VIII✔️

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PHOEBE

Aprii lentamente gli occhi, ossarvandomi attorno con aria disorientata, quasi trasognata.

Ero completamente bloccata dall’abbraccio di Andrew, il quale mi stava stritolando a sé quasi fossi un cavolo di peluche.

A corto d’aria mi divincolai leggermente tra le sue massicce braccia, tentando di sgusciare via dalla sua presa ferrea, finché non si svegliò anche lui, e con un grugnito basso ordinò:《Preparami la vasca da bagno.》

Ben contenta di allontanarmi finalmente dal suo corpo membruto, scesi dal letto alla velocità della luce, percependo, però, un forte dolore al fondoschiena.

Ricordandomi di ciò che era accaduto la scorsa notte, prima di addormentarmi, mi avviai velocemente verso lo specchio, alzandomi sulle punte dei piedi, cercando di scorgere da dietro, com’ero ridotta nel punto che tanto mi doleva.

Notai con immenso orrore delle impronte giganti attorniate da aloni rossastri.

Sbigottita, tastai accortamente la zona dolente accarezzando quasi con timore la pelle livida ed esposta di essa, ritirando all’istante la mano come scottata.

Scorsi con la coda dell’occhio un movimento fugace alle mie spalle.

Andrew si stava dirigendo a passo cauto verso la sottoscritta.

Aveva i capelli corvini, acconciati in maniera scomposta, un poco arruffati e lo sguardo freddo, assonnato ma concentrato su di me.

Mi spinse bruscamente al muro alle mie spalle, schiacciandomi contro di esso con il suo corpo solido e muscoloso.

Con una mano mi sollevò il viso verso il suo, con l’altra strizzò la natica che mi doleva provocando un mio gemito contrariato.

E, con un sorrisetto malizioso, domandò:《Devo rinfrescarti la memoria, bambina?》

Avendo compreso perfettamente il messaggio inciso in quella domanda, sgusciai via dalle sue braccia e mi diressi a passo svelto nel bagno, collegato alla maestosa camera da letto.

Osservai l’intera stanza con sguardo meravigliato.
Non era un bagno, ma un signor bagno.

Mi inginocchiai ai piedi dell’immensa vasca, aprendo il rubinetto d’oro da cui iniziò a sgorgare l’acqua calda, inserendo poi il sapone, che produsse dopo qualche minuto, un sacco di schiuma profumata.

Avvertii i rumorosi passi di Andrew raggiungermi.

《Aspettami in camera. A meno che tu non voglia lavarti con me…》mi schernì ridacchiando maliziosamente.

Inutile dire che mi catapultai all'interno della camera da letto chiudendomi frettolosamente la porta alle spalle come se fossi stata rincorsa dal diavolo in carne e ossa.

Sospirando con sollievo, sistemai il letto e mi appostai davanti alla finestra ammirando ciò che circondava la villa.

Non mi accorsi di quanto tempo avessi trascorso in quel modo, incantata nell'osservare i dolci colori che riempivano di meraviglia la natura circostante alla maestosa villa in cui mi aveva confinata Andrew.

Quest'ultimo comparì all’improvviso nella camera, con i capelli bagnati e un asciugamano a coprirgli la vita.

Arrossii furiosamente voltandomi, alla vista delle goccioline che gli percorrevano il collo virile e l’ampio petto muscoloso.

Lo sentii nuovamente ridacchiare maliziosamente alla mia reazione.

《Ho fame, andiamo.》affermò dopo essersi vestito.

𝑀𝑦 𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑂𝑏𝑠𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛Where stories live. Discover now