A mali estremi, estremi rimedi

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...Mi diressi verso la mia stanza e appena entrai lo vidi...

Colui che dovevo assolutamente evitare era proprio davanti a me...

...Niragi.

"Ciao" Mi salutò sorridendo.
In mano aveva un mazzo di fiori.

"Ehy" Dissi sorridendo a mia volta

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"Ehy" Dissi sorridendo a mia volta.

"Ti ho raccolto questi" Disse porgendomeli "Per farmi perdonare"

"Oh grazie" Presi i fiori e li misi sulla scrivania "Dove li hai presi?"

"Non si dice"

"Nei cespugli dietro la spiaggia vero?" Risi io.

"Beccato" Disse assecondandomi "Che hai fatto al braccio?"

"Ehm sono...caduta" Mi inventai.

"No non è vero e dove sei stata per tutto questo tempo?" Disse avvicinandosi.

"Ehm io..."

"Va bene, me lo dirai sicuramente dopo, prima ti devo provare come sono andate le cose con Karube" Concluse dandomi un veloce bacio a stampo per poi prendermi il polso e trascinarmi fuori dalla stanza.

"Aspetta ma..."

"Fidati di me" Disse camminando.
Teneva saldo il suo solito mitra con la mano sinistra mentre camminavamo a passo svelto tra i corridoi della spiaggia.

Scendemmo fino a un piano sotto terra che era illuminato da una debole luce gialla.

"Siamo arrivati" Disse Niragi fermandosi davanti ad una porta bianca rovinata da graffi di incisioni di ogni tipo.
Aprimmo la porta e vidi due lottatori con le armi puntate su...

...Arisu e Chota.

"Niragi cosa diavolo sta succedendo, cosa ci fanno loro qui" Chiesi guardandolo.

"Entriamo" Disse lui prima di trascinarmi dentro la stanza e chiudere la porta dietro di lui.

"Cosa stai facendo?" Chiesi nuovamente.

"Gli faccio dire la verità davanti a te" Disse con un ghigno "Avanti ditele quello che avete detto a me" Concluse puntandogli anche lui il mitra addosso.

Nessuno dei due parlò, ma questa cosa mi sembrava sbagliata nonostante avesse, e avessimo, fatto di peggio.

"Niragi basta, abbassa l'arma" Gli dissi.

"Cosa?! No, devono confessare! Cosa vi ha detto Karube eh?!" Iniziò a urlargli contro.

Erano entrambi impauriti: Arisu cercava conforto in Chota, ma lui pregava e chiedeva di poter tornare in stanza vivo con l'amico.

"Ditelo!" Continuò Niragi e poi...

Bamm! Bamm!
Non erano spari non fraintendete, li aveva colpiti con il manico del mitra sulla nuca e ora entrambi erano a terra doloranti.

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