Il nobile ribelle

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Yan rispose con una rapida spinta delle ginocchia contro lo stomaco dell'avversario. Sentì liberarsi dal suo peso e si affrettò ad alzarsi, pronto al prossimo attacco.

Avrebbe tanto voluto esser capace di combattere senza vedere, come sapeva fare James.

Udendo però il rivale ansimare per il dolore, si affrettò a lanciarsi in quella direzione per saltargli addosso. Il suo intento era quello di bloccargli le spalle con le mani e le gambe con le ginocchia, invece accadde tutto il contrario, ma anche quando si girò riuscì a mantenere il nemico schiacciato a terra.

Più che robusto come lui, sembrava solo in carne, dunque era goffo e fuori forma, mentre Yan era più forte.

Era riuscito a vederlo usando un qualche incantesimo per la visione notturna?

Yan era tutto sporco di fango, ma temeva che l'effetto della camougrape fosse passato...

Non era sicuro di cosa dovesse fare.
Ripensò alla notte in cui lui e i suoi compagni erano stati assaliti da quei due ubriaconi: uno di loro li aveva ravvisati per quel che erano in realtà, allora Nathan lo aveva ucciso per impedirgli di correre dal re.

Se questo nuovo nemico aveva appena visto il vero volto di Yan, lui non poteva certo permettergli di avvisare il sovrano di Egaelith.

Ripudiava gli omicidi, ma era l'unico modo per proteggere se stesso e gli amici...

Kayne non avrebbe comunque saputo dove stavano nascosti, ma chissà quanta milizia avrebbe mobilitato per cercarli. Non sarebbero più stati tranquilli, il rischio era troppo grosso.

E poi, neanche Nathan aveva voluto ammazzare quell'uomo quella notte, eppure lo aveva fatto.

Yan non aveva armi con sé, poteva contare soltanto sulle proprie mani, per strozzare il nemico che tentava invano di ribellarsi...

Una luce abbagliante si accese tutto d'un tratto e Yan ricevette uno sputo in piena guancia. «Lasciami andare, vigliacco! Non ti permetterò di danneggiare il nostro esercito!»

Il giovane sbatté le palpebre, perplesso. Non venne accecato dalla luce, ma a sorprenderlo era stata la voce familiare...

«Ho detto di lasciarmi! Non ho paura di te, pezzo di merda! Ehi, u-un momento, ma tu...» Improvvisamente il mago lo spinse, e stavolta fu lui a salirgli addosso, per la seconda volta. «Io ti conosco!»

Nonostante il peso, a Yan parve che la presa sulle spalle si stesse allentando. Di fatto sentì l'avversario allontanarsi, così si tirò a sedere.

Quando la luce nella galleria si fece più fioca, il ragazzo si ritrovò di fronte a un volto rotondo e dai particolari occhi viola.

Era il principe Elijah Brooker, il cugino di Xerxes!

Con la bocca spalancata quanto quella di un doccione, Elijah si tirò in ginocchio e gli punto l'indice luminoso contro. «Tu sei... sei quel "bestia"!»

Yan scattò per tirargli un colpo all'orecchio.

Mentre Elijah ricadeva di lato mugolando dal dolore, lui rimase a fissarlo, disperato.

Avrebbe dovuto ucciderlo affinché non tradisse il suo segreto... ma come poteva?

Si trattava del cugino di Xerxes...

Quasi non si accorse che Elijah si era raddrizzato. «Ho capito chi sei! Non voglio farti del male, stai tranquillo!»

Yan si osservò le mani, grattando via il fango dalla destra: la pelle era tornata scura, questo significava che i suoi occhi stavano brillando del loro verde naturale, il connotato che più lo tradiva.

I Flagelli: TradimentoWhere stories live. Discover now