capitolo quaranta

8.5K 329 64
                                    

10/11/21

Dopo che i ballerini rientrarono in casetta dopo il casino successo con la Celentano, Carola raccontò tutto a Sissi, Luigi, Albe, Lda e Alex affiancata da Serena e Rachele.

Rachele si allontanò un attimo dal gruppetto per raggiungere gli altri che stavano cucinando.
"Che mangiamo?" Chiese curiosa.
"Pasta." Rispose Simone che passava per di lì.

Rachele sobbalzò, appena sentì due dita toccarle i fianchi.
Si girò e Alex ridacchiava.
"Sei riuscito ad alzarti dal divano?" Chiese lei e lui sorrise furbo. "Sì, ci sono riuscito." Annuì fiero.

"Ti ha detto qualcosa la Celentano?" Chiese poi appoggiandosi al bancone osservando Rachele seduta sullo sgabello che scuoteva la testa.
"No, a me niente." Rispose lei mentre lui le metteva due ciocche di capelli dietro l'orecchio facendola sorridere imbarazzata.

"Come vanno le lezioni con Christian?" Chiese ad un certo punto rimettendo le mani apposto.
"Le prese intendi?" Alex annuì.
"Molto bene, è un bravo alunno." Sorrise lei contagiando anche lui.

"Odio litigare con te." Disse ad un certo punto.
"Non l'abbiamo mai fatto." Rispose lei girandosi con le sedia verso di lui. Alex la guardò confuso. "E ieri?"
Rachele alzò le spalle in modo goffo. "Non era una litigata, tu eri nervoso e mi hai risposto male, quindi di conseguenza ti ho insultato... ma non era una litigata, credo." Spiegò facendolo ridere.

"Mi chiedo solo quanto costava aspettare 5 minuti, finivo di mangiare e dopo potevano fare quello che volevano." Alzò gli occhi al cielo.
"Lascia perdere tanto non è mica la prima volta che si litiga qui dentro." Lei scese dallo sgabello.

"Mi hai insultato davvero ieri?" Chiese poi ad un certo punto alzando un sopracciglio.
"Ti ho mandato a fanculo se proprio ci tieni a saperlo." Lei sorrise mentre Alex scosse la testa divertito.

"Raga a tavola!" Urlò Alessandra.

"Vieni ho fame." Rachele lo trascinò in tavola.

Appena finirono tutti rimasero come sempre a parlare quando Maria richiamò i ragazzi.
Momento lettere.

In sfida questa volta erano Lda e Guido.

La sera tardi, dopo che Rachele si fece una doccia andò in sala a guardarsi un film con Mattia e Christian, come si erano promessi.

"Come va con Alex?" Chiese Mattia ad un certo punto.
"Non incominciare." Lei sbuffò e Christian scoppiò a ridere.

Sfortunatamente era capitata proprio in mezzo ai due.
"Dai, ammettilo. Stai iniziando a innamorarti di lui." Mattia continuò prendendola in giro ridacchiando.

"Ti soffoco." Rachele lo minacciò seria prendendo un cuscino in mano.

Mattia scoppiò a ridere. "Bro lo fa veramente." Christian avvertì il ragazzo che smise subito.


***

"Sù quella gamba Rachele!" Urlò la maestra Celentano le correzioni mentre Rachele ballava.
"Le spalle, Rachele, le spalle." Continuò. "Stendi bene la gamba indietro.. Bene così." Continuarono la lezione per un'altra mezz'ora e finalmente finì.

Rachele andò subito a mettersi le solite nike bianche, appena la Celentano le diede la possibilità.
"Rachele, ritornando al discorso che stavamo facendo prima, del fatto che stai migliorando molto-" La maestra Celentano si riferiva al discorso che le due avevano prese appena Rachele era entrata in palestra. "Secondo me qui potresti migliorare anche caratterialmente." Disse la Celentano osservando la sua alunna mettersi le scarpe.

