Dekig

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Era il giorno precedente al Solstizio d'Estate quando Yan apparve all'interno dell'area appartenente al Dekig.

La fata Tife lo accolse svolazzandogli intorno e lo indicò a bocca spalancata. «Sei tu, White Ghost! Sei diverso!»

Lui sorrise divertito. «Questo è il mio colore di pelle naturale.»

«Uuh, sembri molto meno magico!»

«Eppure nessun mago ha un cuore grande quanto il suo!» sentirono dire da una voce simulante un tono zuccheroso. Elijah si avvicinò sbattendo le ciglia come una ragazzina innamorata. «È questo che ti rende una persona FAVOLOSA

Yan lo spostò ridendo. «Scemo! Cos'è questo soprannome? White Ghost? C'è il tuo zampino, vero?»

Elijah s'indicò con esagerato fare innocente. «Io? Certo che no! Soltanto una persona con un enorme senso dell'umorismo avrebbe potuto affibbiarti un soprannome del genere! Se potessi, gli stringerei la mano!» e di fatto intrecciò le proprie mani in una stretta fiera.

Yan continuò a ridere. «Come vanno le cose?»

«Benissimo! Qui è una vera pacchia! Gli gnomi sono uno spasso! Beh, a eccezione di Kokro, lui è un po' un musone. Ma gli altri mi fanno sganasciare dalle risate, alcuni sembrano dei giullari di corte! E ci sono unicorni e pegasi! C'è persino un drago!»

«Un drago?!»

«Sì, però... ehm, non aspettarti chissà cosa. Ecco, guarda...» Elijah girò la testa per cercarsi la schiena e lanciò un soffio. «Svegliati, voglio presentarti il mio amico!»

Inizialmente non accadde nulla, ma poi apparve, da dietro la spalla del principe, una testolina squamosa, con tanto di enormi occhi viola opaco, lo stesso colore della sua livrea. Il draghetto si sporse sempre più per annusare la mano di Yan, dipoi però snudò i dentini per provare ad azzannargli le dita.

Fortunatamente Elijah lo spostò in tempo. «No, Vrute! Cattivo drago!»

Yan tenne il braccio premuto contro il ventre, per paura che il piccolo drago si facesse avanti di nuovo. «Forse deve solo imparare le buone maniere...»

«Ehi, non dargli del cucciolo! Questa stupida bestiola ha ben dieci anni! È un drago adulto fatto e finito! È un dragonette, mi sembra si chiami. Una razza nana. Mi si è accollato alla schiena, sono giorni che non riesco più a togliermelo di dosso! Dormire è una tortura!»

Yan scoppiò di nuovo a ridere, soprattutto quando Elijah cominciò a snocciolare il nome di ogni singola fata carina del posto, non mancando di sottolineare come tutte gli facessero la corte.

Mentre l'amico lo conduceva attraverso gli alberi, Yan vide tutto attorno spuntare molte più creature di quante ne avesse viste la prima volta: presso un ampio lago incontrarono due spiritelli acquatici, i cui ciuffi di giunchi stavano subendo la lavorazione da parte di uno sciame di ondine. I lunghissimi becchi di due thifcraw spuntavano dai rami di un albero di frutti bianchi, mentre i due ragazzi passavano presso un cespuglio colmo di alti fiori scintillanti dagli occhioni in movimento. Tre piccoli pegasi galopparono loro dinnanzi quando attraversarono una radura, tenuti sotto osservanza dai rispettivi genitori intenti a brucare.

«Sono stati i thifcraw a rubare ai soldati di Kayne, sai?» lo mise al corrente Elijah, indicando i grossi uccelli spennati che li spiavano avidi dagli alberi.

«Ah sì? Beh, amano i tesori.»

«Sì, ma questi qui si preoccupano anche della salvezza della Foresta.»

«Dove sono gli unicorni?»

«Tutti a fare la ronda. Credevo che fossero i destrieri degli gnomi, invece agiscono di propria volontà. I puledri vengono tenuti al sicuro e allevati a fare la guardia appena compiono un anno.»

I Flagelli: TradimentoWhere stories live. Discover now