L'errore del cuore

32 8 94
                                    

Così Yan portò avanti i suoi incontri sia con Dalila che con Elijah.

Nonostante l'ansia nel tenere nascoste le relazioni segrete agli altri suoi amici, doveva ammettere di sentirsi veramente bene.

Sebbene Dalila non lo conoscesse per chi era realmente, a Yan bastava poter passare il tempo con lei.

Almeno, da quando Moe aveva avuto il sovraccarico di energia, il bambino trascorreva la maggior parte dei pomeriggi con loro, perciò i due giovani non si trovavano quasi mai da soli e non v'era il rischio che potessero concentrarsi su sentimenti più dolci.

Dalila spiegò che in seguito all'incendio erano stati aiutati molto dagli abitanti della città di Hanover, per quanto i cittadini si trovassero già di per sé in difficoltà: il re non faceva altro che promettere pagamenti futuri per il loro supporto, ma al presente non mostrava neanche una singola moneta. Eppure gli abitanti non abbandonarono Dalila e i suoi fratelli dopo che ebbero perduto parte del raccolto.

In quanto a Elijah, Yan lo trovava divertentissimo, ed era felice di poter parlare con qualcuno della ragazza che gli faceva battere il cuore.

Rifel'a lo ascoltava, ma la sua mentalità da elfo lo portava a partorire perle di saggezza che il giovane non riusciva a comprendere bene.

Elijah invece, per essere un principe, era molto diretto e senza peli sulla lingua: parlava quasi come un contadino, il che faceva sganasciare Yan fino a portarlo a implorare pietà.

Pur avendo trovato i suoi poteri magici da pochi mesi, era già piuttosto abile, capace di volare e sfruttare il potere degli elementi; purtroppo peccava ancora con alcune magie mentali, quali la telecinesi e l'ipnosi. Al momento solo le illusioni gli risultavano semplici.

Una volta, il nuovo amico gli propose di esplorare il tunnel insieme, senza ovviamente spingersi troppo vicini all'accampamento.

Mentre Elijah illuminava il percorso e Yan ispezionava l'ambiente intorno, scovarono un buco seminascosto dietro  a una matassa rocciosa. Riuscirono a infilarsi con non poche difficoltà, dato che uno era muscoloso e l'altro in carne, ma alla fine sbucarono in un nuovo tunnel di pietra.

Da lì proseguirono fino a incontrare degli affreschi alquanto sinistri sulle pareti. Yan sussultò tanto d'impatto da pestare i piedi di Elijah non appena si ritrovò dinnanzi a una figura demoniaca, con tanto di corna e zanne aguzze.

Si riprese dallo spavento e, comunque incuriosito, si fece avanti per studiare meglio l'immagine: era affiancata da altre sei figure altrettanto diaboliche, con espressioni differenti, ma tutte molto inquietanti.

«Cosa diamine stiamo guardando?!» sbottò Elijah, più impressionato che turbato.

Yan non rispose, anzi proseguì per passare sotto tutte e sette le sagome gigantesche, analizzandone le espressioni grazie alla luce che il principe emanava dalle mani.

La prima era angosciata, sembrava quasi in lacrime mentre teneva la bocca blu spalancata in un'orribile smorfia di tristezza e disperazione. La seconda era furibonda, gli occhi scarlatti fiammeggiavano di brama omicida; la seguiva un demone viola più grosso che teneva gli artigli sollevati, mentre un dito dell'altra mano puntava contro lo spettatore, quasi lo stesse sottoponendo a un ordine. Il quarto personaggio, altrettanto grande, aveva la bocca aperta e le zanne arancioni ricoperte di bava colante, e si sporgeva verso Yan come nel desiderio di divorarlo. All'altro suo fianco aveva un demone verde scuro più piccolo, i cui occhi storti fissavano subdoli uno un lato e uno l'altro, con disprezzo verso i gemelli; c'era poi un diavolo giallastro che custodiva tra le sue braccia tantissimi tesori e dava le spalle all'osservatore, girando la testa per fissarlo minaccioso, come a sfidarlo a portargli via ciò che era suo. Infine il settimo demone, marrone, recava sia elementi femminili che maschili, entrambi messi a nudo, e guardava verso il basso come a invitare a farsi avanti.

I Flagelli: TradimentoWhere stories live. Discover now