Al salvataggio (Parte 1)

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La lucina verde chiaro proveniente dal capo di Skye permetteva loro di vedere meglio gli alberi e impedire che vi andassero a sbattere contro.

Dopo aver fatto ingerire a Niawn una manciata di polvere di fata, la ranocchia aveva cominciato a brillare intensamente. Era una lanterna perfetta: non c'era bisogno di tenerla in mano, e se ogni tanto lanciava qualche gracidio, poteva passare per una comune rana della Foresta.

Certo i suoi versetti non potevano competere con le urla e le esplosioni che rimbombavano tutto attorno.

I ragazzi si trovavano distanti dal centro della battaglia, ma a Yan si strozzava il cuore nel rendersi conto che, avanzando, i tremori si facevano sempre più forti.

Ogni tanto in cielo risplendevano luci rosse e arancioni di alte lingue di fuoco, oppure le nuvole echeggiavano di tuoni prepotenti e lasciavano ricadere pioggia, o scagliavano fulmini i cui tuoni a seguire scuotevano le ossa di Yan.

La cosa peggiore erano però le urla dei soldati in lotta: disperazione, paura, ira... morte...

Skye rimaneva al suo fianco, le dita intrecciate a quelle dell'amico e così stretta al suo braccio da complicargli la camminata. Owen era invece dietro di loro, Yan lo avvertiva aggrappato alla sua faretra.

Erano un po' ingombranti, ma non ebbe cuore di spostarli: provava la loro stessa paura.

Elijah si annunciò imitando il sibilo di un serpente, prima di posare i piedi accanto a loro. Lui, che riusciva a volare anche in una Foresta che ad altri non permetteva di farlo. La loro teoria era che la Foresta stessa glielo permettesse, in quanto amico delle creature abitanti.

«Non manca molto» disse. «I thifcraw confermano che Dalila è vicina. Stanno cercando di tenere impegnati i cavalieri.»

Yan avvertì una leggera sensazione di sollievo. "Forse possiamo farcela..."

Elijah appariva ogni tanto. Non si trasportava, altrimenti avrebbe attirato l'attenzione tramite la luce dell'incantesimo, però volando poteva raggiungere anche il gruppetto rimasto indietro, composto da Nathan, James e Xerxes, in modo tale da poter intercettare eventuali nemici e avvisare poi tutti loro.

I sette avevano mangiato chicchi di camougrape, e adesso l'unico che spiccava al buio era Yan con la sua pelle albina - se non si considerava Skye e l'essere luminoso tra i suoi riccioli.

Sarebbe stato di gran lunga migliore che James si aggregasse al primo gruppo, ma Owen, per qualche strano motivo, aveva insistito tanto per andare avanti, e Niawn non avrebbe mai accettato di separarsi dalla padroncina.

Elijah avrebbe potuto far loro luce, ma sarebbe apparso troppo sospetto, mentre il bagliore della raganella, di un tono più mistico, si confondeva meglio nel buio della Foresta, tanto ricordava le shixleaves.

Quanto alle fate, Nathan aveva richiesto che rimanessero con il suo gruppo e che volassero in avanti solo in caso di emergenza.

Skye si fermò all'improvviso e inclinò la testa verso sinistra. «C'è qualcuno. Sento qualcuno parlare, più in là. Non sono tanto lontani.»

Elijah si concentrò sugli alberi. «Vado a cercare i thifcraw.» Eseguì poi un balzo e atterrò egregiamente su uno dei rami, da cui cominciò a passare di arbusto in arbusto proprio come le creature che cercava.

Yan fece cenno agli altri di rimanere in silenzio e prese Niawn per racchiuderla tra le proprie mani, così da affievolire la sua luce.

Attesero senza pronunciare parola, ascoltando gli orridi suoni della guerra e dei combattenti che annunciavano il proprio avvicinamento...

I Flagelli: TradimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora