17 - Sangue di lupo

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Era una domenica calda per una giornata di inizio Novembre.
Le giornate sembravano procedere bene a Hogwarts. Erano ormai due settimane che non succedeva niente di strano.
-Ciao Willow!- dissero Scarlett e Mark correndomi incontro.
-Ciao!- dissi io di rimando, -Dove sono gli altri?-.
-Beh Erica e Vincent ci stavano per raggiungere...erano all'allenamento di Quidditch dei Serpeverde, tra un po' dovrebbe essere finito- disse Scarlett.
-Gil era in biblioteca...sembrava preoccupato...- disse Mark. -
Gil legge? Libri veri? Wow- dissi con un sorriso divertito.
-Willooooow!- gridò una voce familiare scendendo le scale.
-Eccolo. Penso che un libro lo abbia appena morso- disse Scarlett sorridendo.
-W...Willow...- disse Gil ansimando con la fronte imperlata di sudore, -Stasera...luna...nuova...-.
Mark impallidì.
-Luna..nuova?- chiese Scarlett perplessa, -Non l'abbiamo studiato in Astronomia? Il ciclo lunare...giusto?-.
-Sì...- dissi io debolmente.
-Ciao ragazzi!- esclamò Erica trotterellando verso di noi con Vincent dietro di lei.
Scarlett li salutò con un cenno della mano.
-Che vi prende ragazzi?- chiese Vincent vedendo le nostre facce pallide.
-Luna...nuova- ripetei io.
-Astronomia?- chiese Erica, -Beh non è il mio forte...ma dovrebbe essere stasera la luna nuova-.
Io annuii.
-E dov'è il problema?- chiese Vincent.
-Noi...non siamo umani- dissero Mark e Gilbert.
-NEANCHE VOI?!?!?- urlarono contemporaneamente Vincent, Erica e Scarlett.
-Cosa...cosa siete allora?- chiese Vincent titubante.
-Sangue di lupo...- disse Gil.
-Sangue di lupo?...è un altro modo di dire...- Scarlett deglutì, -L...lupi mannari?...-.
-No!- esclamò Mark per rassicurarla, -Noi...diventiamo semplici lupi...restiamo tranquilli...di solito...e a volte riusciamo a restare in forma umana...-.
-Siete tranquilli...di solito??- chiese Erica preoccupata.
-Emh...diciamo il 99% delle volte...- borbottò Gil.
-Ci trasformiamo solo nelle notti di luna nuova...come quella di stasera...ma se riusciamo a controllarci, come ho già detto, restiamo umani- spiegò Mark.
-Riuscite a controllarvi spesso?- chiese Vincent.
-Sì...se non restiamo fuori a lungo...- disse Gil. E tutti finalmente si rassicurarono.
La giornata passò normalmente. Qualche volta Mark e Gil osservavano il cielo per un paio di minuti, ma smisero di farlo quando il sole tramontò e venne notte. Poi tutti andammo a dormire.
Dormii sì e no tre ore, perché nel cuore della notte fui svegliata da una figura scura. Volevo urlare, ma una mano mi tappava la bocca.
-Shhh...o sveglierai tutte...sono Scarlett- sussurrò la ragazza, -Andiamo fuori...qualcuno ha bisogno di noi-.
Mi vestii alla meglio e andai nell'atrio fuori dalla Sala Comune Serpeverde, dove ci aspettavano Vincent e Erica, che piangeva e si lamentava, e poco più in là Mark e Gil, che avevano una faccia preoccupata.
-Che succede?- chiesi. -Piri...- singhiozzò Erica, -Il mio gatto! È scappato fuori!-.
-Ed è nero- aggiunse Vincent, -Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti-.
-Andare fuori...- sibilò Mark.
-Sarà per poco tempo! Dobbiamo solo trovare un gatto!- esclamò Scarlett.
-Mh..- borbottò Mark, ma non sembrava molto convinto.
Andammo di soppiatto in giardino, superando il guardiano Gazza che si era addormentato.
-Piriii!- iniziò a gridare Erica appena fuori dal castello, -Dove seiiii?-.
Ci dividemmo e iniziammo a cercarlo. Dopo un quarto d'ora di ricerca, Mark e Gil iniziarono a ringhiare.
-R...ragazzi?...tutto bene?- chiesi.
-Ti sembra che vada tutto bene?!?- ringhiò Mark con due occhi che non sembravano assolutamente i suoi normali occhi color nocciola. E poi si trasformarono.
Gil subito, e se ne stette fermo e buono, invece Mark mi ringhiò contro.
-M-Mark...calmati...- balbettai. Ma lui aveva perso la ragione. Mi saltò addosso e io per difendermi gli tirai un calcio in bocca.
Lui cadde di lato e riprese la sua forma umana.
-Potevi evitare...- disse sputando un po' di sangue e un dente.
-Mi stavi attaccando!- ribattei.
-Bau!- fece Gil.
-Ragazzi! L'ho trovato!- urlò Vincent. Lo raggiungemmo di corsa. Piri era intrappolato tra le radici di un albero che si agitava selvaggiamente.
-Il Platano Picchiatore- spiegò Scarlett, -Ho visto il Proffesor Piton che lo innaffiava-.
-Tu...- sibilò Erica. -Libera...subito...il mio...gatto!!- urlò. E un fulmine colpì il terreno. Il Platano indietreggiò (SÌ LUI È IL PLATANO PICCHIATORE QUINDI PUÒ INDIETREGGIARE. OKAY?) e lasciò andare il gatto. Una voragine si aprì sotto i nostri piedi, e noi tutti ci cademmo dentro. Gatto compreso.

Una maga specialeWhere stories live. Discover now