5. Il sole asciuga le lenzuola e scioglie il gelato

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Quel giovedì a Marzia erano state cancellate le lezioni, grazie a un convegno linguistico a cui aveva deciso saggiamente di non partecipare, visto che sarebbe durato per tutto il pomeriggio, e lei doveva assolutamente rimettersi in pari con la lettura del romanzo oggetto delle seguenti lezioni di letteratura russa, I demoni. Così la mattinata era passata veloce senza che se ne fosse accorta, mentre leggeva, sottolineava il manuale, e si concedeva troppe pause sul cellulare.

"Ma che hai? È una settimana che stai tutta sulle tue" esordì Giulia, dopo aver sistemato sul tavolo della sala da pranzo il suo iPad e una bottiglia d'acqua. Stava aspettando che Edoardo uscisse dall'università: nel pomeriggio avrebbero studiato insieme. Il ragazzo si lamentava continuamente che in casa sua non ci fosse mai silenzio, e Marzia lo capiva bene. Aveva vissuto per due anni dentro una giungla con quelle coinquiline. Quindi ogni volta annuiva di buon grado quando Giulia lo invitava. Che comunque non si sarebbe potuta certo mettere a fare storie: era casa di Giulia, la stava ospitando, poteva invitare chi volesse.

"Tutto bene Giu, sto solo un po' così... lo sai che ogni tanto arriva quel periodo" rispose Marzia lacunosa, andando poi verso la cucina per prendere una barretta ai cereali per merenda. Le dispiaceva dare alla sua amica risposte vaghe, ma voleva che gli incontri con Dušan rimanessero il più privati possibile. La scusa era di voler tutelare la privacy del ragazzo, ma in realtà aveva paura che, raccontando a Giulia come si sentisse, l'amica l'avrebbe fatta rinsavire. E se da una parte le avrebbe sicuramente dato della pazza, dall'altra Marzia non voleva uscire da quel suo mondo costruito tutto in testa.

"Mmh..." mugugnò la sua amica, sedendosi poi al tavolo per mettersi ad armeggiare con l'iPhone. Marzia la vide voltare lo sguardo verso la tv accesa in quel momento e la imitò, uscendo dalla cucina con un quarto di barretta già in bocca. E ovviamente alla tv c'era un servizio su Dušan. Perché diavolo era così in forma in quel periodo?

"Ma non è che stavolta lui c'entra qualcosa?" aggiunse Giulia, facendo voltare Marzia verso di lei. Dopotutto si conoscevano da quasi tre anni, e l'amica aveva imparato a notare i cambiamenti di umore di Marzia, che erano sempre collegati a qualcosa successo intorno a lei. Certamente la conoscenza di Dušan non sarebbe passata inosservata.

"Ma no, più che altro è l'università" sciorinò velocemente Marzia, finendo di masticare la barretta ai cereali. Non lo vedeva da dieci giorni, fisicamente ovviamente. Perché in realtà nella sua mente compariva ogni giorno: sguardi, sorrisi, parole, movimenti. Marzia avrebbe voluto aprire il suo cervello e dare una spazzata a tutti i ricordi che avevano come etichetta Dušan Vlahović. Peccato fosse impossibile.

"Mar... non mi dire stronzate, dai" incalzò Giulia, facendola voltare verso di lei. Sapeva si stesse preoccupando, eppure era più forte di lei: non voleva raccontarle tutto. Aveva paura che se avesse confidato a qualcuno tutte le volte che si erano visti, tutte le cose che si erano detti, questi sarebbero scomparsi.

Ringraziò mentalmente il campanello della porta suonare: doveva essere Edoardo. Marzia si stiracchiò, coperta dal suo maglione a righe rosa e bianche, che le aveva fatto sua nonna due anni prima. Era caldo e comodo e, anche se non proprio all'ultima moda, amava un sacco indossarlo.

"Ne riparliamo" si arrese Giulia, alzandosi per andare ad aprire al suo ragazzo. Quando vide sbucare i suoi riccioli dalla porta, Marzia alzò una mano in saluto, andando poi verso la sua camera: sarebbe salita in terrazzo a leggere. Non voleva disturbarli, e non voleva neanche rischiare che Giulia approfittasse dello studio di Edoardo per andare a stanarla in camera e parlarle.

Quando afferrò il suo cellulare dal comodino, Marzia lo sbloccò e andò a curiosare su Twitter. In uno dei suoi giri notturni sul social aveva scoperto una pagina di aggiornamenti della Juventus che scriveva sempre degli allenamenti, le trasferte, gli impegni della squadra. Si era scoperta a controllarla giornalmente durante quella settimana, conscia dentro di sé di essere completamente andata per la tangente. Eppure non ne poteva fare a meno.
L'aveva guardato in Nazionale, aveva seguito entrambe le sue partite su un sito in streaming che si bloccava ogni due secondi. Nonostante ciò, era rimasta fino alla fine di entrambe, godendosi, per quanto avesse potuto, i suoi due gol.

Neighbourhood Romance | Dušan VlahovićDove le storie prendono vita. Scoprilo ora