Rachele alzò lo sguardo sorpresa. "Ci sarebbero tante cose da migliorare allora." Ridacchiò e la Celentano sorrise.
"Sai, anche io da ragazza ero timida." Disse e Rachele le sorrise incredula. "Nessuno mai ci crede ma era così: Ero molto timida, poi con i miei amici invece ero una casinara." Raccontò ridacchiando mentre Rachele ascoltò ammirata.

"Sì, anche io con la gente che ho tanta confidenza non sono così." Spiegò Rachele rimanendo seduta per terra.
"È normale." La Celentano le disse e lei annuì. "Sì, anche se a volte vorrei essere come gli altri." Disse ad un certo punto e la Celentano fece una faccia curiosa.
"Che intendi dire?"

"È difficile essere timida, a volte la gente scambia la timidezza con l'arroganza. In più non è mai semplice farsi degli amici, c'è sempre qualcosa che mi blocca. Vorrei essere come la gente estroversa che non ha problemi a dire quello che pensa, andare da persone a caso e iniziare a parlarci come se nulla fosse. E io queste cose non le posso fare.. non riesco proprio." Scosse la testa facendo un sorrisino amareggiato.

La Celentano la osservò. "La timidezza è una caratteristica che pian piano va sconfitta, ci vuole del tempo per farlo ma ci si riesce.
Tu non devi assolutamente pensare "io vorrei essere quello, vorrei essere quell'altro"
Perché sei perfetta così, niente deve essere cambiato. L'essere timidi non è un difetto, è una caratteristica che, appunto, può essere migliorata, ma fa parte di te. È quello che tu sei." Disse la Celentano e lei annuì pensando a quante parole belle le aveva appena detto una Maestra come lei.

"Va bene?" Rachele sorrise annuendo. "Va a casa adesso." Disse la Celentano alzandosi dalla sedia sorridendo, lo stesso per Rachele che si mise la giacca.

"Mi raccomando segnati gli errori che hai fatto, e ripassa per bene la coreografia." Disse prima di uscire ritornando seria.

"Sì, certo." Ridacchiò Rachele e la Celentano uscì.
"Oh dio." Sussurrò la castana una volta sola in palestra, prese il borsone e uscì via, camminano per i corridoio dello studio.

Ritornò in casetta in silenzio, ripensando alle belle parole che le aveva detto la Celentano. Dette da lei risultavano 100 volte più belle.

"Ciao." Salutò i ragazzi che si trovavano in cucina e andò in camera iniziando a mettere tutto apposto, svuotando il borsone.

"Com'è andata?" Carola entrò in cameretta affiancata da Alex e Luigi.
"Bene." Sorrise sinceramente Rachele per poi coprirsi il viso. "Ho parlato con la Celentano e mi ha detto tante cose carine." Confessò lasciando di stucco i ragazzi.

Carola si mise seduta a gambe crociate sul letto di Serena, Alex sul letto di Rachele e Luigi rimase in piedi.

"Su cosa?" Chiese quest'ultimo curioso.
"Allora ha iniziato a dirmi che Amici potrebbe aiutarmi anche a migliorare caratterialmente. E poi mi ha detto che il fatto di essere timidi non è un difetto, quindi non la devo vedere come una cosa negativa, ma una cosa che fa parte di me e con il tempo posso migliorare. Poi mi ha raccontato che anche lei era timida da ragazza, e ha detto che sono perfetta e che non devo cambiare niente del mio carattere." Raccontò con un sorrisino mentre si dondolava suo talloni.

"Ma che carina!" Esclamò Carola con una vocina, si alzò e si buttò a capofitto tra le braccia di Rachele.
"Ha ragione su tutto quello che ti ha detto." Le disse dondolandola nell'abbraccio.

Luigi si unì all'abbraccio e poi lo fece anche Alex facendo ridere le due ragazze.


*spazio autrice*
Ho letto le anticipazioni. Non ho parole, solo parolacce in spagnolo come Javier al momento.
Oggi capitolo abbastanza tranquillo.

𝗧𝗶𝗺𝗶𝗱𝗲𝘇𝘇𝗮-> AlexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora