Il Gioiello

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Il tunnel riecheggiò dei piagnucolii di Huge, ma Yan quasi non riuscì a sentirli, tanto era perduto nel dolore.

Aveva soltanto desiderato salvare la ragazza che amava, e invece aveva percorso tutta quella strada per scoprire che lei era fidanzata con un altro, e che lo aveva ingannato durante tutti quei mesi.

Si era fatta beffe di entrambi, sia di Yan che di quel nobile...

"Proprio come io ho fatto con lei" si ripeté. "Almeno siamo stati bene durante tutto questo tempo... ma adesso è finita..."

Non riusciva ad alleviare quella mazzata e la rabbia contro Dalila, e soprattutto il rancore verso se stesso...

Eppure se ce l'aveva con lei, era soprattutto perché lo aveva portato a mettere in pericolo i suoi amici invano.

Si girò a cercarli: tutti quanti stavano riacquistando i loro colori naturali. L'oscurità del tunnel era attenuata soltanto dalla luce emanata da Niawn.

Sentiva dei singhiozzi accompagnare i vagiti di Huge, e riconobbe i mugolii di Owen.

«Owie? Sei ferito?»

«S-solo un po' di nervosismo» balbettò l'amico, con gli occhi più gonfi del normale e il viso tutto bagnato a lavare lo sporco. «M-ma s-sto b-bene, da-davvero...»

«Non è che hai delle erbe curative o energetiche?» gli domandò Elijah. «Le vorrei incantare.»

«N-n-non l-le ho, m-m-mi d-dispiace...»

I pianti sempre più assillanti di Huge ricordarono a Yan della sua esistenza, così prese a dondolare per calmarlo.

«Desidererei aiutarvi, ma ho bisogno del sostegno della neve o della vegetazione, che qui sotto purtroppo non è sufficiente» mormorò Rifel'a.

«Yan, che cosa è successo?» lo chiamò Nathan. «Dov'è Dalila? E chi è questo bambino?»

«Ha un altro.»

Pronunciare quelle parole ad alta voce, ammettere la brusca e crudele realtà, fu estenuante. Se già prima la sua anima sanguinava, adesso aveva l'impressione che qualcuno gli avesse ficcato un tizzone ardente all'interno del cuore, un'entità infausta che si divertiva a girare lo strumento di tortura nel suo organo fulcro dell'amore.

Forse la mano maligna apparteneva a quel suo rivale senza nome, o forse era quella di Dalila, o addirittura la propria...

«Sta aspettando che il suo fidanzato venga a prenderla...» si costrinse a spiegare, boccheggiante per il cuore incendiato.

Non aveva il coraggio di guardare i compagni negli occhi. Li aveva messi tutti in pericolo, di nuovo... per niente...

Aspettò che cominciassero a urlargli contro, ad appellare la sua idiozia per essersi lasciato abbindolare e prendere per i fondelli...

Invece sentì Xerxes dire: «Yan, andrà tutto bene».

Yan si girò lentamente a guardarli, sorpreso di scorgere occhi solidali.

"Sono dalla mia parte, nonostante tutto..." «M-mi ha affidato suo fratello, i-io non potevo lasciarlo lì...»

Osservò gli amici sistemati a riprendere le forze, ma lui non aveva voglia di fermarsi.

Sentiva il bisogno di camminare, nella speranza che tutte le emozioni negative che provava venissero scosse fuori dal suo corpo.

Siccome Huge cominciò a lamentarsi dei troppi movimenti rudi, Skye si avvicinò per prenderlo tra le braccia, mentre James afferrava la spalla di Yan nel tentativo di calmarlo. «Sei stanco, dovresti sederti.»

I Flagelli: Tradimentoحيث تعيش القصص. اكتشف الآن