Scoppia la battaglia

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Poche sere più tardi, mentre Yan era intento a leggere al lume di candela e con il russare degli altri ad accompagnare l'immaginazione, la voce di Elijah gli rintronò nel cervello: "Yan! Sono Elijah! È scoppiata la battaglia qui nella Foresta e alcuni soldati stanno marciando in città. Vorrei che rimanessi a casa al sicuro, ma... Merda! Non mi perdoneresti mai se non ti dicessi di controllare che Dalila stia bene!"

Quando l'effetto del tesela terminò, Yan rimase pietrificato come sotto lo sguardo di un basilisco, tremante solo nel midollo, adesso incapace di udire i suoni che lo circondavano...

Infine si alzò e si girò verso la porta. Doveva raggiungere gli elfi e chiedere a Yeru'a di prestargli lo specchio... doveva anche raccogliere altra camougrape...

Però scosse la testa e fece passare lo sguardo sui letti degli altri.

Non poteva tradirli... ma non riusciva neanche a resistere alla paura...

Corse a scuotere Nathan. «Nate! Nate, mi serve aiuto, ti prego!»

L'amico si svegliò all'istante a sentire il tono allarmato, e presto anche gli altri furono a occhi spalancati e sugli attenti.

«Av-avevo lasciato un tesela a Elijah, e-e l-lui lo ha appena usato per dirmi che i due eserciti s-si stanno dando battaglia, alcuni soldati si sono spinti verso la città, p-perciò passeranno per la fattoria di Dalila e-e ho paura che possano farle del male...»

Xerxes si avvicinò stropicciandosi l'occhio. «Ascolta, usa uno dei nostri tesela e chiedi a Rifel'a di portarti lo specchio.»

Yan si affrettò ad agire.

Spiegò a Rifel'a con la stessa velocità con cui aveva spiegato agli altri, e pregò che l'amico elfo gli fosse ancora leale.

Passò il resto dei minuti marciando avanti e indietro per la camera da letto, così da evitare gli spiriti segregati in salotto che lo avrebbero altrimenti travolto di domande. Gli pareva che il cuore si fosse fermato, nonostante battesse aggressivo contro la cassa toracica. Non riusciva a respirare, si trovava in uno stato di apnea non voluto che gli provocò un violento giramento di testa.

Barcollò fino a ricadere sul letto, col respiro affannato alla ricerca d'aria...

Dopo un lasso di tempo che parve un'eternità, finalmente Rifel'a apparve in salotto.

«Ho già controllato, Yan. Non so perché, ma Dalila si trova nella Foresta di Hanover in questo esatto momento.»

«C-che cosa?»

Dalila era nella Foresta?

Perché? Come mai si era addentrata fino a lì nel momento in cui vi era scoppiata la battaglia?

«Yan» lo chiamò Rifel'a, toccandogli la spalla e passandogli lo specchio magico. «Ti prego, riprenditi. Dalila ha bisogno del tuo aiuto.»

"Dalila..."

Dalila aveva bisogno del suo aiuto.

Si raddrizzò e ancorò gli occhi allo specchio. Gli sembrava quasi che emanasse un'aura crudele, di cui lui non si era mai reso conto durante tutti quei mesi di utilizzo.

Lo stava portando a scegliere, di nuovo, tra la ragazza che amava e i suoi amici...

Si ghermì i capelli prima di tornare a marciare vicino alla soglia della camera da letto. «Maledetto re... Maledetto re...»

«Lo spirito dell'inverno, ragazzo...»

«Diffida di lui...»

«Scaccialo...»

I Flagelli: TradimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora