ti aspettano qui fuori. Ho chiesto io di parlare da solo con te prima- spiegò.
-Di cosa...di cosa dobbiamo parlare?-.
-Di quello che è successo ieri. Di quello che hai fatto. Ti ricordi?-
Scossi la testa.
-Mi ricordo solo che c'è stata una grande esplosione. È esploso qualcosa.-
-No- mi corresse Silente. -È esploso qualcuno. Tu, Willow-
In un primo momento non capii.
Mi guardai per vedere se mi mancavano alcuni pezzi. Tutto a posto.
-Non sembro una persona esplosa- osservai.
Il Professore rise debolmente.
-Beh no...però si può dire che tu sia comunque esplosa. Non so cosa sia ben successo, me l'hanno raccontato. Ma da quello che ho capito, improvvisamente tu non sembravi più in te. Tutto quello che si trovava accanto a te, strade, persone, oggetti, pezzi di casa, e stato spinto via ad altissima forza. Tua madre la chiamava 'esplosione finale'-
-Non ho fatto male a nessuno dei miei amici...vero?- chiesi preoccupata.
-No, sembra che sia una magia in grado di colpire solo i diretti interessati-
Tirai un sospiro di sollievo.
-Vuoi andare da loro?- chiese Silente. E per un attimo il suo sorriso vacillò.
Non risposi. Mi limitai ad alzarmi e uscire dalla porta.
Quello che vidi fuori mi fece rimpiangere di essere uscita.
Mark piangeva. Pablo aveva perso la sua vitalità. Erica stava in silenzio con Vincent. Scarlett non diceva una parola.
E poi mio padre...che appena mi vide mi corse incontro, abbracciandomi.
Era pieno di fasciature. Sul collo, in faccia, sul petto, sulle braccia e sulle gambe. Ma era vivo. Ed era con me.
Era tutto quello che contava.
-Papà...- mormorai, -Siamo vivi....-.
-Sì- disse, poi si incupì e si corresse. -Noi sì-
Mi riguardai intorno.
-Gilbert. Zak. Dove sono?- chiesi. Non ricevetti risposta.
-DOVE SONO?- ripetei più forte.
Pablo si limitò ad alzare la testa. E indicare in alto con un dito.
-No...- scossi la testa. Mark piangeva più forte.
-NON È VERO! STAI MENTENDO!- urlai.
Pablo si alzò e mi si mise di fronte. Era più alto di me. Mi squadrava con occhi sconsolati.
-Perché dovrei mentire?- sussurrò. -Mentire cambierebbe qualcosa? No. Lì sono, e lì resteranno. Non c'è più niente che possiamo fare ora.-
Mi allontanai come un automa, e mi avvicinai a Mark, per poi abbracciarlo.
-Era mio fratello...- disse tra i singhiozzi. -Era mio fratello...era mio fratello....Era...ERA! NON C'È PIÙ! Non c'è più...non c'è più...- continuava a ripetere, alzando e abbassando la voce.
-Mark....- mi limitai a sussurrare.
-È tutto finito....tutto finito...- e in quel momento lo pensavo davvero, sì. Il male era stato sconfitto. Avevamo avuto delle perdite, ma eravamo riusciti nel nostro obiettivo.

Ma chi potrebbe dirlo...
Il Male è ovunque. Dentro di noi. Intorno a noi. E sono le singole persone a doverlo sconfiggere...

Il Male. È sempre qui.

-Angolo autrice-
ED ECCOCI QUI
Siamo quindi giunti alla fine per i nostri eroi? Nessuno può saperlo...
Mi sono divertita molto a scrivere questa breve (beh breve mica tanto) fanfiction.
I lettori sono diminuiti, forse perché ero un po' monotona e ripetitiva, forse appunto per la lunghezza.
Però voglio ringraziare di cuore tutti quello che sono arrivati fin qui.
Vi invito a lasciare un commento, anche (e soprattutto) una critica, se l'avete.
Grazie a tutti❤

Una maga specialeWhere stories live. Discover now