XXXVI✔️

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PHOEBE

Andrew era uscito velocemente dall'ufficio per sbrigare varie faccende lavorative, lasciandomi in compagnia di Enly.
Quest'ultima quel giorno mi era sembrata leggermente turbata e pensierosa.

Non mi aveva guardata negli occhi per più di dieci secondi e, inoltre, si grattava continuamente i palmi delle mani con fare nervoso.

Era un tic il suo e notai lo facesse soprattutto in presenza di Jeff, l'uomo che più mi terrorizzava all'interno del The King’s Pub, che scoprii fosse il braccio destro di Andrew.

《Cos'hai? Ti vedo strana oggi...È successo qualcosa?》affermai incuriosita e, al contempo  preoccupata afferrando la sua mano, stringendola tra le mie.

Enly era una dolcissima ragazza che troppe volte era stata schiaffeggiata dalla vita.
Non che mi avesse mai raccontato cosa l'avesse spinta a cercare rifugio al The King's Pub dopo il tormento che il marito le avesse arrecato crudelmente, ma, l'aura triste che la circondava parlava da sé.

Sobbalzò alla mia domanda, muovendosi a disagio sul divanetto su cui stavamo giocando a scacco matto, gioco che ella stessa mi aveva fatto conoscere.

《E-ehm...N-no...》rispose incerta con voce piccola.

La scrutai attentamente con gli occhi socchiusi in due fessure sottili.

Non mi convinceva.

Strabuzzai gli occhi.

《È tornato?》domandai con tono alto e spaventato.
Mi lanciò dapprima un'occhiata confusa, poi, comprese ciò a cui mi stavo riferendo.
《No, Phoebe...Stai tranquilla...》disse con voce tenera accarezzando dolcemente il dorso della mia mano.

Chiusi gli occhi rilassando i miei muscoli terribilmente irrigiditi dalla preoccupazione.

Dal primo momento in cui la vidi, sulla soglia del The King’s Pub, sola e senza neanche una piccola valigia tra le mani provai un profondo e strano senso di completezza, quasi avessi trovato il pezzo mancante della mia vita, un'amica.

《Allora che succede, Enly? Percepisco che c'è qualcosa che non va.》affermai decisa avvicinandomi alla sua figura.
《I-io n-non so c-come dirtelo...》mormorò leggermente con occhi lucidi.
《Cosa? Cosa devi dirmi Enly!? Per l'amor del cielo, mi stai facendo spaventare!》asserii spazientita alzando la voce.

《J-john è m-morto!》

Ci fu un attimo di silenzio assoluto.

Non avvertivo neanche i nostri respiri.

Le mani iniziarono a tremarmi convulsamente tant'è che dovetti stringerle in due pugni per non ribaltare l'intero ufficio.

《C-chi?》

Un'unica domanda.

《D-dicono sia s-stato A-a-ndrew...》rispose Enly a voce bassa cercando di abbracciarmi il corpo tremulo.

Un dolore lancinante mi scosse lo stomaco facendomi salire il vomito.

Corsi nel bagno collegato all'ufficio, chiudendomi a chiave.

Scivolai al pavimento scoppiando a piangere disperatamente.

Dio, ti prego!
Non il mio John!

Con le gambe tremanti cercai di sollevarmi, riuscendoci solamente grazie all'ausilio della maniglia placcata in oro della porta.

Avvertii dei pugni convulsi sbattere contro il legno pregiato della porta e le urla disperate di Enly che mi supplicava di uscire.

Mi implorava piangendo anch'ella, quasi percepisse il mio stesso dolore.

Mi avvicinai allo specchio osservando disgustata la mia figura.

《Mi sono innamorata del mio aguzzino...D-dell'uomo che ha osato spezzare crudelmente la vita del mio John!》sibilai amaramente con tono sdegnoso al mio stesso riflesso.
《Non merito di vivere...Non senza il mio John!》urlai arrabbiata con me stessa.

Strinsi le mani in due pugni tremanti di furia, scagliandoli violentemente contro lo specchio, il quale si ruppe in tante schegge di vetro.

Caddi rovinosamente sul pavimento a causa del l'instabilità che aveva colpitole mie ginocchia e osservai incuriosita le mie nocche scheggiate e sanguinanti.

Lanciai un'occhiata insidiosa ai vetri posizionati attorno al mio corpo, afferrando uno di essi.

《Aspettami, John...》sussurrai dolcemente iniziando a tracciare dei tagli sopra i miei polsi, da cui cominciarono a zampillare una generosa quantità di sangue scarlatto che insozzò completamente i miei indumenti ed il pavimento lucido del lussuoso bagno.

Sorrisi malinconicamente appoggiandomi con le spalle alla vasca da bagno situata dinanzi al lavabo, attendendo impaziente che arrivasse la mia ora.

ANDREW

Corsi come un pazzo con la mia auto in direzione del The King's Pub.

Enly mi aveva chiamato vomitando con tono urlante parole sconnesse ed inintelligibili.

Una sola parola mise in allarme il mio autocontrollo: "Phoebe".

Era accaduto qualcosa a Phoebe.

Arrivato mi fiondai con il cuore a mille immediatamente all'interno dell'ufficio trovandomi dinanzi alla porta del bagno la figura piangente e disperata di Enly.

《Cosa cazzo è successo? Dov'è Phoebe?》urlai come una belva afferrandola aggressivamente per i capelli strattonandola verso l'alto.

Cercò invano di sottrarsi alla mia presa urlando dal dolore.

《Si è chiusa in bagno da circa una mezz'oretta! Ho una bruttissima sensazione!》affermò piangendo a dirotto.

Mi fiondai sulla porta aprendola con un sol calcio.

Mi addentrai all'interno del grande bagno fissando con gli occhi sgranati dal terrore la figura minuta di Phoebe cosparsa da sangue e schegge di vetro.

Mi avvicinai velocemente, inginocchiandomi al suo cospetto, sollevandola delicatamente sul mio grembo, fregandomene delle schegge entratemi nella pelle.

《Cazzo! Cos'hai fatto, Phoebe? Cos'hai fatto!》imprecai osservandole attentamente i polsi da cui sgorgava ancora sangue.

Mi strappai velocemente la camicia avvolgendo la stoffa intorno a quest'ultimi cercando di fermare il flusso incessante.

《Enly, chiama l'ambulanza! Ora!》urlai a squarciagola facendo tremare anche i muri.

La cullai dolcemente scostandogli i riccioli insanguinati dalla fronte.

Tremai per la paura.

Paura di perderla.
Paura di perdere l'unica donna della mia vita.
L'unica donna capace di rendermi umano.

《Non mi lasciare, Phoebe! Ti prego, non mi lasciare...》sussurrai flebilmente, spaventato, sul suo capo stampandole dei baci sulla fronte e sulle labbra spaccate.

𝑀𝑦 𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑂𝑏𝑠𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛حيث تعيش القصص. اكتشف الآن